LA LIGURIA PRIMA REGIONE EQUOSOLIDALE D'ITALIA









COMUNICATO STAMPA



LA LIGURIA PRIMA REGIONE EQUOSOLIDALE D'ITALIA





Il Comitato tecnico della Campagna città equosolidali, nella seduta del 7
febbraio, ha premiato l’impegno dell’ente per la promozione del Commercio
equo. Richiesta approvata anche per i  Comuni di Cremona e di Finale
Ligure. Salgono così a 22 le pubbliche amministrazioni coinvolte in Italia



I rappresentanti del Coordinamento Agende 21 locali italiane, del
Coordinamento Enti locali per la pace, di Fairtrade Italia (ente di
certificazione dei prodotti equosolidali) e di Agices (Assemblea generale
italiana del commercio equo) hanno accolto la richiesta della Regione
Liguria e di due Comuni (Finale Ligure e Cremona) di diventare enti locali
equosolidali. La decisione è stata presa nella seduta di ieri, giovedì 7
febbraio, dopo aver preso in esame la documentazione pervenuta dagli enti.

La Regione Liguria, prima in Italia a chiedere l’attestato, ha da poco
varato una Legge apposita realizzata in collaborazione con le associazioni
di commercio equo locali che prevede lo stanziamento di 200.000 euro a
sostegno di iniziative di sensibilizzazione e di informazione. Si è
prodigata inoltre in numerose iniziative per promuovere il sostegno ai
produttori del Sud del mondo.

Completo l’impegno su tutti i fronti svolto dal Comune di Finale Ligure,
che ha realizzato iniziative di formazione per i propri dipendenti,
laboratori all’interno delle scuole e ha adottato i prodotti equosolidali
dagli appalti per le mense ai servizi di catering. E Cremona, oltre a
questi progetti, ha sviluppato la pubblicazione di una guida alla
ristorazione scolastica, incontri rivolti ai genitori e corsi di cucina che
prevedevano l’impiego di prodotti equosolidali.

Con questi nuovi enti, salgono a 22 le amministrazioni pubbliche italiane
che hanno dichiarato nei fatti il loro impegno per il commercio equo. Un
impegno che sarà monitorato costantemente dalla Campagna Città equosolidali.

L’esperienza della Campagna italiana non è isolata e nel mondo esperienze
analoghe sono nate in 15 paesi e tre continenti. In testa l’Inghilterra,
paese che ha avviato questo progetto già nel 2001, con 300 Fairtrade Tows,
seguita da Belgio (39) e Irlanda (25). In totale sono 404 gli enti
equosolidali nel mondo ed il numero è destinato a crescere. A fine gennaio
i paesi coinvolti si sono riuniti a Bruxelles, per fare il punto della
situazione e studiare nuove strategie di coinvolgimento degli enti. Un
obiettivo non secondario, se si pensa che ogni anno, in Europa, essi
investono 1.500 miliardi di euro in beni e servizi, pari al 16% del Pil.





Città equosolidali

La Campagna città equosolidali si rivolge agli Enti locali (Comuni,
Province, Regioni e altri Enti) e ai cittadini per orientare le comunità
locali verso gli acquisti di prodotti equosolidali attraverso azioni e
iniziative concrete. E’ promossa da Fairtrade TransFair Italia
(organizzazione di certificazione dei prodotti equosolidali), Coordinamento
Agende 21 locali italiane, Coordinamento Enti locali per la pace e i
diritti umani e Agices (Associazione Assemblea generale italiana del
commercio equo e solidale). Alla campagna hanno aderito Ctm Altromercato,
Commercio Alternativo e Associazione Botteghe del Mondo. Per informazioni:
<http://www.cittaequosolidali.it/>www.cittaequosolidali.it;
info at cittaequosolidali.it