Torino 17 luglio: tutti al tribunale!



ROMPIAMO IL MURO DEL SILENZIO!

Il 17 luglio riprende il processo contro 10 antifascisti accusati di "devastazione e saccheggio" per aver partecipato ad un corteo di denuncia di una grave aggressione fascista.

Martedì 17 luglio ore 9 - aula 3 del tribunale di Torino - Corso vittorio emanuele 130

Nella notte dell'11 giugno 2005, a Torino una squadraccia fascista armata di coltelli e bastoni si introdusse nella casa occupata Barocchio: due anarchici vennero accoltellati. Uno di loro, l'intestino trapassato da un fendente, dovette essere operato d'urgenza. Solo per un caso non c'è scappato il morto.
Il 18 giugno un corteo di denuncia venne caricato in via Po dalla polizia. Durante la fuga dalla carica vennero danneggiati alcuni tavolini e sedie di bar e una vetrina. 10 antifascisti, dopo galera e domiciliari, sono accusati di "devastazione e saccheggio": un reato che costa dagli 8 ai 15 anni di reclusione.
Siamo di fronte a una vera e propria torsione politica del diritto: semplici "danneggiamenti" danno luogo a un'imputazione da tempo di guerra, da disastro epocale. 

Questo processo ha una valenza che va ben la di là della Mole. Il reato per il quale sono perseguiti e per cui rischiano lunghi anni di detenzione, è, intrinsecamente, un reato di natura collettiva, poiché prescinde dalle responsabilità individuali. L'accusa di "devastazione e saccheggio" palesa la chiara volontà di criminalizzare le manifestazioni di piazza.
Non c'è uno straccio di prova a carico dei 10 compagni. Ma che importa? A sentire i PM, basterebbe l'intenzione. E che l'intenzione vi fosse lo deducono dalle biografie politiche redatte dai funzionari di polizia. Detto in altro modo: sono colpevoli perché anarchici o antagonisti, al di là della responsabilità individuale sui fatti loro contestati.
Con questo delirio giuridico si vuole colpire e criminalizzare la mera partecipazione alle manifestazioni, si vuole attaccare la libertà di partecipare attivamente alle lotte esprimendo le proprie idee.

NON È IN GIOCO SOLO LA LIBERTÀ DEI 10 ANTIFASCISTI TORINESI
MA LA LIBERTÀ DI TUTTI

Per tutto il 2005 la nostra regione ha vissuto un lungo assedio preolimpico: sgomberi, arresti, repressione delle rivolte al Cpt, violenza contro i No Tav… Un assedio che continua. La normalizzazione chiampariniana va avanti: dagli sgomberi dei campi rom al raddoppio del CPT.
Legge & polizia è la parola d'ordine che attraversa trasversalmente tutti gli schieramenti politici, che alimentano e coltivano un clima da guerra contro chi per scelta o per necessità si trova ai margini del Grande Luna Park che è Chiampa City, dove si spendono milioni per la festa del padrone e si portano via le roulotte ai rom rumeni.
In questo clima l'utilizzo di un'accusa come quella di "devastazione e saccheggio" nei confronti di chi non si arrende alle violenze fasciste fa il paio con le denunce e i processi che colpiscono i No Tav e gli antirazzisti che lottano contro il CPT e chi lo gestisce.

In questa città e ovunque nel nostro paese ormai da anni si moltiplicano le aggressioni di marca fascista, aggressioni gravi, nelle quali per ben due volte, a Milano e a Roma, ci è scappato il morto. Due giovani ammazzati a coltellate. 
Solo due settimane fa ancora a Roma i fascisti hanno assalito gli spettatori di un concerto all'aperto, ferendone gravemente uno, mentre le forze del disordine statale non hanno trovato di meglio che arrestare due persone che avevano in qualche modo cercato di difendersi dalla furia squadrista. Qualche giorno dopo nuovo assalto fascista ad un centro sociale. Non si tratta di casi isolati ma di una pratica violenta che va avanti mentre politici e media minimizzano riducendo fatti anche molto gravi a scontri tra estremisti.
Per certa magistratura, per certi politici gli antifascisti sono banditi. Oggi come durante la lunga Resistenza al fascismo. I giudici e i politici non vedono le lame fasciste che continuano a colpire e mandano sotto processo chi i fascisti detesta e combatte con i fatti e non a parole.

Il processo a loro carico va avanti ormai da mesi. Il silenzio intorno alla loro vicenda è stato rotto solo a momenti grazie all'impegno di chi non si arrende di fronte a questa democraticissima barbarie. I devastatori e saccheggiatori in questa città ed in questo paese siedono nei consigli di amministrazione delle aziende che producono armi, veleni e inutili opere pubbliche. I devastatori e saccheggiatori sono quelli che promuovono interessi privati con soldi pubblici.

L'ANTIFASCISMO NON SI ARRESTA!
DEVASTATORE è LO STATO!

Martedì 17 tutti all'udienza del processo - aula 3 ore 9.

Federazione Anarchica Torinese - FAI
Corso Palermo 46 Torino
La sede è aperta ogni giovedì dalle 21.

Info e contatti:
fat at inrete.it
011 857850
338 6594361