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MOVIMENTO PER L’ALTERNATIVA AL NUCLEARE

www.csenonuke.altervista.org   csenonuke at gmail.com   cell 3384054068

Prossimi appuntamenti del MANu

 

Cena benefit  20 – 20 – 20

(- 20% di gas ad effetto serra, +20% di energie rinnovabili – 20%  di consumo generale di energia entro il 2020 sono le misure dell’Europa assunte nel 2008 per l’abbattimento delle emissioni di gas serra)

MERCOLEDI’ 20 APRILE  2011 -  ALLE ORE 20 - a 20 euro

(per aiutarci a sostenere i costi delle iniziative, dei materiali per l’informazione sul nucleare)

in Via Santa Giulia 64 a Torino

prenotarsi entro martedì 19 aprile ai n. 338 4054068 – 335 1217827

 

 

Dibattito/Confronto

Venerdì 29 aprile 2011 alle ore 20.30

Al Centro di Incontro in C.so Belgio 91 a Torino

Prof. Angelo Tartaglia – Politecnico di Torino

Prof. Massimo Zucchetti – Politecnico di Torino

 Introduce e Modera - Movimento per l’Alternativa al Nucleare

 

 

 

IL 12 e 13 GIUGNO 2011 SI VOTERA’  PER IL REFERENDUM NAZIONALE SUL NUCLEARE

 

Il 12 e 13 giugno 2011 saremo chiamati a votare per il referendum contro il ritorno del nucleare in Italia (oltre ai due in difesa dell’acqua pubblica e uno contro il legittimo impedimento).

 

Il quesito referendario sul tema del nucleare è molto articolato e complesso, punta a cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti che consentono la riapertura delle centrali per la produzione di energia nucleare in Italia. Ci verrà chiesto se vogliamo abrogare le leggi che prevedono la costruzione di centrali nucleari in Italia e alla domanda,  noi rispondiamo SI’ (sì, vogliamo abrogare le norme che prevedono di nuovo, la costruzione di centrali atomiche in Italia).

 

In particolare si tratta:

 

 

Siamo contrari alla decisione di ritorno al nucleare

e voteremo Sì al referendum

contro il ritorno del nucleare perché:

 

Dicono che le centrali nucleari sono necessarie per evitare un black-out

… ma non che in Italia ci sono molte più centrali inutilizzate o sottoutilizzate che negli altri Paesi europei e che queste hanno una potenza largamente superiore ai bisogni.

… ma non che l’Italia importa energia elettrica soprattutto di notte,quando i fabbisogni sono minimi, perché la Francia avendo centrali nucleari è costretta a vendere l’energia sottocosto. Le centrali nucleari non sopportano spegnimenti ed avviamenti ripetuti.

 

Dicono che l'elettricità nucleare sarebbe molto più economica di quella prodotta con fonti fossili

… ma non che in altri paesi senza nucleare (come l'Austria), con poco (Germania, 22% dell'elettricità) o con tanto (Francia, 77%) l'elettricità costa circa la stessa cifra e, quindi, il costo non dipende dal contributo nucleare.

 

Dicono che l'energia nucleare ridurrebbe la dipendenza energetica dall'estero

… ma non che i 4 reattori EPR sostituirebbero solo il 2% dei combustibili fossili importati in Italia. Inoltre le miniere di uranio si trovano in Niger, Kazakistan, Australia,

 

Dicono che l'energia nucleare diminuirebbe le emissioni di CO2 aiutando così l’ambiente

... ma non che questa riduzione sarebbe pari al 2% e che ingenti quantità di acqua sarebbe inquinata nell’estrazione dell’uranio e sottratta ad altri usi come l’agricoltura durante la costruzione e funzionamento dei reattori

 

Dicono che l'energia nucleare garantirebbe una produzione illimitata di energia

…. ma non che le riserve di uranio permetterebbero il funzionamento delle centrali attuali solo per circa 60 anni.

 

Dicono che le centrali nucleari sono sicure

… ma non che in Germania i bambini che vivono in un raggio di 5 km attorno alle centrali si ammalano di leucemia 2 volte in più rispetto agli altri bambini.  Quello che sta succedendo in Giappone, a Fukushima è sotto gli occhi di tutti.

 

Dicono che si conosce e si controlla il ciclo del combustibile nucleare

… ma non quali siano le condizioni di lavoro nelle miniere d'uranio; non dicono nemmeno cosa si debba fare delle scorie … perché non lo sanno! E quando le stoccano in depositi profondi (ad esempio Asse, in Germania) devono poi ricredersi pochi anni dopo e svuotare il deposito. 

