SBAI, NEL NORD ITALIA CI SONO DONNE INCATENATE IN CASA



SBAI, NEL NORD ITALIA CI SONO DONNE INCATENATE IN CASA

PER LA RAPPRESENTANTE DELLE DONNE MAROCCHINE VI È UNA 'PERICOLOSA AVANZATA POLITICA DELL'INTEGRALISMÒ

Roma - Una forte denuncia delle condizioni di vita delle donne arabe in Italia è arrivata oggi da Souad Sbai, presidente dell'assocazione donne marocchine in Italia (Acmid-Donna). «Nel Nord Italia ci sono donne che vivono incatenate in casa, dalla cucina al bagno, senza poter aprire la porta», ha detto la Sbai durante la presentazione a Roma dell'ultimo libro di Giuliana Sgrena 'Il prezzo del velo - la guerra dell'Islam contro le donnè, edito da Feltrinelli. «Nel Nord ci sono bambine di 4 e 5 anni che indossano il velo d'estate come d'inverno. Questa è la cultura dei maschilisti, degli integralisti - ha proseguito - e nessuno si scandalizza di niente». Nella parte settentrionale del nostro Paese, ha spiegato la Sbai, «si sentono la solitudine e la paura delle donne arabe e si vede l'indifferenza totale della politica». «In Italia molte donne non escono di casa, vivono rinchiuse, come in catacombe», ha denunciato la rappresentante delle marocchine in Italia, ricordando che le donne arabe arrivano nel nostro Paese «sognando la libertà e i diritti, e trovandosi poi in piena solitudine». «Il fondamentalismo non ha nulla a che vedere con l'Islam, ma avanza per il buonismo di una certa poltiica in tutta Europa - ha osservato la Sbai -. L'integralismo islamico sta avanzando politicamente, ma non ce ne rendiamo conto perchè non abbiamo avuto le bombe sotto casa. E questo solo perchè ora non è il momento. I Fratelli musulmani si stanno inflitrando anche nella politica italiana», ha detto la Sbai. Parlando poi del continuo sorgere di moschee in Italia, la Sbai ha puntato il dito contro tanti «imam che sono ignoranti, che sono macellai, che hanno provocato danni alla comunità». Riferendosi infine al libro della Sgrena, la Sbai lo ha definito «un regalo per tutte le donne musulmane, per quelle che soffrono, per quelle che sono morte».