In Afghanistan non bastano solo i soldi per la costruzione di uno stato di diritto!



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081219it.html

Afghanistan: più aiuto per il rafforzamento della Polizia
In Afghanistan però non bastano solo i soldi per sostenere la costruzione di uno stato di diritto!

Bolzano, Göttingen, 19 dicembre 2008

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) critica aspramente il programma europeo di addestramento delle forze di polizia in Afghanistan. Per istituire uno stato di diritto in Afghanistan non basta semplicemente cambiare i programmi di addestramento e aumentare i finanziamenti al progetto. La popolazione afghana non percepisce le proprie forze di polizia come garanzia di legalità ma anzi denuncia torture, corruzione e illegalità. L'Europa in quanto sostenitore della ricostruzione dell'apparato di polizia in Afghanistan deve insistere affinché le forze di polizia responsabili di infrazioni e crimini siano costrette ad assumersene le responsabilità. E' fondamentale che i cittadini afghani abbiano la possibilità di denunciare gli illeciti commessi dalla polizia e di vedere andare a buon esito le loro denunce.

Il merito delle poche inchieste sugli illeciti della polizia vanno finora attribuiti unicamente alle coraggiose inchieste di un ristretto gruppo di giornalisti afghani. In autunno 2008, p.es., è stato licenziato il capo della polizia della provincia di Sar-e-Pul e sono stati arrestati quattro poliziotti poiché, come dimostrato dall'inchiesta del giornalista Sayed Yaqub Ibrahimi, coprivano lo stupro di una ragazzina di 12 anni da parte dei miliziani di uno dei signori della guerra afghani. Il capo della polizia aveva inoltre minacciato il padre della vittima per evitare la denuncia e la relativa inchiesta a carico dei miliziani.

Secondo un'inchiesta dell'UNICEF pubblicata in ottobre 2008, la polizia afghana è responsabile di torture e maltrattamenti di bambini e adolescenti in carcere. Solo il 21% dei 247 minorenni intervistati dagli incaricati dell'UNICEF ha dichiarato di non aver subito né torture né maltrattamenti durante gli interrogatori o durante lo stato d'arresto. L'APM chiede un radicale cambiamento dell'impostazione e dei principi che sottostanno all'addestramento delle forze di polizia afghane. E' fondamentale prevenire qualsiasi violazione dei diritti umani da parte delle autorità. I paesi finanziatori devono finalmente far valere la propria influenza per combattere il crescente potere dei signori di guerra all'interno del governo afghano e la dilagante corruzione che annullano ogni tentativo serio di ricostruzione anche politica del paese.

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