Re: riflessioni-Dopo voto





On 04/23/2008 at 08:29 maurilio orione wrote:

>Stiamo evolvendo, stiamo globalizzando, in postivo c'è internet che ci da
>la possibilità di scambiarci pensieri forse già condivisi? 







  Nuovi strumenti: nuove strategie
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   verso un intervento risolutivo




In condizioni politiche complesse e confuse come quelle in cui ci troviamo può apparire difficile, quasi impossibile, liberarci dei tanti problemi che abbiamo e fare dei passi avanti verso una società più evoluta, complessivamente migliore.

Ci troviamo al punto che politica essenzialmente non vuol dir altro che l'insieme dei giochi compiuti per accontentare le varie lobby, caste, mafie e cricche di vario livello ed ambito che si sono formate un po' ovunque all'interno di una società sprovvista di una buona guida morale.

E gli attuali politici, tranne rare eccezioni comunque impotenti, non sono null'altro che gli agenti rappresentativi di queste diverse, ma comunque corrotte in vario grado, parti sociali. Coloro che son rimasti esclusi od integri non disponendo dei mezzi per raggiungere una forza rappresentativa consistente tantomeno riuscendo a trovare alcuno in grado di rappresentarli in modo completo e valido.


Il fatto importante, e pure divertente, è che molte parti sociali, non solo quelle escluse dal sacco ma anche diverse tra quelle compromesse, rimangono vittime dell'incapacità e dei privilegi delle altre parti! Mentre quasi tutte inequivocabilmente risentono in qualche modo e misura dell'inerzia governativa, trovandoci ormai davvero in tanti al punto di star solo sopravvivendo, da tempo non potendo più vivere pienamente e felicemente.

Pur essendoci questo scontento diffuso, nessuna parte compromessa è però disposta a correggersi ed a rinunciare ad alcuno dei propri privilegi e tantomeno i politici, loro agenti, si azzardano a presentare, e tantomeno voterebbero, anche una sola minima riforma degna di nota, essendo i primi a rimetterci perdendo voti, sostegno e quant'altro di cui si cibano.


Ed allora: come fare per presentare riforme di rilievo, che rimuovano le ingiustizie, che mettano da parte il vecchio e spalanchino le porte al nuovo? E soprattutto: come fare per mettere insieme una maggioranza in grado di condurre al successo queste riforme?

La soluzione, onorando quel paradosso che sempre caratterizza la realtà di cui siam parte, si trova proprio in quello stesso rapporto che lega coloro che godono di privilegi e coloro che ne sono privi. Il mutamento, che con tanto desiderio stiamo aspettando, potrà avvenire per la stessa legge del privilegio che si basa sul contento di pochi e sullo scontento di molti.


Infatti: ogni cricca privilegiata od in difetto è in netta minoranza rispetto al resto della popolazione che avrebbe ogni interesse ad eliminare quel privilegio od a veder sanato quel difetto. Non potendo essere i politici a presentare mozioni nè potendo essi esporsi contro i loro stessi votanti, semplicemente occorre dotare i cittadini stessi di un sistema di proposizione e delibera ben più moderno, efficiente e potente dei tradizionali sistemi d'intervento popolare (Art. 71 della Costituzione, referendum, petizioni).

Con un adeguato strumento di democrazia diretta, facilmente attuabile tramite il mezzo telematico che in questo momento ci permette di comunicare, sarebbe possibile trovare ampie maggioranze favorevoli in quelle persone che (ricordiamo: son sempre la grande maggioranza) non beneficiano di quel dato privilegio. Permettendo al cittadino di esprimersi direttamente, tanto nel proporre riforme e nuove regole comuni quanto nel votarle, vi sarà sempre una maggioranza ridondante rispetto alle necessità deliberative per quanto riguarda il procedimento di rimozione di un privilegio od il risanamento di un servizio.


Ed una volta che una netta maggioranza si fosse espressa in favore di una sensata proposta di legge, quali politici avrebbero il coraggio di opporvisi? Così, grazie ad una assemplea popolare permanente (che per una partecipazione elevata in numero ed in livello dovrebbe necessariamente prevedere una consistente ricompensa per gli autori delle proposte approvate) si avvierebbe una reazione a catena che potrebbe crescere al punto da eliminare una volta per sempre tutti i privilegi ed i difetti della nostra società, ognuno trovandosi ad eliminare i difetti ed i privilegi degli altri! Senza contare le mille idee creative migliorative del nostro status che sicuramente inizierebbero a fiorire una volta avviato questo processo.

Questa sì che sarebbe vera democrazia! Precisamente nella sua versione 1.0, la precedente essendo stata solo un insufficente preliminare.


Oggi, tanto da parte dei politici professionisti tanto di quelli dilettanti che li affiancano, è in uso stringere continue alleanze mirando a fare corpo unico a favore o contro interessi di parte e grossi, vecchi, inutilizzabili blocchi ideologici. Tutto viene condotto all'attenzione del Parlamento tranne ciò che la situazione richiede. La vecchia politica chiusa nelle sedi di partito e delle associazioni culturali che li supportano non è in grado di far fronte alla realtà che viviamo semplicemente perché non è in grado di vederla. E sono proprio le rigide coalizioni che si formano intorno a quegli interessi di parte ed a quelle vecchie ideologie ad impedirci di tornare in vita ed alla felicità.

Sia allora concessa ai singoli cittadini, che trovandosi sul campo conoscono bene per viverli in prima persona problemi ed opportunità del mondo d'oggi, la possibilità di esporre la loro visione delle cose in un modo che possano presentare proposte di legge, nuove regole comuni, indirizzi da seguire, mozioni, e quant'altro necessario a dare alla nostra società una brillantezza che non ha mai potuto avere finora perché mai l'originale sensibilità e creatività di ogni singolo suo componente ha avuto via libera in campo politico e di governo. Allo stesso tempo sia concessa ai singoli cittadini la possibilità di raccogliersi in maggioranze fresche e spontanee, di volta in volta diverse, intorno alle singole proposte da essi stessi presentate.


Possiamo intraprendere questa strada almeno in due modi. Una è quella di chiedere con sufficiente spessore di voce una:

http://assemblea-popolare-permanente-premiata.hyperlinker.org/

ad una o più forze politiche che hanno posto in Parlamento, od alle Camere della Repubblica. L'altra via è quella di costituire noi stessi un

http://partito-telematico.hyperlinker.org/

che al suo interno contenga l'assemblea sopra citata. In questo modo nascerebbe un partito/non-partito che si farebbe portavoce di quanto emerso nell'assemblea, quindi senza un leader nè un programma preconfezionato, al contrario venendo esso scritto giorno dopo giorno dagli stessi cittadini.


Certamente per il buon procedere della vita è indispensabile disporre di un set di strumenti quanto più ricco sia possibile, nessuno dei quali avrà mai valore assoluto ed ognuno invece potendo esser d'aiuto. Non v'è dubbio però che uno strumento di democrazia diretta come quello qui proposto abbia tutto quanto necessario per rivelarsi un mezzo di partecipazione ed evoluzione sociale in grado di trasformare ed arricchire la società oltre ogni misura oggi immaginabile.

Sarebbe imperdonabile se, potendo noi dotarci di questo nuovo strumento, non ci dessimo tutti intensamente da fare per offrirci questa possibilità.


Ringrazio coloro che mi hanno fatto compagnia sin qui, vive cordialità,


Danilo D'Antonio

Laboratorio Eudemonia
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