non ci sono morti di serie A o di serie B



Calcio. Caruso: Non ci sono morti di 'serie A' e morti di 'serie B'


“Far pagare alle società i danni della polizia. Codice identificativo per
distinguere tra agenti integerrimi e mele marce”

"Piuttosto che commentare le interviste altrui, farebbero bene ad espletare
il loro mandato elettorale occupandosi dei problemi reali della gente".
Francesco Caruso, parlamentare del Prc, replica così alle critiche ricevute
dopo le sue affermazioni sui fatti di Catania. "E' del tutto legittimo
criticare azioni o parole altrui - prosegue - ma mi sembra alquanto
inopportuno e pretestuoso deformare e travisare alcune dichiarazioni ad uso
e consumo delle polemiche politiche, soprattutto nel momento in cui si
celebra il funerale del poliziotto assassinato".

"Io resto convinto, e lo ribadisco che dinanzi alla morte di un bambino
irakeno, di un soldato italiano, di un ultrà o di un poliziotto, bisogna
sempre chinare il capo e portare rispetto  - continua Caruso - Qualcuno ci
tiene a precisare che non si può confondere il ruolo delle vittime con
quelle dei carnefici, peccato però che questi signori rimuovano questo
particolare quando a morire sono bambini innocenti trucidati dalle bombe
americane. Sarò un integralista della vita e della pace, ma questa
ipocrisia dei morti di seria A e dei morti di serie B proprio non riesco ad
introiettarla".

La proposta: “Credo che se i milioni di euro di denaro pubblico che si
spendono ogni domenica per la sicurezza negli stadi fossero prelevati non
dalle casse dello Stato, ma dalle tasche dei miliardari businessman del
calcio, dopo due giorni non volerebbe più una mosca sugli spalti. Questa
soluzione smantellerebbe la sempre più perversa militarizzazione delle
curve, con migliaia di poliziotti mandati per pochi euro di straordinario a
fare da cuscinetto, per prendere le botte da una parte e dall'altra".

Quindi, aggiunge: “Credo sia opportuno aprire una riflessione anche sulle
cosiddette 'regole d'ingaggio': stare per ore a prendere pietre e sputi e
poi caricare indiscriminatamente la folla, serve a poco e nulla, perchè in
tal modo si rischia di colpire anche i tifosi più ingenui ed 'inesperti'.
Propongo un ‘codice identificativo per le forze dell'ordine’: si tratta di
una norma in vigore in tutti i paesi europei, in Germania come in
Inghilterra, in Danimarca come in Svezia, stati che non sono sovversivi o
rivoluzionari, ma paesi nei quali ci si preoccupa di isolare comportamenti
illeciti. Una puntuale identificazione degli agenti (con un numero cui
spetterebbe alla magistratura far corrispondere un nome) sarebbe efficace
per salvaguardare coloro che prestano servizio in modo integerrimo da
eventuali 'mele marce'".


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L'autoritarismo ha bisogno
di obbedienza,
la democrazia di
DISOBBEDIENZA