Re:



Illustre professore, innanzitutto mi piacerebbe sapere se è un passatempo suo e degli altri sedicenti difensori di dirittiglobali quello di attribuire dichiarazioni mai fatte sulla "voglia" di vedere Eluana. Non mi sono mai sognato di dichiarare nè di avallare una curiosità morbosa, tutt'alpiù potrei essere d'accordo sulla necessità di accertare il reale stato attuale della ragazza, dato che tutte le foto mostrate finora dai mass media risalgono alla sua adolescenza (vedi http://www.zenit.org/article-16169?l=italiandato) e che gli stessi medici e legislatori hanno suggerito di somministrarle, prima di farla morire di fame e di sete, dei sedativi che garantiscano la sua incoscienza, NEL CASO FOSSE SENSIBILE AL DOLORE. Effettivamente anche un vegetale è molto sensibile e ricettivo per tutto quello che gli accade intorno, come molti studi scientifici dimostrano (http://www.valeriosanfo.it/Valerio_Sanfo_Ricerche/Valerio_Sanfo_ricerche_sensibilit%C3%A0_vegetale_premesse.html), ma poichè non si esprime con la pochezza dell'unico linguaggio che noi miseri umani conosciamo, sarebbe più coerente sopprimerlo, con tutti i suoi simili.
Il sottoscritto e quelli che la pensano come lui, vengono accusati di essere troppo sicuri delle proprie opinioni. Perchè, voi eutanasiofili cosa esprimete se non una certezza opposta alla nostra? La differenza sta nel fatto che, se fossimo noi ad errare, Eluana giungerebbe comunque alla morte, ma secondo la volontà di chi l'ha creata (tra l'altro senza sofferenze d'inedia), se invece foste voi a sbagliarvi, non credo abbiate la possibilità di restituirle la vita, o invece si? Addirittura invocate il "corso naturale della vita, sul quale non si può forzare, ... con sperimentazioni e macchinazioni varie ... andando contro la dignità, ... contro la legge di natura che pure è divina", proprio per giustificare un'azione di procurata morte. Anzi, dichiarando con certezza che una persona incosciente non è più persona, che un essere umano che non comunica è anche incapace di ricettività e quindi indegno di continuare a respirare, etichettate i credenti come superbi, come pretenziosi in materia di etica che, fino a prova contraria e nonostante l'azione scellerata di pseudo-uomini-di-chiesa, passati presenti e futuri - che dovranno rispondere personalmente delle loro azioni, come del resto ognuno di noi - tale etica, dicevo, ha sempre preso a riferimento solo e semplicemente l'esempio e la predicazione del Gesù Cristo storico e divino nella sua natura trinitaria.
Accusate i credenti e la chiesa di aver fatto "troppo chiasso", di non avere "amore fraterno, rispetto, comprensione", eppure i nostri interventi da "etica perversa", in verità di numero molto sparuto nel contesto della rete internet, sono iniziati soltanto in risposta alle dichiarazioni di solidarietà all'insofferenza di un padre che non voleva più avere tra i piedi un pezzo di carne senza significato. Mi piacerebbe sapere se anche la madre di Eluana sarebbe dello stesso avviso di suo marito, se non altro perchè quel corpo lo ha portato in grembo, ma purtroppo anche lei sta morendo, di tumore. A proposito, se Eluana è una morta vivente, come viene considerata una persona già condannata a morte da una malattia che, sicuramente (?), non concederà 16 anni di vita a chi l'ha contratta? Non sarebbe il caso di "lasciare andare" di "liberare" anche queste persone, anzichè assistere impotenti alle sofferenze (queste veramente accertate e terribili) che inutilmente (?) le affliggono? Come, per contro, considerare una persona (ce ne sono più di quante pensiamo) che, pur raggiunte da sentenza di morte sicura emessa da luminari medici, hanno ricevuto una più potente sentenza di vita pronunciata da Chi la vita può darla veramente, facendo alzare le mani agli "esperti esistenziologhi"?
A queste e ad altre domande che negli ultimi giorni ho inviato in rete, è stato appuntato che sono quesiti senza risposta. Ma, se ciò è vero, come è possibile essere tanto sicuri, invece, sulla scelta tra vita e morte?
Voglio allora chiudere veramente, per quanto mi riguarda, questa disputa innaturale che, a mio avviso, ha un acre sapore di meschina strumentalizzazione di casi pietosi, usati per promuovere  l'introduzione dell'eutanasia legale (vedi i link in calce), esprimendo un ultimo pensiero.
E' necessario che tutti noi ci interroghiamo molto seriamente sulle nostre convizioni esistenziali: sia che crediamo, sia che non crediamo all'esistenza dell'anima umana, animale o vegetale, cosa possiamo perdere se, nel dubbio, optiamo per l'attesa di un evento straordinario, empirico o soprannaturale che sia, utile a conservare un'entità così complessa come la nostra? Già da oggi ci sono persone che addirittura si fanno crioconservare post-mortem, sperando nell'emancipazione dell'uomo dalla morte ad opera di una medicina futuristica. Magari scopriranno che la risurrezione dipende solo da un alito di vita soprannaturale, ma non promuovono certo la cultura della soppressione!

Saverio
http://www.zenit.org/article-16144?l=italian

Il giorno 6 dicembre 2008 3.39, Arrigo Colombo <arribo at libero.it> ha scritto:
Caro Benedetti,    
                        che cos'è questa storia che "in molti" vorremmo vedere Eluana Englaro? come si può dire una cosa simile? che cosa la fate diventare la povera Eluana? un oggetto da baraccone? un animale da circo? Si può discutere sulla sua sorte, ma non si può pretendere di intaccare la sua intimità, la sua dignità di persona sofferente; e  neppure quella del padre, sempre chiamato in causa, accusato, maltrattato. Forse i credenti dovrebbero avere un poco più di amore fraterno, e quindi di rispetto e di comprensione; e anche un poco più di umiltà e senso della misura, e non pretendere di avere sempre ragione in questioni di etica, dove la gerarchia è stata sempre terribilmente arretrata e lo è ancora.
Si insiste ad oltranza sulla vita e non si comprende che anch'essa ha un suo corso naturale, sul quale non si può forzare, non si può fare della persona (che poi non è più persona se è solo in stato vegetativo) un oggetto sperimentazioni e macchinazioni varie; che è contro la sua dignità, come è contro la legge di natura che pure è divina.
Insomma, avete fatto troppo chiasso, troppo sicuri di voi e delle vostre opinioni. Un po' di silenzio, un po' di rispetto per colei che già sta morendo.
Un saluto fraterno da Arrigo Colombo