25 novembre, due iniziative di Amnesty per le donne: "Scuole sicure per tutte le bambine" e appello al governo italiano per ratificare la Convenzione europea sulla tratta



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COMUNICATO STAMPA
CS140-2007

25 NOVEMBRE, GIORNATA MONDIALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA SULLE
DONNE. DUE INIZIATIVE DI AMNESTY INTERNATIONAL: 'SCUOLE SICURE PER TUTTE
LE BAMBINE' E UN APPELLO AL GOVERNO ITALIANO PER RATIFICARE LA CONVENZIONE
EUROPEA SULLA TRATTA

In occasione del 25 novembre, Giornata mondiale per l'eliminazione della
violenza sulle donne, la Sezione Italiana di Amnesty International
promuove due iniziative.

A partire da oggi, giovedi' 22, fino al termine della settimana, le
attiviste e gli attivisti dell'organizzazione per i diritti umani
solleciteranno il governo italiano a ratificare la Convenzione europea
sull'azione contro la tratta di esseri umani. A quasi due anni e mezzo
dalla firma, infatti, l'Italia non ha ancora depositato gli strumenti di
ratifica del primo, fondamentale, testo europeo che introduce elementi di
protezione e tutela delle vittime della tratta e un quadro normativo per
rendere efficace la lotta a un crimine ampiamente diffuso anche nel nostro
paese.

'La tratta di persone e' una grave violazione dei diritti umani, tra cui
quelli alla dignita', all'integrita' fisica e psichica, alla liberta' di
movimento, alla liberta' dalla tortura e, nei casi piu' gravi, dello
stesso diritto alla vita. Il governo italiano deve colmare un ritardo di
oltre due anni e dotarsi degli strumenti adeguati ad assicurare protezione
e rispetto dei diritti delle persone vittime di tratta, comprese le donne
e le bambine costrette alla prostituzione' - ha dichiarato Cecilia Nava,
vicepresidente della Sezione Italiana di Amnesty International.

Sempre in occasione del 25 novembre, Amnesty International rendera' noto
un programma d'azione in 6 punti denominato 'Scuole sicure per tutte le
bambine'. L'organizzazione per i diritti umani chiedera' a tutti i governi
di attuare questo programma.

In tutto il mondo le bambine fanno i conti con la violenza mentre si
dedicano alla loro istruzione. Alcune subiscono danni a lungo termine alla
loro salute fisica e mentale. Molte hanno paura di andare a lezione. Il
risultato e' che numerose bambine sono allontanate dalla scuola, la
abbandonano o non partecipano pienamente alla vita scolastica. I loro
diritti umani - il diritto di essere libere dalla violenza, il diritto
all'uguaglianza e all'istruzione - sono violati.

I diritti delle bambine sono definiti dal diritto internazionale dei
diritti umani e dalle leggi nazionali. I governi sono obbligati a
rispettarli, a proteggere le bambine dagli abusi e a fare in modo che i
loro diritti siano trasformati in realta'. Gli insegnanti e il personale
scolastico agiscono per conto dello Stato e per questo condividono tali
responsabilita'. Anche altri soggetti hanno un ruolo da giocare in questo
contesto. Genitori, leader di comunita' e Organizzazioni non governative
possono sostenere gli sforzi del governo e della scuola collaborando a
piani d'azione, denunciando la violenza e fornendo formazione e servizi
basati sui diritti umani.

Per fermare la violenza connessa all'ambiente scolastico e' necessario
combattere la discriminazione all'interno delle scuole stesse e
nell'ambito piu' ampio della comunita'. Occorre dare ascolto alle voci
delle bambine e prendere in considerazione le loro esperienze quotidiane e
i loro bisogni.

Amnesty International chiede quindi alle autorita' di governo e agli enti
pubblici, tra cui le scuole, di intraprendere immediatamente, in
collaborazione con tutti gli altri soggetti coinvolti, sei azioni.

Non possono esserci scuse, ne' eccezioni, ne' ritardi.

1: Proibire ogni forma di violenza contro le bambine, comprese le
punizioni corporali, gli abusi verbali, le molestie, la violenza fisica,
gli abusi psicologici, la violenza e lo sfruttamento sessuale. Varare e
attuare leggi, politiche e procedure adeguate.

2: Rendere la scuola un ambiente sicuro per le bambine attraverso
l'attuazione di piani d'azione nazionali che affrontino la violenza contro
le bambine in ambito scolastico. Tali piani dovrebbero comprendere linee
guida per le scuole, una formazione obbligatoria per gli insegnanti e gli
studenti, la nomina di un funzionario di governo responsabile e fondi
pubblici adeguati. Assicurare che le scuole abbiano servizi igienici
separati per sesso, dormitori sicuri e strutture sportive e per il gioco
sorvegliate.

3: Rispondere agli episodi di violenza contro le bambine attraverso
meccanismi di segnalazione e denuncia riservati e indipendenti, indagini
efficaci, procedimenti penali laddove appropriati e fornitura di servizi
per le vittime e le sopravvissute alla violenza. Assicurare che tutti i
casi di violenza contro le bambine siano denunciati e registrati e che le
persone accusate di stupro, violenza sessuale o altri reati penali ai
danni di minori non siano impiegate nelle scuole.

4: Fornire servizi di sostegno alle bambine che hanno subito violenza,
compresa  l'assistenza socio-psicologica, le cure mediche, le informazioni
su Hiv/Aids, i farmaci e i servizi di base, le informazioni complete sui
diritti sessuali e riproduttivi e il sostegno  al  reintegro nel sistema
scolastico di bambine sieropositive, ragazze madri, in gravidanza o
sposate.

5: Rimuovere gli ostacoli per l'accesso delle alunne alla scuola
eliminando tutte le tasse, dirette o indirette, sulla scuola primaria,
rendendo la scuola secondaria accessibile a tutte e sviluppando programmi
che garantiscano l'accesso delle bambine appartenenti a gruppi emarginati.

6: Proteggere le bambine dalla violenza sviluppando e attuando codici di
condotta indirizzati a tutto il personale scolastico e agli studenti.
Formare il personale scolastico su strategie di intervento rapide che
affrontino le molestie e la violenza contro le bambine nella scuola.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 22 novembre 2007

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224 - cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it


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