 

Dicono che la costruzione di centrali nucleari porta lavoro

… ma non che in Germania circa 300.000 persone lavorano stabilmente nel settore delle energie rinnovabili, contro le poche centinaia necessarie per la gestione di una centrale nucleare.

 

Dicono che  a 100 Km dai nostri confini con la Slovenia, la Francia e la Svizzera ci sono centrali nucleari e quindi…

…ma non dicono che trovarsi a più di 100 Km di distanza in caso d’incidente nucleare è totalmente diverso che trovarsi a 10, 30 o 50 km di distanza. La concentrazione  radioattiva della nube diminuisce con il cubo della distanza, il che significa che a 100 chilometri di distanza sarebbe un milione di volte meno intensa che a 1 chilometro dalla centrale.

 

Dareste fiducia a chi non vi dice tutta la verità sul nucleare?

NOI NON ABBIAMO FIDUCIA E VOTEREMO SI’  AL REFERENDUM PER ARRESTARE IL PROGRAMMA NUCLEARE.      

E VOI?

Ad un mese dal terremoto in Giappone, dallo tsunami e dall'incidente nucleare di Fukushima l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare ha innalzato al livello massimo di 7 la classificazione dell'incidente, "il piu' grave di tutti i tempi" al pari di quello del 1986 a Chernobyl (ricordate le dichiarazioni dei primi giorni: “non sarà un’altra Chernobyl”!!!).

 

Un funzionario della Tepco, la società che gestisce l'impianto, ha evocato addirittura la possibilità che i livelli di radioattività siano superiori di quelli registrati a Chernobyl: "La perdita radioattiva non si e' ancora arrestata completamente", ha spiegato, "e la nostra preoccupazione e' che possa anche superare Chernobyl".

 

"Il passaggio al livello 7 di pericolosità della centrale nucleare di Fukushima equivale a una dichiarazione di resa", che dice come "la situazione sia fuori controllo e non ci sia modo di arrestare ne' la fusione ne' la contaminazione, anche per chi e' lontano dall'area.

L'ipotesi peggiore da scongiurare e' un'esplosione di idrogeno con l'immissione di forti quantitativi nell'atmosfera. Il rischio che coinvolge le aree geografiche limitrofe, come ad esempio la Cina e la Corea, ma in generale, se si considera il commercio globalizzato del cibo, non ha confini. Da qui deriva il principale pericolo. Sappiamo inoltre che la nube radioattiva e' gia' arrivata in Europa, anche se di bassa radioattivita'. (Sergio Ulgiati, professore di Chimica dell'Universita' Parthenope di Napoli e membro del Comitato scientifico di WWF Italia).

 

In molti Paesi ci si stanno ponendo nuovamente dubbi sull’utilizzo di questa tecnologia.

In Germania i governo ha annunciato l’immediata chiusura di sette centrali nucleari e la sospensione de piano nucleare.

La Svizzera ha bloccato l’autorizzazione alla costruzione di tre nuove centrali.

In Francia si ricomincia a parlare di Referendum antinucleare e l'Agenzia francese per la Sicurezza Nucleare (ASN) potrebbe decidere di fermare la costruzione del prototipo dell'EPR (European Pressurized Reactor), la centrale nucleare di cui ENEL vuol costruire in Italia in quattro esemplari.

La Spagna e la Gran Bretagna rivedranno i sistemi di sicurezza delle loro centrali.

 

E qui in Italia, invece? Qui in Italia il governo balbetta, si contraddice, alterna dichiarazioni…  E’ stata fatta, una proposta di moratoria per un anno (Confindustria ha già detto che è troppo, bastano 6 mesi!).

 

Ma la moratoria non significa rinunciare al programma nucleare, significa solo che per un anno (se sarà scritto in un decreto) si sta fermi, in attesa che passi la paura e le persone si dimentichino di che cosa significa vivere in un paese atomico.

 

La moratoria non cancella il referendum, per far questo il governo dovrebbe ritirare tutti i decreti che prevedono la costruzione delle centrali nucleari e non lo ha fatto.

 

E' compito del Movimento contro il nucleare aumentare l'impegno e le forze per la riuscita del referendum contro il nucleare del 12 e 13  giugno perché si raggiunga il quorum e perché sia un quorum di Sì contro il nucleare.

Poi servirà una nuova politica energetica, una svolta verso la produzione di energia da fonti rinnovabili.