Appello di Amnesty per il disastro di Bhopal



A distanza di vent'anni dal piu' grande disastro nella storia
dell'industria chimica che causo' 20.000 vittime, 120.000 con danni
permanenti alla salute e una forte contaminazione dell'intera zona,
ancora non e' stata fatta giustizia.
Sottoscrivi l'appello di Amnesty International:
www.amnestycagliari.it/bhopal.php


NUVOLE D'INGIUSTIZIA
Il disastro di Bhopal 20 anni dopo

La notte tra il 2 e il 3 dicembre del 1984 la popolazione di Bhopal
(India) si sveglio' tossendo, ignara che una nube con oltre 35 tonnellate
di gas tossici proveniente dalla fabbrica di pesticidi dell'UCC (Union
Carbide Corporation) si stesse espandendo nell'atmosfera.
Di li' a tre giorni morirono tra le 7.000 e le 10.000 persone, per lo piu'
portate via e seppellite in fosse comuni; il tragico bilancio e' salito
poi a 20.000 vittime mentre altri 120.000 abitanti hanno subito danni
permanenti alla salute. Ancora oggi, dopo 20 anni, la gente continua ad
ammalarsi. La popolazione e' stata abbandonata. Niente venne fatto allora
per prevenire l'incidente e dare informazioni sugli effetti della
sostanza tossica (che la UCC ha continuato a sostenere essere innocua),
niente e' stato fatto in seguito per bonificare il sito e risarcire le
vittime. L'UCC si e' rifiutata di comparire in tribunale e ha cercato di
scaricare la colpa sulla Ucil, sua filiale locale; il governo indiano ha
accettato un modesto compromesso finanziario esonerando l'UCC da ogni
responsabilita' legale. I danni alla salute causati dal gas vanno da
problemi respiratori, neurologici e ginecologici fino all'indebolimento
del sistema immunitario e al cancro. Le famiglie sono state decimate e
anche chi e' sopravvissuto spesso non puo' lavorare per problemi di salute
e ha difficolta' a mantenersi e pagare i medicinali. Gli animali sono
morti, l'acqua e' ancora infetta, il sostegno medico e' inadeguato e la
situazione economica disastrosa. Gli attivisti che hanno tentato di
rivendicare il proprio diritto alla vita e alla salute, manifestando e
chiedendo giustizia, sono stati caricati dalla polizia, molti di loro
feriti e molti altri arrestati.
Amnesty chiede che il governo, le autorita' locali, l'UCC e la Dow
Chemical (compagnia che si e' fusa con l'UCC nel 2001) si assumano le
proprie responsabilita', bonifichino il sito e risarciscano in modo
adeguato le vittime.