rassegna stampa - Influenza aviaria: sei familiari morti di aviaria in Indonesia.



Tra panico e silenzi il virus H5N1 (influenza aviaria) persiste ed a macchia
di leopardo continua la sua corsa
verso pericolose mutazioni. Vi proponiamo un breve panorama delle news
sull'argomento.
a cura di AltrAgricoltura Nord Est
----------------------------------
tratto da Corriere.it" - 24 maggio 2006
Sei familiari morti di aviaria in Indonesia.
L'Oms: «Siamo preoccupati. E' lo sviluppo più significativo finora nella
diffusione del virus»
GIACARTA - La morte di sei indonesiani a causa dell'influenza aviaria è lo
sviluppo più significativo finora nella diffusione del virus, e preoccupa
sia per la dimensione del gruppo di persone coinvolto sia per l'origine del
contagio, al momento inspiegabile. Lo ha detto oggi a Manila il portavoce
regionale dell'Oms. «Questo è fino a oggi lo sviluppo più significativo in
termini di sanità pubblica - ha detto Peter Cordingley, portavoce per il
Pacifico occidentale dell'Organizzazione mondiale della sanità - Non abbiamo
mai avuto un gruppo di persone contagiate ampio come questo. Non abbiamo mai
avuto in passato una cosa come questa qui, che non ha spiegazioni su come
queste persone sono state contagiate».

COMUNICATO - Un precedente comunicato dell'Oms aveva affermato che i test
non hanno mostrato prove di una significativa mutazione nel ceppo
dell'influenza aviaria. Non è affatto detto, insomma, che il contagio sia
avvenuto da persona a persona.
24 maggio 2006
-----------------------------------
tratto da "Panorama.it" - 24 maggio 2006
VIRUS H5N1 - TRA PANICO E SILENZI
L'aviaria stermina un'intera famiglia in Indonesia
Reuters - 24/5/2006
La morte di sei indonesiani a causa dell'influenza aviaria è lo sviluppo più
significativo finora nella diffusione del virus, e preoccupa sia per la
dimensione del gruppo di persone coinvolto sia per l'origine del contagio,
al momento inspiegabile. Lo ha detto oggi a Manila il portavoce regionale
dell'Oms. Che però sottolinea che il virus non può ancora diffondersi
facilmente tra le persone
Un indonesiano che è morto di influenza aviaria dopo aver curato il figlio
malato potrebbe avere contratto il virus in un caso di infezione diretta da
uomo a uomo. Lo ha riferito l'Organizzazione mondiale della sanità,
aggiungendo però che anche se questo fosse successo, il virus non dovrebbe
diffondersi velocemente.

Non sarebbe in ogni caso il primo caso di trasmissione tra uomini del virus
altamente patogeno H5n1, poiché l'Oms crede che alcune di queste infezioni
siano già avvenute in passato in altri paesi.
L'Organizzazione ha fornito i primi dettagli del caso di un gruppo di
infetti dall'H5n1, che ha provocato la morte di sei persone, e ha detto di
stare ancora cercando la fonte del contagio, aggiungendo però che la
sequenza genetica del virus che li ha uccisi non mostra niente di insolito.

Peter Cordingley, portavoce dell'Oms per la regione del Pacifico
occidentale, ha detto all'agenzia Reuters che la morte dei sei rappresenta
lo sviluppo più importante nella diffusione del virus, e di temere per la
dimensione del caso e per la sua fonte.
"E' lo sviluppo più significativo fino ad ora in termine di salute
pubblica", ha detto. "Non abbiamo mai avuto un gruppo così grande come
questo. Non abbiamo avuto in passato quello che abbiamo qui, e non ci sono
spiegazioni su come queste persone si siano infettate".

