Continua senza sosta l'occupazione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di via Coviello a Catania



COMUNICATO STAMPA

Continua senza sosta l'occupazione dell'Ufficio Provinciale del Lavoro di
via Coviello a Catania da parte dei precari Asu (attività socialmente
utili), Puc (progetti di utilità collettiva) e contrattualizzati per cinque
anni  che lavorano negli enti locali siciliani, iniziata ieri (giovedì 19
gennaio), organizzata dai sindacati Slai Cobas, Diccap e coordinamento dei
precari.
I lavoratori che stanno inscenando la protesta provengono da parecchi
Comuni del catanese fra cui Zafferana Etnea, Riposto, Giarre, Sant'Alfio,
Nicolosi, Palagonia, Ramacca, Piedimonte, Castiglione, Linguaglossa,
Bronte, Randazzo, Maniace, Caltagirone, San Cono.
Chiedono e pretendono una stabilizzazione seria dopo sedici anni di  vita
da precari  tirando a campare con un modico sussidio - stipendio di appena
480 ? al mese. Il loro è un grido esasperato e disperato contro il governo
regionale che non ha rispettato nessuno degli impegni presi con questi
lavoratori e che ha creato un'inaccettabile disparità di trattamento
rispetto ai lavoratori degli enti regionali, nati con la stessa legge,  che
invece dallo scorso 1° gennaio  sono stati assunti per cinque anni  con un
regolare contratto a trentasei ore la settimana.
Nella mattinata del 20 gennaio il governo regionale in sede di approvazione
della Legge Finanziaria ha stanziato 20 milioni di ? nel fondo unico del
precariato. "Una somma insufficiente  - dicono il coordinatore regionale
dello Slai Cobas  Orazio Calì,  Pippo Scornavacche del Diccap   e Salvo
Cappuccino del coordinamento precari - . Per la stabilizzazione  della
platea formata da circa 17 mila lavoratori occorrono almeno 100 milioni di
?. Non pensi il Governo Regionale che con questa somma stabilizzi solo una
parte dei lavoratori perché noi non ci stiamo. Dopo sedici anni  non si può
ancora aspettare e la stabilizzazione deve arrivare per tutti". "Chiediamo
- continuano i rappresentanti sindacali - di incontrare immediatamente il
presidente della regione Salvatore Cuffaro".
In mattinata è andato a far visita ai lavoratori il deputato regionale
Santo Liotta di Rifondazione Comunista che dopo aver  raccontato il modo in
cui si erano svolti i lavori all'Ars nella scorsa notte si è offerto di
accompagnare la delegazione sindacale dal presidente Cuffaro. "Lo
stanziamento di 20 milioni di ?  ripristina lo stanziamento dell'anno
scorso ma non  risolve la vostra situazione. Occorre puntare su una
modifica del quadro normativo perché altrimenti neanche questi esigui fondi
possono essere spesi. La vostra vertenza si gioca ora in  sede di
approvazione di una legge collegata alla finanziaria  da presentare
successivamente nei prossimi giorni".
Solidarietà ai lavoratori dal sindaco di Palagonia Fausto Fagone che nel
fare visita ai lavoratori che stanno occupando l'ufficio  provinciale del
lavoro ha detto: "Anche le amministrazioni comunali devono assicurare un
impegno giuridico - amministrativo affinché i propri precari  vengano
garantiti sulla programmazione  triennale o quinquennale attraverso un
piano di fuoruscita  cofinanziato dalla Regione. La regione - ha aggiunto -
non può elargire i fondi ai comuni  e questi poi non li utilizzano per i
precari. Anche noi sindaci dobbiamo fare la nostra parte unendoci  e
solidarizzando con voi; solidarietà anche dall'assessore alle politiche
giovanili di Zafferana Giuseppe Licciardello. 
Maurizio Grosso, responsabile lavoratori precari del Partito di
Rifondazione Comunista esprime solidarietà e sostegno alle lotte e
mobilitazioni di questi lavoratori e dichiara: "I 20 milioni di ? reperiti
dal Governo Cuffaro nel fondo unico per l'occupazione  non portano verso la
stabilizzazione ma servono solo a buttare fumo negli occhi  a chi da 16
anni attende di essere stabilizzato. Se il Governo voleva risolvere il
problema  della stabilizzazione poteva farlo dirottando i 55 milioni di ?
contenuti nelle 13 leggi votate questa notte anziché deviarli in contributi
a  pioggia ad enti ed associazioni vari, nella maniera tipica delle vecchie
logiche clientelari".
Nel corso della mattinata è intervenuta anche Mimma Giardina  responsabile
provinciale funzione pubblica lavoro della UIL che ha detto: "Il sindacato
UIL appoggia questa battaglia che deve portare all'assunzione a tempo
indeterminato che è cosa diversa dalla stabilizzazione fatta con contratti
part time e a tempo determinato".   
Nell'occupazione accanto ai lavoratori anche i giovani comunisti.
Solidarietà da parte di Coordinamento Collettivi Universitari, Collettivo
di Sudbidienti di Palagonia, Circolo precari P.R.C., Circolo Studenti Medi
Tien An Men, Attac CT, Centro popolare Experia, Centro Iqbal Masih

Catania 20/01/2006.
Per lo Slai Cobas,
Orazio Calì
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Da "La Sicilia.it" di oggi:
CATANIA - I precari del Consorzio autostrade, addetti alla riscossione dei
pedaggi, hanno manifestato questa mattina al casello di San Gregorio, alle
porte della città. Oltre ottanta persone hanno effettuato un volantinaggio
che ha rallentato, ma non paralizzato, il traffico in entrata e in uscita.

A Catania resta ancora occupato l'ufficio del Lavoro di via Coviello, dove
si è spostata ieri pomeriggio la protesta dei precari Asu (attività
socialmente utili) e Puc (progetti di utilità collettiva). Fanno tutti
parte di un esercito di oltre 18 mila persone: chiedono di essere
stabilizzati nei posti di lavoro. Un presidio dei dimostranti, oltre una
decina, ha trascorso la notte nella sede dell'ufficio del lavoro, dove
stamani si sono radunati gli altri precari.

Ieri mattina, prima di occupare simbolicamente l'ufficio di via Coviello, i
precari Asu e Puc avevano bloccato per qualche ora il casello autostradale
di San Gregorio dell'autostrada Catania-Messina.
Ancora una manifestazioni di precari si è svolta questa mattina a Palermo
dove circa 300 lavoratori non stabilizzati degli Enti locali hanno percorso
corso Vittorio Emanuele per poi raggiungere piazza Indipendenza e
proseguire la protesta davanti Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza
della Regione Siciliana.

Disagi sono stati segnalati per il traffico nella zona. I manifestanti
lamentano "la mancata approvazione da parte dell'Ars di norme precise che
consentano ai Comuni di procedere con i piani di stabilizzazione".

20 Gennaio 2006