Torino: Speculazioni ad Alta Velocità



Mercoledì 18 aprile ore 21 nella sala di corso Ferrucci 65a
Serata informativa su trasporti e infrastrutture oggi a Torino

Interventi di
Claudio Giorno - Habitat
Emilio Soave - ProNatura

Una serie di piccole e "grandi opere" ha completamente mutato, sta mutando o muterà l'aspetto di interi quartieri di Torino e di conseguenza la vita dei cittadini che li abitano. L'impatto di ognuna di queste, presa nella propria singolarità sembra limitato, nonostante lunghi e invasivi cantieri con relative interruzioni del passaggio ed in alcuni casi distruzione di parchi pubblici. I torinesi hanno accettato tutto questo di buon grado, all'insegna dell'immagine della città per le olimpiadi e con la prospettiva di una riduzione futura dei possibili disagi dovuti al traffico, ma i cantieri su Torino permangono e altri se ne ipotizzano, come quello di una improbabile nuova linea ferroviaria ad alta velocità/capacità sull'asse di corso Marche.
 
I contemporanei ed ingenti investimenti sia nel trasporto pubblico (metropolitana) sia nel trasporto privato (una miriade di parcheggi sotterranei) o il voler prolungare la metropolitana costruendo un nuovo tratto a poche decine di metri da una linea ferroviaria in probabile smantellamento, sono due esempi che evidenziano la mancanza una visione d'insieme della sensatezza, dell'interazione e dell'impatto di queste opere e che la priorità sia data al "costruire" fine a se stesso o peggio ancora solo agli interessi di chi vuole costruire.
 
Qualsiasi opera viene giustificata spesso senza studi seri che ne dimostrino davvero la necessità, ma  appoggiandosi ai finti miti del progresso, come la velocità a tutti i costi, o peggio ancora utilizzando false ipotesi, come un assurdo "isolamento dall'Europa" della nostra regione, quando non sono mai esistiti problemi di trasporto e transito ne di merci ne di persone, se non quelli legati all'incapacità di far funzionare le reti ferroviarie esistenti.
 
Così all'insegna dello slogan "Torino non sta mai ferma", la giunta del sindaco Chiamparino pare non avere un piano della mobilità funzionale, che consenta in maniera efficace, efficiente e a basso impatto ambientale di spostarsi sul territorio cittadino e della prima cintura; la città infatti si è guadagnata il primato nazionale di città più inquinata, con sforamenti continui del livello di polveri sottili dai limiti imposti per legge; più si ripetono le iniziative anti-inquinamento (circolazione a targhe alterne, divieti di circolazione alle auto più vecchie con relative campagne rottamazione e domeniche "ecologiche") e meno si riesce a stare nei limiti prefissati. Come se tutto questo non bastasse a mettere ulteriormente a rischio la salute dei torinesi potrebbero esserci anche le "nanopolveri" e la diossina che uscirà dal camino dell'inceneritore del Gerbido che oramai è nelle fasi finali ed esecutive della progettazione.
 
Inesistenti invece gli investimenti nella mobilità sostenibile: seppur vantandosi di essere città "amica della bicicletta" la rete delle piste ciclabili è insufficiente e mal progetta, la manutenzione della rete attuale è quanto mai precaria e soprattutto non ci sono iniziative per disincentivare negli automobilisti pericolose abitudini verso i ciclisti, gli unici a muoversi con mezzi davvero ecologici ma che non portano guadagni a petrolieri e costruttori di automobili.
 
La riflessione più importante da fare è sull'asse principale dei progetti della futura mobilità Torinese e della "riqualificazione" di interi quartieri: il passante ferroviario, più di 10 anni di lavori senza aver ancora la rete ferroviaria cittadina tanto auspicata, con stazioni inaugurate e mai aperte al pubblico e come se non bastasse neppure una rete di trasporto utilizzabile per le merci; certa è stata però la speculazione edilizia nel caso della stazione "Rebaudengo", che anziché essere costruita sui terreni di proprietà delle ferrovie è in fase di realizzazione nel vicino parco Sempione, oramai ridotto a cantiere e tolto per sempre ai cittadini.

È giunto il momento di conoscere e denunciare l'insensatezza e la nocività di queste opere, capire a chi servono e chi ci guadagna.

TORINO NO TAV
No Tav Autogestione 
Comitato contro tutte le nocività di Torino e Caselle - notav_autogestione at yahoo.it; 338 6594361
Osservatorio Ecologico Volante - ecosservatorio at autistici.org 
Comitato No Tav Torino - posta at notavtorino.org

Aderiscono:
CUB; Partito Umanista; Federazione Anarchica Torinese - FAI; Circolo internazionalista; PdAC Barocchio Squat, Fenix, Asilo Squat, Mezcal