Re[2]: ... storia e storiella ...






On 21/04/09 at 6.21 franco borghi wrote:

>Emanuela,
>
>tutto vero quello che dici a riguardo delle gravi carenze dello Stato. Ma
>intanto  in Abruzzo ci sono migliaia di persone che si trovano  senza
>nulla e nella sofferenza fisica e morale.  Se lo Stato non sa affrontare
>questi problemi, noi dobbiamo fregarcene ? E se ci fossimo noi là in
>Abruzzo, senza casa, senza lavoro, senza le tue cose personali, senza il
>necessario per cambiarti e sfamarti ? Basta dire a quelli là che abbiano
>pazienza che arriva lo Stato ?




Carissimo Franco, direi che, per quanto sono in grado di percepire, avresti pienamente ragione, se non fosse che le persone sono cambiate del tutto, da come le ricordi.

Di recente i quotidiani delle mie parti titolavano: "i costruttori (edili) alzano la voce", intendendosi nei confronti della amministrazione comunale. Di fatto negli ultimi due decenni hanno spadroneggiato dappertutto semidistruggendo un territorio che era tra i più belli. Ebbene: nessuno penso dica di non aiutare chi è in difficoltà, ma per quanto mi riguarda si devono fare da parte tanto le imprese quanto i soliti professionisti prepotenti che ad altri obbligano e vietano a scopo di loro monopolio.


Ricordi quando negli USA furono mandate giù le due torri gemelle? Tutti ci chiedemmo sbigottiti: perché? Perché è successo tutto questo? Ebbene, forse qualcuno più di altri ci aveva visto chiaro, pre-vedendo fin da allora che proprio da quelle due torri gemelle, proprio da quegli uffici finanziari, che primeggiavano sui capitali di tutto il mondo, stavano venendo gettate le basi per la presente grave crisi monetaria. Le cose evidentemente non capitano poi così per caso come si crede.

E la cosiddetta giustizia divina, la giustizia operata dalle cose che s'accumulano una dopo l'altra, giorno dopo gionrno, anno dopo anno, sui piatti della bilancia cosmica, potrebbe non essere poi così cieca e poco assennata.



Ed ora vorrei rendere un personale omaggio a questo intervento:


On 20/04/09 at 12.07 reyna mamani gayoso wrote:

>Se la colpevolezza è sia
>in coloro che dirigono sia(in maggior misura) per coloro che eseguono
>materialmente ciò che viene comandato, la sudditanza dei cittadini che
>sottostanno a preti e professori è palese, indi la colpevolezza ricade
>in maggior misura su di "noi", su coloro che non si ribellano, che non
>vedono quell'esigenza morale necessaria per
> de-strutturare le istituzioni per rifondare un Sistema vero e non un
>accozzaglia di istituzioni mafioseggianti e dipendenti dai Poteri. I
>potenti sono un bersaglio in realtà inesistente, comodo e spesso
>idealizzato. La libertà di ognuno di noi deve necessariamente passare
>da un processo di svincolamento dai cosiddetti progressisti,
>abbandonando ogni legame con il sistema dei  Mass Media per costruire
>reti dal basso. E gli Statali non sono che una categoria, come preti e
>professori, giornalisti e dipendenti, che alimentano -se non
>abbastanza coscienti(..)- questo sistema di sudditanza e di falso
>progressismo.
>saluti a tuttx


che a mio, per altro irrilevante, parere mostra di aver messo a fuoco alla perfezione il punto dove tutto s'oscura: la responsabilità diffusa causa inconsapevolezza e superficialità.

Carissimo reyna mamani gayoso, visto che, mi pare, parliamo una stessa lingua, permettimi di ribadire che una politica basata non sull'enunciazione della verità, non sui fatti, ma sulla propaganda, sul ripetere all'infinito ciò che alle folle fa piacere sentir dire, ha creato una confusione pazzesca nella mente di noi tutti. Non so se perdonerete questa pretesa di sapere cose che ad altri sfuggirebbe, tuttavia permettetemi comunque di esporre ad esempio una elementare teoria sul "capitalismo" (contro cui si scagliano così in tanti e così fortemente) tramite la seguente storiella:

Lo sfigliettamento - Una storiella sull'economia
http://www.hyperlinker.com/change/sfigliettamento.htm


Mi direte voi, se vorrete beneficiarmi di un ulteriore feedback, qual è il vostro punto di vista. Critiche sempre più che benvenute.


Felice pomeriggio,

Danilo