Un 32enne del villaggio di Kubu Sembelang nel distretto di Karo nel nord di
Sumatra è stato l'ultimo a morire e l'Oms ha detto che i sanitari hanno
confermato che aveva contratto il virus.
"Il padre era coinvolto da vicino nella cura del figlio, e questo contatto è
considerato una possibile fonte di infezione", dice l'Oms in un comunicato
pubblicato sul suo sito Web, www.who.int.

NON SI DIFFONDE FACILMENTE
Gli investigatori hanno avuto problemi nello scoprire quello che è successo
nel paesino, dove sembra che una donna sia stata la prima ad ammalarsi alla
fine di aprile.

"I primi dettagli indicano che tre dei casi confermati hanno trascorso la
notte del 29 aprile in una piccola stanza con la malata che tossiva di
frequente", si legge nel comunicato dell'Oms.
"Tutti i casi confermati nel gruppo possono essere direttamente collegati ad
una vicina e prolungata esposizione a un paziente durante una fase della
grave malattia. Benché la trasmissione da uomo a uomo non possa essere
esclusa, la ricerca di una possibile fonte di esposizione alternativa
continua".

L'Oms sottolinea che il virus non può ancora diffondersi facilmente tra le
persone: un passo necessario per arrivare alla temuta pandemia.
"Fino ad ora, le indagini non hanno trovato prove di diffusione nella
comunità a livello generale e nessuna prova che sia avvenuta una efficiente
trasmissione da uomo a uomo", continua l'Oms.L'Oms sta tentando di
incoraggiare i paesi a riferire dei sospetti casi di aviaria rapidamente.
----------------------------
tratto da "Agenzia Giornalistica Italia"
BORSE EUROPEE: IN CALO SU SCIA WALL STREET E PAURA AVIARIA
(AGI) - Roma, 24 mag. - Apertura in calo per le principali piazze
finanziarie europee. Dopo la brillante performance di ieri, oggi i mercati
appaiono avere ripreso la forte tendenza al ribasso che lunedi' scorso ha
visto bruciare oltre 200 miliardi di euro. Sono state la chiusura in
negativo di Wall Street ed i riaccesi timori circa una possibile
trasmissione tra umani dell'influenza aviaria in Indonesia, a deprimere le
Borse ad inizio seduta.
   A Francoforte il Dax segna 5.639,40 punti con un calo dello 0,69%. Il
FTSE di Londra a 5.628,2 punti perde lo 0,89%. Il CAC 40 di Parigi a
4.879,77 punti cede l'1,05%. Lo Swiss Market di Zurigo con 7.527,73 punti e'
in calo dello 0,59%. (AGI
--------------------------
tratto da "E-Gazette.it" - 25 maggio 2006
Aviaria: la Casa Bianca presenta piano anti-pandemia vaccini e farmaci
  Washington, 15 maggio – La Casa Bianca rende pubblica la propria risposta
a una eventuale epidemia di influenza aviaria: il piano, contenuto in un
documento di 228 pagine, parte dal presupposto che una pandemia turberebbe
l'economia del Paese e i processi produttivi, causando massicce astensioni
dal lavoro (gente deceduta, o malata, o che deve assistere familiari
malati). Il piano prevede, fra l'altro, dettagliate disposizioni sulle
distanze fisiche da mettere tra i lavoratori o tra gli studenti che
condividono lo stesso spazio; e indicazioni su come comportarsi agli
equipaggi degli aerei (i passeggeri che tossiscono dovranno portare una
mascherina) e a chi lavora nei porti di ingresso negli Stati Uniti; e linee
guida per la quarantena dei sospetti malati e delle loro famiglie. Il
documento rappresenta la seconda fase dell'ampio piano annunciato in autunno
dal presidente George W. Bush, che ha stanziato 7,1 miliardi di dollari per
lottare contro l'arrivo in America del cosiddetto virus “dei polli” H5N1 e
contro la sua possibile degenerazione umana. La strategia di Bush include
l'impegno ad immagazzinare 20 milioni di dosi del vaccino in preparazione
contro il virus e 81 milioni di dosi di farmaci anti-influenzali. Ad oggi,
sono state messe da parte solo 4 milioni di dosi di vaccini e 5 milioni di
farmaci anti-influenzali. Il piano di risposta all'H5N1, che finora non è
stato riscontrato negli Stati Uniti e ha colpito a livello mondiale circa
200 persone, che per la maggior parte avevano avuto contatti diretti con
polli infetti, prevede che le aziende introducano l'obbligo di una distanza
fisica tra i lavoratori di almeno un metro. Le università dovranno stabilire
in anticipo i dormitori da destinare alla quarantena. Il piano non prevede
però la chiusura dei confini americani: secondo gli esperti, “sigillare” il
Paese quando il virus è già entrato sarebbe una misura inefficace; e
sigillarlo prima non è possibile.

