Luigi Veronelli: VIETATO VIETARE. A cominciare dal brodo di gatto!



13 ricette, anzi 16, mille idee, tante provocazioni, molti gusti, infiniti
disgusti, per sorridere, discutere, pensare, credere, criticare,
assaggiare, ricordare, prevedere, includere, escludere, schifare o provare.
Fate voi. Vitato Vietare. De gustibusŠ
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Ragù di dromedario? Brodino di gatto? Spezzatino di scimmia con arachidi?
Involtini di bruco? Forse preferite cane al curry, o un arrostino di topo?
E per dolce va bene la torta di cotechino?
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Anzi no, siete raffinati, siete tipi da lecca-lecca al bacherozzo?
Cioccolato alle formiche, caffè evacuato (sìŠ) dagli zibetti?
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Certo, Veronelli provoca (dopo aver assaggiato). Col suo stile graffiante,
come insetti adatti al palato nostrano consiglia per le tavole il cervo
volante o il tarlo dei pioppi. Da fare al cartoccio.
Ma il cibo è come il sesso: terreno fertile per tabù, divieti e disgusti. E
allora?
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Luigi Veronelli

VIETATO VIETARE. Tredici ricette per vari disgusti

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con disegni e una brillante postfazione dedicata alle RICETTE e ai GUSTI e
DISGUSTI contemporanei di Andrea Perin, autore de La fame aguzza l'ingegno
(ed. Elèuthera).
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pp. 64 -euro 9.00
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ed. elèuthera - <http://www.eleuthera.it/>www.eleuthera.it
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link al libro:
<http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=227>http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=227#
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Stratificazioni culturali, pensieri igienici, indicazioni dietetiche,
verità ecologicheŠ ma non solo: è anche la fantasia dell'uomo a creare
totem e tabù, prescrizioni e proscrizioni. Religiose, ad esempio: lo sanno
il pesce, la vacca, il maiale ecc. o più semplicemente frutto della non
conoscenza, o quali conseguenze di status, ceto, reddito, gruppo sociale. E
anche del non-voler-neanche-provare-accidenti-che-schifo!
In Inghilterra inorridiscono all'idea di mangiare rane. E cavalli. Ma c'è
chi non può vedere pollo, latte, uova, crostacei, spaghetti al pomodoro. Il
mondo è bello perché è vario.
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Ma è pur vero che la mappa alimentare nostrana (non sola) sta cambiando: in
trattoria non si spiluccano ancora le larve del Borneo, ma sushi e sashimi,
oggi così à la page, 10 anni fa erano roba da selvaggi, da naufraghi,
buzzurri. Oppure, quante casalinghe (non solo di Voghera) hanno storto il
naso all'arrivo di lampascioni, cous-cous o kiwi nelle bancarelle?
Ugualmente, i filippini aborrono i nostri formaggi piccanti, i giapponesi
morirebbero piuttosto che mangiare coniglio, mentre i cinesi devastano le
coste del Lago Maggiore alla caccia bambù ma, in genere, non apprezzano gli
spaghetti.
Ora però non sono più i poveri a essere magri: gusti nuovi, nuovi disgusti,
divieti e tabù. E confronti. Spopolano le star vegetariane e vegane, i
consumatori eticamente corretti o etnicamente educati, quelli che guardano
l'animale morto nel tuo piatto e quelli che controllano la ciccia ogni
mattinaŠ
Divieti legati alle mode, alla stratificazione culturale, alla fantasia.
Quali le nuove frontiere del disgusto? Gli escrementi (non per i bimbi e
gli astronauti, però)? oppure imitare il conte Ugolino? Non è
esplicitamente reato, in Italia.
D'altronde, lo dice(va) il Veronelli: vietato vietare: Io non so nulla di
antropologia alimentare - dice(va) il Veronelli - Quello che è certo è che
le proibizioni vanno in genere di pari passo con discriminazioni di sesso,
ceto, età, e sono consonanti con altri divieti. Perché imbrigliare il
piacere del corpo, la sua libertà? Se vuoi limitarti uno dei piaceri della
vita, fallo per tua scelta, non d'altri. L'ultima provocazione di un uomo
che ha fatto della trasgressione, ma anche dell'incontro tra le culture, un
metodo di ricerca.

Gnam gnam. Per info e contatti (con Andrea Perin)
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Ferdinando Crespi
Ufficio Stampa elèuthera
<mailto:ferdinando.crespi at tiscali.it>ferdinando.crespi at tiscali.it
<http://www.eleuthera.it/>www.eleuthera.it