Spagna e Marocco: le conclusioni della missione di Amnesty



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COMUNICATO STAMPA
CS126-2005

LE PRESSIONI DELL'UNIONE EUROPEA PER 'TENERE ALLA LARGA LA GENTE'
CONTRIBUISCONO A GRAVI ABUSI DEI DIRITTI DEI MIGRANTI. AMNESTY
INTERNATIONAL PRESENTA LE CONCLUSIONI DELLA PROPRIA MISSIONE IN SPAGNA E
MAROCCO

Alla vigilia del summit europeo di Hampton Court, in cui Francia e Spagna
dovrebbero lanciare un'iniziativa congiunta per il controllo
dell'immigrazione, Amnesty International ha presentato oggi a Madrid le
conclusioni della propria missione durata dieci giorni in Spagna e
Marocco.

Queste conclusioni non solo dimostrano che alle frontiere europee si
stanno verificando gravi abusi dei diritti umani dei migranti, ma rendono
anche palese che nessuno se ne vuole assumere la responsabilita'.

La missione di Amnesty International era stata decisa a seguito della
morte di almeno undici persone e del ferimento di molte altre, nel
tentativo di entrare nelle enclave spagnole di Ceuta e Melilla.

L'organizzazione per i diritti umani teme che la risposta dell'Unione
europea (Ue) a questa ennesima crisi, dopo quelle verificatesi in Italia e
a Malta, sara' ancora una volta incentrata quasi esclusivamente sul
controllo dell'immigrazione illegale.

Gli Stati membri dell'Ue, secondo Amnesty International, devono
riconoscere che la pressione politica ed economica che stanno esercitando
sui paesi vicini per 'tenere la gente alla larga dall'Europa' sta
contribuendo a questa situazione caotica. C'e' bisogno di una strategia
globale per assicurare il rispetto dei diritti umani di persone che sono
tra le piu' povere del pianeta, a prescindere se abbiano titolo allo
status di rifugiato.

'Sulla base di quello che abbiamo visto, le forze di sicurezza hanno agito
in modo illegale e sproporzionato, utilizzando anche armi letali. Hanno
ferito e ucciso persone che cercavano di superare un reticolato. Molte
delle persone ferite in territorio spagnolo sono state ributtate fuori dal
reticolato senza alcuna formalita' legale o assistenza medica' - ha
dichiarato Javier Zuñiga, capo della missione di Amnesty International.

Nel corso della conferenza stampa di Madrid, Amnesty International ha
ricordato che persino la missione tecnica inviata dall'Ue nella zona ha
riscontrato la mancanza di un adeguato sistema di protezione dei rifugiati
in Marocco, che ha causato il respingimento da questo paese sia di
richiedenti asilo che di rifugiati gia' riconosciuti dall'Alto
Commissariato dell'Onu per i rifugiati.

Inoltre, centinaia di migranti e richiedenti asilo sono stati trasportati
in zone desertiche alla frontiera con l'Algeria ed hanno ricevuto l'ordine
di entrare in territorio algerino, in alcuni casi senza cibo ne' acqua.

Le conclusioni di Amnesty International mettono in evidenza le enormi
difficolta' in cui si imbattono i migranti che cercano di chiedere asilo
alle frontiere spagnole. Ad oggi, ben poche risultano le proposte dell'Ue
o dei suoi singoli Stati membri per risolvere questi problemi o per
evitare il trattamento inumano cui sono sottoposte le persone che non
hanno la qualifica di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra.

'L'Europa deve trovare soluzioni collettive a un problema che essa stessa
ha contribuito a creare, soluzioni che assicurino che la gente non venga
uccisa o ferita alle frontiere europee e che chi vuole chiedere asilo
politico possa farlo liberamente' - ha detto Zuñiga.

L'organizzazione per i diritti umani ha infine sottolineato le proprie
forti preoccupazioni per il fatto che il rapporto della missione tecnica
dall'Ue includa proposte destinate a rafforzare i controlli
sull'immigrazione, facendo riferimento persino alla cooperazione con paesi
in cui si verificano gravissime violazioni dei diritti umani come la
Repubblica Democratica del Congo e la Costa d'Avorio.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 26 ottobre 2005

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
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