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TURCHIA ED ESPANSIONE EUROPEA



Posizione della Regionale Europea riguardo a
TURCHIA ED ESPANSIONE EUROPEA

Gli umanisti europei desiderano esprimere il loro appoggio 
all'incorporazione della Turchia all'interno dell'Unione Europea e 
sono lieti che siano iniziate le negoziazioni tra l'Unione e la 
Turchia.
Come annunciato durante il II° Congresso della Regionale Europea 
dell'Internazionale Umanista, che ha avuto luogo il 27 ed il 28 
novembre a Budapest, gli umanisti non pongono limiti storici o 
geografici al proprio concetto di Europa. L'Europa è una cultura che 
è cresciuta grazie al contributo di molte generazioni e diverse 
culture nel corso dei millenni. Come può l'Europa essere intesa senza 
il contributo di ciò che attualmente chiamiamo Turchia? L'Europa 
sarebbe esistita, senza lo scambio continuo e fertile con le altre 
Regioni? L'Europa è qualcosa di omogeneo, o potrebbe essere meglio 
descritta come qualcosa di vario ed in cambiamento?
Per questa ragione ci rivolgiamo agli Stati Membri, ai partiti, alle 
organizzazioni ed alle persone in generale, affinché si esprimano in 
favore della continua crescita dell'attuale Unione Europea e di non 
chiudere la porta ai Paesi vicini per motivi assurdi come ragioni 
geografiche, abitudini, religione o moda. Non stiamo invocando la 
promozione di un nuovo espansionismo europeo di stampo nazionalista, 
bensì l'inclusione di tutti i Paesi che desiderano farlo e desiderano 
raggiungere le medesime condizioni; e da qui, dare un contributo 
solidale al nostro destino comune: la Nazione Umana Universale
La discussione per la quale la Turchia non può aggiungersi a causa 
del rispetto dei diritti umani è ambigua. E' chiaro che tutti sperano 
che i diritti umani vengano rispettati nel loro Paese, ma gli altri 
Paesi europei non sono privi di colpe. Inoltre, sono proprio coloro i 
quali usano questo argomento che più facilmente si dimenticano di 
difendere i diritti umani all'interno del proprio raggio d'azione. 
Siamo ormai assuefatti da molto tempo alla guerra ed al controllo 
poliziesco della popolazione, con la scusa dei diritti umani… certo, 
la Turchia deve correggersi, ma noi crediamo che con l'ingresso in 
Europa, i diritti della popolazione turca possano essere garantiti 
meglio rispetto ad una condizione di isolamento. In questo senso gli 
umanisti appoggiano la richiesta del rispetto dei diritti umani in 
Turchia ma invitano, allo stesso tempo, gli attuali membri 
dell'Unione a rispettare la Dichiarazione Universale dei diritti 
umani, formulata a Ginevra nel 1948.
Per noi, il migliore indicatore del futuro dell'Europa è la crescita 
e l'apertura. Siamo un po' preoccupati per gli attuali esponenti 
neoliberisti mossi esclusivamente da interessi economici, perché sono 
destinati a sparire… invece l'Europa ed i suoi popoli continueranno. 
Se durante i secoli è stato costruito il sogno europeo attraverso 
l'uso della forza, per detenere il potere nel tempo, oggi sono le 
persone che liberamente ed alla pari, sperano in un progetto comune. 
Ed è questo progetto comune che è diverso, tollerante ed umanizzante, 
il significato che per noi ha l'Europa.