Rapporto di Amnesty International sulla pena di morte in Iran: stop alle esecuzioni di minorenni



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COMUNICATO STAMPA  CS77-2007

RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA PENA DI MORTE IN IRAN: STOP ALLE
ESECUZIONI DI MINORENNI

'Mia figlia Delara e' accusata di un crimine che non ha commessoŠ
Aiutatemi e aiutateci fino a quando non ci sara' una vera giustizia. Qui
non vedo segni di umanita' e giustizia.'
(il padre di Delara Darabi, 20 anni, e' a rischio di esecuzione imminente
per essere stata giudicata colpevole di un omicidio avvenuto quando aveva
17 anni)

Amnesty International ha chiesto alle autorita' giudiziarie e politiche
dell'Iran di istituire una moratoria immediata per impedire ulteriori
esecuzioni di minorenni all'epoca del reato e di modificare le leggi
affinche' nessun minorenne autore di un reato possa essere condannato a
morte.

In un nuovo rapporto diffuso oggi, l'organizzazione per i diritti umani ha
denunciato che sono almeno 71 i minorenni all'epoca del reato in attesa di
esecuzione in Iran, il paese che dal 1990 ha raggiunto il maggior numero
di esecuzioni di minorenni.

'L'Iran e' rimasto praticamente l'unico paese in cui persone di eta'
inferiore a 18 anni all'epoca del reato per cui sono stati giudicati
colpevoli vengono messe a morte' - ha dichiarato Malcolm Smart, direttore
del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International.
'e' giunto veramente il momento che le autorita' iraniane pongano fine,
una volta per tutte, a questa pratica vergognosa e che il paese si allinei
al resto della comunita' internazionale, che da tempo ha riconosciuto
l'oscenita' dell'esecuzione di persone che hanno commesso un reato quando
erano minorenni'.

Nel suo rapporto, Amnesty International elenca i nomi di 71 minorenni
all'epoca del reato in attesa di esecuzione, sottolineando al contempo che
il numero effettivo potrebbe essere molto piu' elevato poiche' molti casi
di pena di morte in Iran non vengono resi pubblici. Dei 24 minorenni
all'epoca del reato messi a morte dal 1990, 11 erano ancora minorenni al
momento dell'esecuzione mentre gli altri sono stati tenuti nel braccio
della morte fino al raggiungimento della maggiore eta' oppure processati e
condannati dopo aver compiuto 18 anni.

'Le autorita' iraniane negano di mettere a morte minorenni al momento del
reato, ma quest'anno abbiamo gia' registrato due esecuzioni del genere' -
ha proseguito Smart. 'Mohammed Mousavi, diciannovenne, e' stato messo a
morte ad aprile per un reato commesso a 16 anni; Sa'id Qanbar Zahi,
impiccato il 27 maggio nella prigione di Zahedan, aveva solo 17 anni
quando venne condannato a morte, due mesi prima, insieme ad altri sei
appartenenti alla minoranza dei beluci'.

L'esecuzione di Atefeh Rajabi Sahaaleh, condannata per 'crimini contro la
castita'' e impiccata a 16 anni nell'agosto 2004, e' uno dei sette casi
approfonditi dal rapporto di Amnesty International. Un giorno dopo
l'esecuzione, un funzionario della Giustizia riferi' a un quotidiano che
la ragazza aveva 22 anni. Questo caso mette in evidenza la mancanza di
protezione nei confronti dei ragazzi e testimonia come in Iran minorenni
al momento del reato possano essere uccisi anche prima di compiere 18
anni. Il rapporto menziona inoltre altre 17 esecuzioni di minorenni
all'epoca del reato.


Sebbene le esecuzioni di minorenni all'epoca del reato siano poche
rispetto al totale delle esecuzioni in Iran, esse mettono in luce il
disprezzo del governo verso i propri impegni e obblighi nei confronti del
diritto internazionale, che vieta in ogni circostanza l'uso della pena di
morte contro autori di reati ancora minorenni. A parte l'Iran, i soli
paesi in cui, dal 2003, sono state registrate esecuzioni di minorenni
all'epoca del reato, sono Cina, Pakistan e Sudan. Le autorita' cinesi e
pakistane sostengono che le persone messe a morte avevano commesso il
reato quando erano gia' maggiorenni.

Alcuni esponenti del governo iraniano sarebbero favorevoli quanto meno a
ridurre, se non a cancellare, l'applicazione della pena di morte per i
minorenni all'epoca del reato. Tuttavia, i passi avanti sono dolorosamente
lenti. Ad esempio, una proposta di legge avanzata dal potere giudiziario
nel 2001, che potrebbe aprire la strada all'abolizione della pena di morte
per i minorenni o almeno portare a una riduzione del numero dei reati per
i quali un criminale minorenne potrebbe essere messo a morte, e' ancora
all'esame delle autorita' giudiziarie e politiche.

Al di la' dell'orrore per le esecuzioni dei minorenni al momento del reato
e del piu' ampio problema della pena di morte in Iran, vi sono alcuni
segnali positivi, in particolare un sempre piu' ampio movimento che chiede
la fine della pena di morte per i minorenni all'epoca del reato. Questa
richiesta proviene da un gruppo di coraggiosi difensori e attivisti per i
diritti umani iraniani e ha gia' ottenuto notevoli successi.

'Amnesty International si oppone alla pena di morte incondizionatamente, a
prescindere dall'eta', dalla natura del reato o dalla personalita' di chi
e' condannato alla pena capitale. Ogni esecuzione e' un affronto ai
diritti umani, una violazione premeditatamente crudele che nega il diritto
alla vita sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani'.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 27 giugno 2007

L'appello per salvare la vita di Delara Darabi e' on line all'indirizzo:
http://www.amnesty.it/appelli/appelli/Iran_17.04.07?page=appelli




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