Re: con i pacs arriverà la Poligamia: come in Canada....terr ibile



per Davide B.:
ma guarda che se due persone acquisiscono diritti pari a quelli di una famiglia naturale (uomo e donna) non si capisce perchè tre o quattro persone (poligamia) non possano averne di uguali....se ogni legame è equivalente la famiglia non esiste più e la poligamia diventa legittima....


giorni fa dicesti che i PACS non vogliono sostituire il matrimonio:
leggiti ciò che sta succendendo in Puglia ed Umbria che ti contraddice.
I Pacs sono un tentativo di sminuire la famiglia uomo donna in nome di un falso progresso. Ancora una volta torni a questioni cattoliche quando non c'entra nulla la fede nella difesa della famiglia. E' una questione laica. Anche la lotta alla poligamia lo è (la Bonino almeno in questo è d'accordo, e anche molte donne di Rifondazione).




PROPOSTA DI LEGGE
La nuova norma, che prevede addirittura una sorta di cerimonia iniziale davanti al sindaco, offre agevolazioni su casa, fisco, previdenza, servizi. In un anno sono possibili anche 3 o 4 «riconoscimenti»

Pacs, l'Umbria tenta la fuga in avanti

Depositato in Regione un progetto delle sinistre che mette sullo stesso piano famiglie fondate sul matrimonio e unioni di fatto, anche omosessuali

Da Perugia Assuntina Morresi

La Puglia chiama e l'Umbria risponde. È stata appena depositata anche nel cuore verde d'Italia una proposta di legge "Disciplina delle unioni di fatto", targata DS, Sdi, Rifondazione Comunista, Verdi e Comunisti Italiani. Nel testo vengono definite unioni di fatto quelle fra «due persone maggiorenni, non unite in matrimonio tra loro o con altre persone, né vincolate ad altre persone ai sensi della presente legge»: omo ed eterosessuali, quindi, che vogliono «organizzare insieme la vita comune, con l'obiettivo di assicurare reciprocamente solidarietà, aiuto morale e materiale». Nella relazione introduttiva si specifica che «questa proposta di legge non intende equiparare i componenti di una unione di fatto ai coniugi, se non per casi particolari», ma leggendo gli articoli proposti si capisce che le cose non stanno così, a cominciare dal fac-simile di cerimonia iniziale: in presenza di due testimoni e davanti al sindaco la coppia dichiara il proprio accordo, che viene annotato nel registro dello stato civile. L'unione di fatto così sancita è equiparata al nucleo familiare per ottenere mutui ad interesse agevolato, per l'acquisto di immobili, per l'inserimento nelle graduatorie per l'edilizia popolare, ma anche per ciò che riguarda lavoro e previdenza sociale, per le «facilitazioni, i contributi e le modalità di accesso ai servizi socio-educativi, socio-sanitari e formativi» e per le norme penali. Inoltre, per i figli che eventualmente nasceranno, valgono le stesse norme di successione che per quelli legittimi ed entro certi limiti di tempo la paternità è attribuita al componente maschio dell'unione. Nell'ansia di equiparare coppie omo ed eterosessuali i legislatori non hanno evidentemente preso in considerazione le conseguenze di quest'ultima disposizione nel caso di coppie omosessuali femminili, in cui entrambe i componenti possono chiaramente avere figli. Chi sarà il padre "attribuito"? Per sciogliere l'unione le pratiche sono più sbrigative: «L'unione di fatto è sciolta anche per volontà di un solo contraente». Si viene convocati entro tre mesi dalla richiesta anche di uno solo dei due - «un periodo di tempo sufficientemente significativo», secondo i proponenti la legge - e davanti a un ufficiale di stato civile, senza testimoni stavolta, è sufficiente che si presenti, di nuovo, anche uno solo uno dei due per dichiarare la propria decisione. L'unione è sciolta. Un divorzio breve per un quasi matrimonio: in questo modo in un anno si possono stipulare comodamente tre unioni di fatto, ma tecnicamente ci sono anche i tempi per quattro. Nella relazione introduttiva i proponenti spiegano che l'esigenza di riconoscere e formalizzare le unioni di fatto «risponde ad una domanda ormai presente e diffusa anche in Umbria», anche se, come nel resto d'Italia, i registri delle coppie di fatto istituiti da anni in diversi comuni sono clamorosamente vuoti: lo scorso agosto si contavano ben cinque coppie a Perugia, nessuna a Gubbio, Spello e Cannara. Scarsa l' effettiva appetibilità di una legge simile per le coppie eterosessuali, per le quali il matrimonio civile offre comunque maggiori tutele. E se veramente, come dichiarato nell'introduzione alla proposta di legge, con queste disposizioni si volesse offrire aiuto agli anziani «che, per ragioni pure economiche e di solitudine, decidono di abitare insieme», non si capisce perché la possibilità sia offerta solo a coppie e non anche a nuclei di tre o quattro persone. La vera innovazione è ovviamente il riconoscimento delle coppie omosessuali e la loro equiparazione a quelle eterosessuali coniugate in gran parte degli ambiti del diritto. In regione ci si chiede come si comporterà a riguardo la Margherita, che non figura fra i firmatari ma che fra gli assessori regionali annovera anche Maria Prodi, nipote di Romano. Un testo come quello presentato difficilmente si presta a compromessi, e si prevedono difficoltà per la componente moderata. Insomma, ci hanno detto per trent'anni che per amarsi non serviva un pezzo di carta, che «il nostro anniversario non è sul calendario», come cantava anche Domenico Modugno. Hanno cambiato tutti improvvisamente idea?



		
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