--------------------------
tratto da "La Stampa.it - Tuttoscienze" - 24/05/2006
LA TRASFORMAZIONE DEGLI ECOSISTEMI E LE MIGRAZIONI CONTINUE STANNO
MOLTIPLICANDO QUESTI KILLER, DALL’HIV ALL’H5N1 FINO AL NIPAH E AL LASSA.
CRESCE L’ALLARME: «SONO INTELLIGENTI, SCALTRI, INGEGNOSI E SOVVERSIVI». MA
ORA SI STUDIA COME SFRUTTARNE LE QUALITA’ PER LE NUOVE TERAPIE
LA TRASFORMAZIONE DEGLI ECOSISTEMI E LE MIGRAZIONI CONTINUE STANNO
MOLTIPLICANDO QUESTI KILLER, DALL’HIV ALL’H5N1 FINO AL NIPAH E AL LASSA.
CRESCE L’ALLARME: «SONO INTELLIGENTI, SCALTRI, INGEGNOSI E SOVVERSIVI». MA
ORA SI STUDIA COME SFRUTTARNE LE QUALITA’ PER LE NUOVE TERAPIE
UNA brutta notizia incartata nelle proteine. L'immaginifica definizione
dell'immunologo inglese sir Peter B. Medawar, premio Nobel per la Medicina
nel 1960, dà molto bene l'idea di che cosa sono i virus, oggi in continuo
aumento e in veloce evoluzione: nient'altro che particelle di materiale
genetico, circondato da un guscio protettivo proteico, prive di vita
propria. Al contrario dei batteri, capaci di riprodursi autonomamente, i
virus, per farlo, devono andare incessantemente all'attacco di una cellula
vivente da penetrare e controllare, trasformandola in «fabbrica» per la
propria duplicazione, a danno dell'ospite. Per questo sfruttano ogni
debolezza, aggirando le difese degli organismi. E oggi appaiono sempre più
scatenati, all’attacco dell’intero pianeta, dall’HIV all’H5N1.
La storia, d’altra parte, è scandita dalla lotta tra uomini e virus,
parassiti inesorabili: quello del morbillo uccideva ancora, alla fine del XX
secolo, circa un milione di bambini l'anno e il vaiolo fece in un solo
secolo, dal XVI al XVII, decine di milioni di morti tra le popolazioni
europee, devastando il Nuovo Continente dove era stato introdotto. Non per
niente «virus» - in latino - significa veleno. Negli antichi trattati medici
lo si ritrova usato per indicare emissioni dannose di corpi infetti: in un
virus si ricercava l'origine di oscure pestilenze. Oggi - dopo la comparsa
dell'HIV, che ha provocato una delle più gravi e diffuse delle pandemie
virali nella storia - è diventato la principale metafora della
contaminazione, biologica e culturale della nostra epoca, minacciata, tra l’
altro, anche dai virus informatici. «Intelligenti, scaltri, ingegnosi,
sovversivi» - per riprendere i quattro aggettivi usati dalla microbiologa
americana Dorothy Crawford nel suo libro «Il nemico invisibile» - i virus si
trasformano nel tempo, si adattano all'ambiente, si trasmettono da una
specie animale all'altra. E' stato il caso del virus Ebola o, seguendo un
diverso processo, quello della BSE, meglio conosciuto come «morbo della
mucca pazza», che ha portato alla ribalta un particolare gruppo di «virus
lenti», i prioni. Il passaggio degli agenti infettivi dall'animale all'uomo
è legato a complessi fattori genetici ed ecologici e alla rapida
trasformazione di ecosistemi che avevano raggiunto un delicato equilibrio
durato milioni di anni. E anche numerosi fattori sociali favoriscono la
