Liberté, Egalite, Fraternité. In diretta da Lyon



Liberté, Egalite, Fraternité. In diretta da Lyon

Ore 8,30. Il buongiorno si vede dal mattino. Dopo le espulsioni di venerdì
e sabato circa 130 gendarmi e CRS attendono i No Tav all’uscita del tunnel
autostradale del Frejus.
Partono controlli lunghissimi ed estenuanti. Man mano che i pullman
vengono lasciati andare, attendono gli altri poco dopo la frontiera. Solo
intorno a mezzogiorno partono i primi dieci alla volta di Lyon. Quando
minacciano di bloccare tutto anche gli ultimi due pullman vengono fatti
partire da Modane.
Un’auto viene fermata e gli occupanti vengono espulsi.
Diversi No Tav passano dal Monginevro dove vengono controllati ma riescono
a passare.

Ore 11. Lyon è blindata per il vertice, la zona rossa è guardata da
centinaia di uomini in armi. Numerosi No Tav francesi vengono fermati e
portati in questura.

Ore 13. Alla prefettura di Lyon dove si sono incontrati Monti e Hollande
sono stati firmati sei accordi, tra cui uno sui trasporti sottoscritto dai
ministri italiano e francese. Pare tuttavia che si tratti del tunnel
autostradale del Frejus.

Ore 14,30. Gli autobus provenienti dall’Italia sono fermati nuovamente
alla barriera di Lyon. Li attende la polizia in assetto antisommossa. La
misura è colma: i No Tav scendono dai mezzi ed affrontano la polizia, ma
vengono subito circondati. Gli avvocati mediano e i pullman possono
ripartire. Arriveranno a Lyon quando il vertice tra Monti e Hollande è
terminato da un pezzo.

Ore 15,30. In Place Brotteaux circa 400 No Tav francesi e italiani
accolgono la gente che scende dai pullman dopo un’odissea durata 11 ore.
La piazza è blindata: uomini in assetto antisommossa la circondano.
Intorno all’area ci sono anche reti mobili e cannoni ad acqua.

Ore 16. Secondo quanto riferiscono i mezzi di informazione francesi il
governo italiano hanno firmato accordi sulla cooperazione tra le polizie,
sulla difesa e sull’istruzione. Per quanto riguarda la Torino Lyon
l’enfasi che caratterizza i media italiani non trova conferme. Non è stato
firmato alcun nuovo accordo se non un impegno alla realizzazione
dell’opera che deve essere approvato dai due parlamenti. L’impegno a
quanto pare è subordinato alla richiesta all’UE di finanziare per il 40%
il tunnel di base di 62 km tra Susa e S. Jean de Maurienne. Di nuova linea
non si parla più. Per il “momento”, il nuovo tunnel monstre – fine lavori
2025 – si collegherà con le linee esistenti. Quasi un bluff.

Ore 16,40. I No Tav si riuniscono in assemblea. La polizia nega,
nonostante il vertice sia finito da ore, ogni possibilità di muoversi in
corteo. Armati di striscione i No Tav fanno un micro corteo per la piazza.
 La polizia impiega spray al peperoncino contro alcuni ragazzi che provano
a forzare le reti.

Ore 17,30. dopo un’assemblea i No Tav arrivati dall’Italia in pullman si
accingono a ripartire, ma la polizia non vuole lasciar partire italiani
(in pullman e in auto) e francesi (a piedi). La situazione è di stallo.

Ore 18. I pullman ancora bloccati in place Brotteaux

Ore 19,07. Caos in place Brotteaux. La polizia impedisce ai pullman di
uscire dalla piazza se non scortati a uno a uno. Lo scopo è di isolare i
No Tav francesi. La polizia distribuisce manganellate e spruzza spray al
peperoncino per allontanare la gente a piedi da quella sui pullman. Su
alcuni pullman è salita la polizia in assetto antisommossa.

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