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Title: Messaggio

Solo conoscendo, si può scegliere in modo consapevole e cambiare rotta

Il sito www.vizicapitali.org ci fa conoscere il comportamento delle prime dieci banche italiane rispetto a: armamenti, impatto sociale, ambientale. paradisi fiscali, tutela del risparmiatore, energia nucleare e privatizzazione dei servizi idrici. E ci fa conoscere anche tre istituti atipici.       I promotori ci invitano con un facsimile di lettera a scrivere alla propria banca perchè si assuma le proprie responsabilità e risponda alle scelte effettuate. E' un modo concreto per sentirci attivi in un percorso di cambiamento.

Per il Coordinamento Nord Sud del Mondo

Amalia Navoni

per info:

Roberto Cuda, robycuda at libero.it, 340.2284686

Andrea Baranes, abaranes at crbm.org

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Dove vanno i soldi che affidiamo alla nostra banca?

E'’ online www.vizicapitali.org

13 banche sotto la lente, per scegliere in modo consapevole

 

 

Milano, 31.05.2010 - Quanto investono le banche nella distruzione delle risorse vitali del pianeta? Qual è il loro coinvolgimento nel commercio di armi? Quanto è diffusa la loro presenza nei paradisi fiscali? A queste ed altre domande vuole rispondere il sito www.vizicapitali.org, promosso da una rete di associazioni, riviste e organismi della società civile, per fare luce sulle responsabilità delle banche nei processi di impoverimento e di erosione dei beni comuni. Sotto i riflettori le prime dieci banche italiane per attivi investiti e 3 istituti “atipici” (Banca Etica, Credito Cooperativo e Banco Posta) in relazione a sette indicatori: armamenti, impatto sociale, impatto ambientale, paradisi fiscali, tutela del risparmiatore, energia nucleare e privatizzazione dei sistemi idrici.

L’obiettivo è spingere gli istituti ad assumersi le proprie responsabilità e a rispondere delle scelte effettuate, a partire dalla pressione dei risparmiatori. Le informazioni sono a disposizione di singoli cittadini, associazioni, enti religiosi, organismi pubblici e privati, che possono scaricare un facsimile di lettera da inviare al proprio direttore di filiale o decidere di interrompere il rapporto con l’istituto.

Mai come oggi infatti le scelte economiche del paese dipendono dal sistema bancario, che spesso ne decide le sorti in base alle prospettive di guadagno.  Per questo diventa importante riscoprire il ruolo del consumatore e del risparmiatore, come parte attiva di un percorso di cambiamento.

L’iniziativa è promossa da Altreconomia, Beati i Costruttori di Pace, Campagna Banche Armate (Missione Oggi, Nigrizia, Mosaico di Pace), Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Centro Khorakhanè, Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Finansol, Ires Toscana, Rete Italiana Disarmo, Valori.

  

Per informazioni:

Roberto Cuda, robycuda at libero.it, 340.2284686

Andrea Baranes, abaranes at crbm.org