Re: Cina: festeggiare in uno stato killer



Eppure, se non bastasse quanto elencato dalla e-mail allegata, manca ancora qualcosa: in Cina se nasci femmina, non puoi vivere. La soppressione delle primogenite è legge, nel paese della Grande Muraglia, non c'è bisogno di abortire, dato che la pena di morte è comminabile a qualsiasi età. Se poi vogliamo edificarci con le ultime notizie, la Cina rifiuta (giustamente) le mozzarelle alla diossina, ma ci riempie di materiali, merci e giocattoli che sono "il peggio del peggio" (sempre giustamente, dato che, se noi li accettiamo, non sono certo i cinesi che si tirano indietro).
Per quanto mi riguarda, allora, ho deciso da tempo che, per il sottoscritto, LE PROSSIME OLIMPIADI 2008 NEPPURE ESISTERANNO.
Ho inoltre firmato la petizione sul sito beppegrillo.meetup.com/27/messages/boards/thread/3808131

Buona risurrezione a tutti

Saverio

Il 28/03/08, Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte Voelker <info at gfbv.it> ha scritto:
Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080328it.html

Cina: festeggiare in uno stato killer
I Giochi olimpici non portano a un miglioramento ma a un peggioramento
della situazione dei diritti umani in Cina

Lettera aperta

Bolzano, 28 marzo 2008

In agosto 2008 il Comitato Olimpico Internazionale (IOC) e quindi anche
il Comitato Olimpico nazionale italiano (CONI) festeggeranno "Olympia" a
Pechino. Sapete cosa esattamente si festeggia? Si festeggia lo sport,
continuate a ripetere, e con questo argomento rifiutate ogni parola e
ogni iniziativa che possa fare riferimento alla situazione politica in
Cina. Capi di stato e funzionari dello sport si troveranno a Pechino e
daranno la mano al capo di stato cinese, cioè a un uomo che nel 1989,
nella sua funzione di leader del Partito Comunista, fece sedare
brutalmente le proteste nella regione "autonoma" del Tibet. I pochi
filmati giunti in Occidente documentano l'incredibile violenza delle
cosiddette forze di sicurezza. Nel 1989 la leadership comunista
procedette con massima ferocia contro 200 studenti che manifestavano
pacificamente in piazza Tienanmen a Pechino. Le vittime di allora ancora
non sono state riabilitate.

I successori in Tibet dell'attuale capo di stato hanno di fatto imitato
il suo modo di procedere. Le organizzazioni per i diritti umani stimano
che più di 100 persone siano state uccise nelle ultime proteste. Oltre
1.000 persone sono già state arrestate. Le carceri cinesi non hanno
nulla da spartire con le prigioni occidentali e più che luoghi in cui
trattenere criminali, esse sono dei veri e propri luoghi di tortura in
cui sempre più oppositori del regime vengono fatti tacere. In Cina vige
una dittatura, nella quale vengono categoricamente rifiutati e
militarmente impediti ogni concetto democratico, la libertà di opinione
e di stampa e i diritti politici e culturali delle minoranze.
Attualmente il Tibet viene, per così dire, "ripulito" da manifestanti e
da chiunque osi esprimere critiche al sistema. A cinque mesi dai Giochi
Olimpici ogni possibile focolaio di disordini deve essere messo sotto
controllo.

E' stato spesso ripetuto che i Giochi Olimpici avrebbero praticamente
costretto la Cina ad avviarsi verso un sistema democratico, ma in realtà
avviene proprio il contrario: per preservare la migliore delle immagini
possibili, il governo di Pechino fa letteralmente eliminare chiunque e
qualunque cosa esprima una critica al sistema e possa nuocere
all'immagine del sistema. Le associazioni sportive e i funzionari
sportivi in tutto ciò mantengono una posizione vergognosa, riuscendo
addirittura ad affermare che i Tibetani non possono abusare dei Giochi
Olimpici per sostenere i propri interessi. Ma ciò che accade è proprio
il contrario: i funzionari sportivi stanno abusando dei Giochi Olimpici
per sostenere un'azione di propaganda della leadership cinese, portata
avanti a spese della popolazione. In questo modo gli sportivi faranno,
con le loro prestazioni, un enorme regalo propagandistico al governo cinese.

Cosa, dunque, pensate di festeggiare in agosto? Il successo
propagandistico della Cina? Il fatto che alla Cina è stato possibile
ancora una volta impedire qualsiasi accenno di democrazia e di
miglioramento dei diritti umani? Siete davvero capaci di festeggiare di
fronte a tanta violenza? O semplicemente festeggerete evitando di
pensare alla realtà dei fatti? Il governo cinese inscenerà i Giochi
Olimpici come se fosse un'enorme campagna propagandistica, nella quale
gli statisti giocheranno solo ruoli muti, funzionali allo scopo di Pechino.

