Quanto all'alba?



Cari compagni
ci è possibile, a noi sacerdoti, dismettere le sacre infule per rivestire i dismessi abiti di semplici cittadini?
Lo scollamento tra la classe politica della sinistra e la base che l'ha eletta è ormai lo spettacolo quotidiano che rallegra i "Geppetti" della destra sfascista e mortifica le speranze abortite di una sinistra allo sbando. 
Di fronte allo stato attuale delle cose più che abbandonarsi alle geremiadi da piagnisteo sarebbe opportuno porsi, allora, una domanda.
Come può accadere che la sinistra, nel cui DNA dovrebbe esserci l'attenzione prioritaria alle esigenze delle persone più che la prostrazione alle leggi di mercato, abbia preferito mantenere sul trono dell'impero il dio mercato intronizzato dalla bulimia Berlusconiana e incensato dagli accoliti della destra e ad esso assoggettare le legittime richieste di una base che non è più nemmeno base?
"Prima il mercato poi i diritti!" è la bestemmia della destra liberista e del suo clone: la sinistra OGM!
"Prima l'economia poi la giustizia" è il principio architettonico di una società omicida che per concimare la produzione dei beni stabbia il terreno con le carogne delle vittime!
Da qualche decennio in qua sembra che nulla sia cambiato, e continuare a dar credito a chi questo credito ha sperperato è un atteggiamento  autolesionistico che non pone sull'orizzonte alcuna possibilità di speranza.
E allora il grido angosciante: "Quanto manca all'alba?".
Saluti ribelli.
Aldo Antonelli (Parroco di Antrosano)