diffusione delle infezioni virali: svolgono un ruolo sempre più importante i
viaggi e i movimenti di popolazioni (e le migrazioni), lo sviluppo delle
megalopoli, le tecniche di produzione di cibo a livello industriale. Certo è
che in questi ultimi decenni si è registrata la comparsa di un inquietante
numero di nuovi virus, che sono all'origine di molte malattie infettive,
spesso ad alta mortalità. A sfogliare un trattato di virologia dei primi
Anni ‘60 si ha la conferma chiara di quest'evoluzione: sono assenti l’H5N1
(che provoca l’influenza aviaria), l'HIV, l'Hanta virus, Ebola, il West Nile
virus, che dall'Uganda è arrivato, nel 1999, a New York ed ora rappresenta
una preoccupazione emergente per le autorità sanitarie locali.
Si sta, infatti, diffondendo fuori e dentro il Nord America con migliaia di
casi e alcune centinaia di vittime. Né, in quei trattati, c'è traccia del
misterioso, letale virus responsabile della febbre emorragica Marburg,
parente stretto di Ebola, che ha preso il nome della città tedesca dove la
febbre emorragica si manifestò per la prima volta nel 1967, attaccando il
personale sanitario di un laboratorio in cui erano pervenuti tessuti infetti
di scimmia, importati dall'Africa a scopo di ricerca. Altri virus - alcuni
subdoli e aggressivi - sono comparsi qua e là nel mondo: il Nipah virus,
trasmesso per contatti con maiali, l'Hantavirus con roditori, il virus Lassa
con ratti africani. Sul misterioso mondo dei virus si è cominciato a far
luce alla fine del XIX secolo. E' del 1896 la scoperta che un virus
ultramicroscopico era in grado di provocare l'afta epizootica contagiosa,
mentre, qualche anno più tardi, Frederick Twort e Felix d'Herelle descrivono
un elemento filtrabile, «batteriofago», capace di vivere e autoriprodursi
all'interno di batteri che è poi in grado di distruggere. Da allora le
conoscenze hanno fatto straordinari progressi. Lo studio dei virus negli
animali ha raggiunto un punto cruciale già negli Anni ‘50, con lo sviluppo
dei metodi di coltivazione in vitro di cellule in cui si replicavano. Sono
stati così scoperti molti nuovi ceppi virali e sono state identificate le
caratteristiche fisiche e chimiche della maggior parte di questi
microrganismi.
Nemici implacabili, i virus, tuttavia, potrebbero rivelarsi nel prossimo
futuro preziosi alleati: essendo frammenti di materiale genetico di
dimensioni minime e relativamente semplici, abilissimi a intrufolarsi
all'interno delle cellule, stanno insegnando molto agli scienziati che
studiano le terapie geniche, la nuova frontiera terapeutica che consente di
sostituire geni difettosi e, perfino, in prospettiva, di curare molte
malattie, a cominciare dal cancro. Università di Sassari - Eugenia Tognotti
------------------------------------

N.B. se volete essere cancellati da questa lista scrivete a:

altragricoltura at italytrading.com

Altre notizie sul sito: www.altragricolturanordest.it
--
No virus found in this outgoing message.
Checked by AVG Free Edition.
Version: 7.1.394 / Virus Database: 268.7.1/347 - Release Date: 24/05/2006