Andiamo in Consiglio Comunale per i nostri diritti



AVVISO IMPORTANTE !!!

LUNEDI' 23 PROSSIMO ANDIAMO TUTTI AL CONSIGLIO COMUNALE A CHIEDERE IL
DIRITTO DEI CITTADINI DI ROMA DI POTERE  CONOSCERE E DISCUTERE L'ULTIMA
STESURA DEL NUOVO PIANO REGOLATORE-

LE CONTRODEDUZIONI ALLE OSSERVAZIONI HANNO ULTERIORMENTE PEGGIORATO IL PIANO.
VOGLIONO APPROVARLO IN FRETTA SENZA FARLO CONOSCERE.

IL CONSIGLIO COMUNALE E' CONVOCATO PER LE ORE 16.00 - ANCHE SE SAPPIAMO CHE
IL NUMERO LEGALE SI RAGGIUNGE UN PO' PIU' TARDI ,CHI PUO' VENGA A QUELL'ORA
A PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO. VENITE COMUNQUE
A DISCUTERE CON I CONSIGLIERI COMUNALI.

PASSATE VOCE E ADERITE AL VOLANTINO ALLEGATO.

Mirella Belvisi, Irene Ortis






SINDACO
QUALE ROMA CI VUOI FAR VIVERE ?

Associazioni, comitati, cittadini hanno chiesto, ormai da più di un mese,
al Sindaco e all'Assessore Morassut di conoscere le osservazioni presentate
al Piano regolatore, e le controdeduzioni della Giunta, che ora vanno al
voto del Consiglio comunale, e hanno chiesto l'avvio di un processo di
partecipazione.
L'Assessore Morassut non ha neppure risposto, in linea con la decisione di
modificare la norma che dava la parola alla città sui processi di
trasformazione urbana, cancellando il desiderio, la volontà e il diritto
degli abitanti di esprimersi su scelte che peseranno sulla loro vita. Così
ha confermato la scelta della Giunta che ha predisposto un Regolamento che
soltanto con grande ottimismo si può definire "della partecipazione", e che
ha violato lo stesso Statuto del Comune di Roma, non facendo mettere
all'ordine del giorno del Consiglio comunale le Proposte di deliberazione
di iniziativa popolare.
 Il Consiglio comunale deve, invece, votare subito sia il Regolamento della
partecipazione (secondo le osservazioni delle associazioni ) che le
Proposte di delibera dei cittadini ed iniziare la discussione sul Piano
Generale del Traffico ( PTGU ).
 L'Assessore tace, e con lui tace il Sindaco, soprattutto perché il Piano
riscritto a seguito delle osservazioni e controdeduzioni, manda a dire alla
città che si costruirà e.. costruirà. Per un numero di abitazioni che vanno
ben oltre il fabbisogno stimato, per  nuove strade (senza cura del ferro ),
per soddisfare i proprietari immobiliari e premiare i costruttori. Per
continuare un percorso che ha portato la città alla congestione, alla
sporcizia e all'abbandono da parte di tanti abitanti che non possono più
reggere affitti alle stelle. Che ha portato al fai da te, allentando i
legami sociali. Il Piano non è un piano : in realtà non programma alcunché.
E' ridotto a un recipiente, allargabile quanto si vuole per contenere nuove
cubature e favorire le rendite immobiliari e finanziarie. Con la previsione
di un'ulteriore espansione delle cosiddette compensazioni, ossia con il
premio in maggiori cubature per lo spostamento dei diritti edificatori in
aree differenti da quelle di proprietà. Diritti edificatori immaginati come
esistenti dalla Giunta, contrariamente alle pronunce del Consiglio di Stato
. E con l'ulteriore premio, in termini di maggiore edificabilità, assegnato
alle cosiddette centralità, alle norme di recupero e riqualificazione
edilizia e agli ambiti di riserva per cui  risulta impossibile formulare
una previsione d'assieme e adottare strumenti adeguati di governo delle
interdipendenze. Né il Piano regolatore si integra con quello della
mobilità, con quello dei servizi e con quello per la localizzazione degli
impianti. Inoltre non risolve, ai fini della tutela della salute, i gravi
problemi dell'inquinamento dalle onde elettromagnetiche, delle polveri
sottili e dell'aumento dell'anidride carbonica.
Il silenzio dell'amministrazione Veltroni è inaccettabile, poiché è
inaccettabile che il Piano  tuteli solo i costruttori e i grandi
proprietari di immobili, e mortifichi l'amore per la propria città e il
desiderio diffuso di tutelarne la bellezza e la possibilità di viverci
bene. E ancor più è inaccettabile che in deroga alle prescrizioni di piano
già si progetti e si dia avvio a lavori imponenti.
Una colata di cemento quale non si vedeva dagli anni di Rebecchini!
Perciò in tante e tanti apriamo una battaglia perché il Consiglio comunale
riscriva gran parte del Piano a misura delle esigenze di vita e di
benessere della città, dei suoi abitanti, dei cittadini. Perché, subito, vi
siano spazi e si adottino modalità in cui l'esercizio democratico del
confronto possa esprimersi; e perchè sia dato ai Municipi un termine vero
per poter formulare pareri anche su quello che il piano non dice: lo
spostamento della tangenziale, gli atterraggi degli articoli 11, il nuovo
tracciato del corridoio tirrenicoŠEviti l'amministrazione comunale di
continuare a fuggire il confronto aperto e trasparente che noi proponiamo.
Ne avrà essa stessa un gran giovamento. Soprattutto lo avrà la città, se,
in essa potremo, alla fine, tutti riconoscerci.
Facciamo sentire la nostra presenza

Action, Ass.P.Pasolini, Ass.Rosso Verde, Casa Delle Culture, C.d.Q.Casilina
18, C.d.Q. Pigneto-Prenestino, C.d.Q.Torrespaccata, Comitato Colle Della
Strega, Comitato Parco Del Turbino, Comitato Parco Delle Betulle, Comitato
Pru Fidene Val Melaina, Ex Lavanderia, Italia Nostra, Lega Ambiente, Rete
Dei Cittadini Associazioni Roma III, Rete Per Il Piano Regolatore
Partecipato, C.d.Q.Valli Conca d'Oro;