Si continua a dare priorità agli interessi degli sportivi, i quali, in
caso di boicottaggio, perderebbero la possibilità di guadagnarsi una
medaglia. Per lo IOC e il Coni le medaglie e la gloria degli sportivi
hanno quindi la massima priorità, anche quando vanno barattate con la
vita e la dignità di milioni di persone che in Cina appartengono a
minoranze religiose ed etniche, o si oppongono al regime dittatoriale.
Questa è una posizione che ricorda pericolosamente l'anno 1936, quando
il mondo, in nome dello sport, offrì al regime nazista tedesco la
possibilità di utilizzare i Giochi Olimpici come enorme manifestazione
propagandistica. Nella storia i diritti umani e la democrazia non hanno
mai guadagnato nulla grazie a manifestazioni di questo genere, anzi, è
sempre successo il contrario.

Già ora - molto tempo prima dell'inizio dei Giochi - le conseguenze
della olimpica "festa dei popoli" sono catastrofiche per la popolazione
più povera della capitale. La costruzione delle infrastrutture
necessarie allo svolgimento delle Olimpiadi è stata possibile solo
grazie a una linea di condotta inimmaginabile in qualsiasi stato di
diritto. L'incredibile boom delle costruzioni per le Olimpiadi ha
colpito decine di migliaia di persone dei quartieri più poveri di
Pechino. Circa 13.000 persone al mese hanno finora dovuto abbandonare la
propria casa e appartamento per fare posto a nuovi stadi e hotel.
Secondo il "Center on Housing Rights and Evictions" il governo cinese ha
finora dislocato forzatamente circa 1 milione di persone per fare posto
alle nuove strutture, commissionate dallo IOC, e perciò anche dal Coni,
per l'evento sportivo. Consideriamo quindi sia lo IOC sia il Coni
direttamente corresponsabili delle deportazioni.

Per i Giochi Olimpici lo IOC e il Coni hanno scelto un paese che non
rispetta in alcun modo i diritti umani fissati dall'ONU. Ogni anno in
Cina vengono giustiziate circa 8.000 persone e 300.000 persone sono
attualmente detenute negli oltre 280 campi di rieducazione. Il regime
procede con estrema brutalità contro le minoranze etniche: 300.000
Uiguri sono stati uccisi dalle forze governative e dall'occupazione del
Tibet ad oggi sono morti violentemente più di un milione di Tibetani.

Lo IOC organizza i Giochi Olimpici in un paese in cui non esistono
diritti umani, né civili, né dei lavoratori. Centinaia di migliaia di
persone vivono in condizioni di schiavitù e il boom economico cinese è
possibile grazie anche e soprattutto al sacrificio involontario dei
minatori: nelle 28.000 miniere di carbone della Cina muoiono ogni anno
10.000 minatori. Le persone costrette ad abbandonare la propria casa per
fare posto all'espansione delle moderne città sono più di 10.000
all'anno. La vita umana come anche i diritti umani non hanno alcun
valore in Cina.

La Repubblica popolare cinese è costruita su una montagna di cadaveri.
Secondo il Libro nero del comunismo le vittime del regime comunista
cinese sono, dalla sua ascesa al potere ad oggi, 60 milioni. Sarebbe
legittimo aspettarsi dallo IOC e dal Coni che cessino di mantenere
questo atteggiamento servile nei confronti della Cina e che pongano
finalmente la priorità sui diritti umani - basta a ogni collaborazione
con la Cina e annullamento dei Giochi Olimpici!

Lettera di innumerevoli intellettuali cinesi che chiedono un cambiamento
di politica della Cina nella gestione della questione tibetana, in [PDF]
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080328let.pdf.

Attenzione: immagini cruente dei morti in
www.freetibet.org/press/pr180308.html.

Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080328ait.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080320it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080318it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080314it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080307it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080229en.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2007/071126it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070823it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070514it.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/uig-kadeer.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/mongol/mongol.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/uiguri.html |
www.gfbv.it/3dossier/asia/tibet-it.html

* www: www.freetibet.org | www.tchrd.org |
www.amnesty.org/en/news-and-updates/news/crackdown-activists-and-minorities-china-20080313
| www.worldcoalition.org | www.unglobalcompact.org | www.ohchr.org |
www.hrichina.org | www.falunhr.org | www.olympic.org


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