I Fondamentali Interni Lindi (FIL)






     Dichiarazione personale sui
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 Fondamentali Interni Lindi (F.I.L.)




Una forte, impellente, duplice necessità:

- da una parte di guadagnare una organizzazione socio/economico/politica che permetta una partecipazione popolare tale da affermare una effettiva situazione democratica, 

- dall'altra di garantire ad ogni cittadino un reddito minimo tale da potervi fondare una retta vita ed invertire così la deriva verso la criminalità,

mi spinge da tempo verso l'abolizione dell'assunzione a vita nei ruoli della Funzione Pubblica e la loro periodica redistribuzione tra tutti coloro che volessero ricoprirli avendo i requisiti necessari.

Una parimenti urgente ed ancora duplice necessità:

- di liberare la società dal gretto strapotere di un settore economico privato cresciuto oltre giusta misura,

- di fornire ad un sufficiente numero di attività una corretta impostazione tesa verso l'interesse del fruitore ed il pieno rispetto di ogni cosa, innanzitutto per l'ambiente, tale da risultare d'inevitabile riferimento per le restanti attività condotte dai privati,

mi sospinge ancora verso uno riequilibrio dinamico della ripartizione delle complessive attività economiche tra settore pubblico e privato.

Ritengo che, riportando tale equilibrio, si potrà creare un serbatoio di attività pubbliche in grado di garantire un lavoro più che sufficiente ad ognuno. Inoltre, virando la rinnovata Funzione Pubblica verso attività produttive, materiali e non, ritengo si riuscirà a ricostituire un patrimonio pubblico in grado di assicurare anche un reddito di base, per sostenere ognuno nei periodi intercorrenti tra un impiego, che sia pubblico o privato, ed il successivo.

Sono pure convinto che, concretizzando una corretta interpretazione del concetto di Repubblica, tesa a coinvolgere le persone rendendole amiche e solidali, non più ad escluderle trasformandole inevitabilmente in nemiche ed indifferenti, si renderanno inutili le presenti attività di controllo da parte dei governi sulla popolazione e la società si potrà distendere in una felice situazione d'armoniosa libertà.

Penso infine che elemento ideale attraverso cui realizzare gradatamente tutto ciò sia un moderno sistema telematico, totalmente trasparente ed in continuo miglioramento, che svolga funzione d'interfaccia tra ruoli pubblici e cittadini. Al suo interno potrà essere prevista tutta una serie di meccanismi in grado di stimolare ognuno verso una buona espressione di sè e di far contemporaneamente avanzare i migliori.

Questa è la società in cui vorrei vivere. Per essa da sempre lavoro e per essa chiedo ad ognuno di lavorare, sviluppando personalmente quegli aspetti che più sente propri e coinvolgendo a sua volta altri a farlo. Sono convinto che il successo ci arriderà solo se metteremo da parte le eterne analisi, le inutili denunce, le sterili proteste. Solo se troveremo il coraggio di vedere nella sua giusta luce perfino quel vasto fenomeno d'impegno sociale che oggi succhia ogni energia alla nostra evoluzione.

Ritengo infine che il miglior modo per compiere questo lavoro sarà quello di farlo ognuno per suo conto, senza leader od associazioni di alcun tipo, quindi senza ricorrere all'uso della forza politica. Bensì facendo crescere la coscienza individuale e sviluppando ognuno in sé una intelligenza politica.


Grato, saluto,

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