Parma No Tav: alla faccia di Lunardi e pure di Giove pluvio



Foto e resoconto della manifestazione No Tav a Casa Lunardi del 28 gennaio a quest'indirizzo:

http://italy.indymedia.org/news/2006/01/978409.php

Questa volta la tangente, Pietro Lunardi, costruttore edile in arte ministro dei trasporti della Repubblica Italiana, l'ha pagata direttamente a Giove.
A Parma una nevicata come quella del 27 gennaio non la ricordavano da oltre trent'anni: scuole chiuse, strade bloccate, collegamenti autostradali ridotti.
Venerdì ci sono volute oltre 7 ore per raggiungere da Torino la città, dove il locale comitato No Tav aveva organizzato un'assemblea e, per il giorno successivo, una manifestazione a Basilicanova, il piccolo paese del parmigiano dove si trova la tenuta del ministro.
Nonostante il tempo infame l'assemblea sulla lotta contro l'alta velocità in Val Susa è stata seguita da un pubblico attento, solidale e partecipe.
Il giorno dopo nella piazza principale di Basilicanova un imponente schieramento di forze del disordine attendeva i manifestanti No Tav. Sebbene le strade fossero ancora difficili da percorrere non nevicava più. Tuttavia una fitta nebbia conferiva alla pianura emiliana un aspetto da landa nordica insolito anche per la gente del posto. In molti si sono fermati a chiedere incuriositi manifestando in più occasioni avversione verso un concittadino ingombrante ed arrogante. Le rare visite del ministro, la cui auto attraversa il centro a velocità pazzesche, coincidono in genere con la chiusura del paese e con la pesante militarizzazione del territorio.
Intorno alle 13,30 i manifestanti raccoltisi nella piazza, tra cui un pullman arrivato con gran ritardo dal Piemonte, si sono mossi alla volta della villa del ministro scortati da polizia e carabinieri in assetto di guerra che contrastava con l'allegra battitura di pentole dei No Tav. La nebbia divenuta più fitta in aperta campagna rendeva quasi irreale la presenza di uomini in armi accanto a manifestanti che lungo il percorso ingaggiavano tra loro battaglie a palle di neve.
Di fronte all'ingresso della tenuta, nei pressi della casa del custode lo schieramento di polizia era decisamente imponente.
Numerosi gli interventi e gli slogan intervallati dal "cacerolazo" mentre di fronte alla villa un gruppo di No Tav preparava un Pupazzo di neve munito di bandiera No Tav, lasciato di fronte alla casa ad aspettare Lunardi.
Al ritorno in piazza, nonostante la pioggia avesse deciso di dire la propria con un certo vigore, la polenta e fagioli preparati dai compagni ha supplito in modo degno alla scortesia del ministro che si era ben guardato dall'invitarci a pranzo.
In serata la notizia che la neve aveva bloccato la fiamma olimpica e i suoi sanguinari sponsor è stata il segno che Giove pluvio può fermare la Coca Cola ma non la determinazione del popolo No Tav, che, sia pure a ranghi ridotti, ha dimostrato che anche in Emilia la resistenza alle grandi opere e a chi specula sulla vita di noi tutti ha fatto un passo in avanti.
Al momento dei saluti un impegno: tornare a Parma con il bel tempo, magari per una marcia che parta dalla città, dove gli speculatori stanno banchettando, per concludersi di fronte alla residenza del signore delle gallerie.
FAI Torino - No Tav!