No alla finanziaria




NO AL TAGLIO DELLE PENSIONI
NO ALL'AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE

Ora l'accordo indecente è confermato.

Cgil, Cisl, Uil hanno firmato con il governo un "memorandum d'intesa" nel
quale si impegnano ad aumentare l'età pensionabile e a ridurre i
coefficienti di calcolo della pensione in proporzione all'età.

Cgil, Cisl e Uil si sono impegnate ad aprire il 1 gennaio 2007 e a
concludere entro marzo una trattativa sulle pensioni che sarà, dunque, solo
"a perdere".

CONSULTAZIONE SUBITO!

Chiediamo di sottoporre l'accordo a una consultazione immediata e di
congelare l'adesione del sindacato al memorandum fino al pronunciamento dei
lavoratori, delle lavoratrici e dei pensionati.

CAMBIARE LA FINANZIARIA

Mentre annunciano nuovi tagli alle pensioni, anche la finanziaria contiene
molte sorprese negative:
Ii il
… Cuneo fiscale: dopo aver parlato per mesi di questo provvedimento si è
risolto tutto in una bolla di sapone ed hanno adottato una semplice
rimodulazione delle aliquote e delle detrazioni che non sortisce alcuna
redistribuzione del reddito (artt.3 e 4)

… Aumento certo dell'addizionale irpef regionale per effetto dello
sforamento del tetto di spesa (come previsto nel patto di stabilità
stato/regioni). (art.88 comma 1)

… Introduzione del ticket sulle prestazioni del pronto soccorso ( 23 euro
per il codice bianco e 41 euro per il codice verde). E' una misura
socialmente iniqua e che rientra nel progressiva privatizzazione della
sanità.(art.88 comma 1 lett.k)

… Taglio dell'1,4% delle risorse destinate al personale sanitario rispetto
all'ammontare complessivo di spesa sostenuto nel 2004 (art.60 comma 1)



… L'aumento dello 0,3% dei contributi previdenziali a carico di tutti i
lavoratori dipendenti (art.85 comma 2).

… Aumento dell'aliquota contributiva per i lavoratori parasubordinati
(precari) al 23% che si scaricherà interamente sui lavoratori in quanto non
è stata introdotta alcuna norma per stabilire che i compensi dei
collaboratori non siano inferiori a quelli previsti per i CCNL.  Come
afferma anche il quotidiano di Confindustria "il sole 24 ore", a parità di
compenso lordo l'aumento dell'aliquota colpisce il lavoratore e non il
datore di lavoro. Tale aumento che dovrebbe garantire una presunta maggior
tutela della gravidanza ( a partire solo dal quarto mese senza copertura
per gravidanza a rischio) e della malattia domiciliare (solo dopo il quarto
giorno sino a un massimo di 20 giorni con indennizzo di 9/18 euro al
giorno) risulterà non esigibile vista la ricattabilità di questi
lavoratori.(art 85 comma 3).  

… ulteriori tagli agli enti locali, che si tradurranno in nuove tasse:
infatti i comuni potranno aumentare le aliquote irpef comunali dello 0,3 %
e applicare un'aliquota secca dello 0,5 per mille sull'imponibile ici per
finanziare le opere pubbliche.(art.74 e art.8)

… Possibilità per tutte le aziende, comprese quelle soggette a
provvedimenti amministrativi o giurisdizionali non definitivi concernenti
la qualificazione del rapporto di lavoro ( ad esempio vertenza Atesia) di
convertire i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a
progetto, in contratti di lavoro subordinato versando soltanto la metà
della quota di contribuzione per i periodi di vigenza dei contratti
summenzionati. (art.178).

… Ancora un limite imposto alle amministrazioni pubbliche: le nuove
assunzioni andranno fatte spendendo non oltre il 20% di quanto costava
l'anno precedente il personale fuoriuscito ed inoltre con un tetto del 40%,
calcolato sullo stesso importo, per la stabilizzazione dei precari. Hanno
promesso uno sblocco del turnover, ma nella pratica ciò significa un suo
sostanziale ridimensionamento. Non c'è nulla contro la legge 30 e per
ridurre davvero la precarietà diffusa; anche i precari del pubblico impiego
vengono regolarizzati col contagocce (art.57 commi 3 e 5)


… Il TFR dei lavoratori viene chiesto in prestito per finanziare opere
pubbliche. Le imprese si lamentano perché dicono di perdere la quota tfr
dai loro bilanci ma in realtà otterranno in regalo il mancato versamento di
contributi sociali quali ass.familiari, maternità, disoccupazione che
pagheremo noi con l'istituzione di un apposito fondo. (art.84).

… Stanziamento di 4,5 miliardi di euro triennali destinati ad incrementare
le spese militari, comprese le missioni all'estero. Ricordiamo che l'Italia
già destina due punti percentuali di Pil alle spese militari (circa 25
miliardi di euro).(art.113)     



Chiediamo che le confederazioni sindacali si mobilitino e chiedano al
Parlamento di modificare in profondità la finanziaria su questi punti.

Il sindacato deve essere sempre indipendente dalle controparti e dai governi.

Rete 28 Aprile nella Cgil per l'indipendenza e la democrazia sindacale
www.rete28aprile.it info at rete28aprile.it