rassegna stampa - Greenpeace: contro gli OGM doppia azione in Romania e Francia



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Greenpeace.it" - 05/09/07

Greenpeace: contro gli OGM doppia azione in Romania e Francia.
Roma, Italia — 30 attivisti hanno messo in quarantena l'isola di Braila, in
Romania, per prevenire la diffusione della contaminazione di soia OGM
illegale, mentre in Francia hanno marcato in rosso un intero campo di mais
transgenico.

Questa mattina attivisti di Greenpeace, tra cui tre italiani, hanno messo in
quarantena l'isola di Braila, sul Danubio, dopo che investigazioni sul campo
hanno rivelato che sul posto si sta coltivando soia OGM illegale. Per i
Paesi dell'Ue, inclusa la Romania, è illegale coltivare soia geneticamente
modificata. Greenpeace chiede al Governo rumeno e alla Commissione europea
di agire immediatamente per individuare ed eliminare  tutta la soia OGM
coltivata illegalmente.

In Romania la protesta pacifica è cominciata alle ore 8.00. 30 attivisti di
Greenpeace, da tutta Europa, hanno occupato il porto di Braila. I volontari
hanno costruito una "stazione di decontaminazione" per tutti i veicoli che
lasciano l'isola, per scongiurare la diffusione della contaminazione
genetica. I veicoli che trasportano raccolti OGM dall'isola saranno
consegnati alle autorità rumene. I climber di Greenpeace hanno steso anche
uno striscione di 20 metri con il messaggio "Stop OGM".

"Siamo entrati in azione per proteggere l'Europa dalla contaminazione di
questi raccolti illegali OGM, che mettono a serio rischio l'ambiente, la
biodiversità e la salute umana. Gli europei  continuano a rifiutare gli OGM.
Non è la prima volta che Greenpeace scopre coltivazioni OGM illegali,
bisogna fermare queste contaminazioni. I Governi devono immediatamente
individuare e bloccare tutti questi prodotti prima che entrino nella filiera
alimentare" dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna OGM di
Greenpeace.

Oggi gli attivisti di Greenpeace sono entrati in azione anche in Francia. 20
volontari stanno marchiando in rosso un campo di mais MON810 illegalmente
coltivato, per renderlo chiaramente identificabile.

"Non tenendo il controllo della situazione, il Governo rumeno e quello
francese stanno permettendo alle compagnie biotech, come la Monsanto, di
contaminare l'ambiente, ignorando le richieste dei cittadini europei per un
cibo privo di OGM." - continua Ferrario - "Per fortuna, la  grande
maggioranza dell'agricoltura europea rimane OGM-free. Gli OGM, però, vengono
coltivati in alcune aree più piccole, spesso in violazione sia della
legislazione europea che di quella nazionale"

Greenpeace chiede alla Commissione europea, e ai Paesi Membri di:
- decontaminare immediatamente l'ambiente e la catena alimentare da
qualsiasi organismo geneticamente modificato, e garantire che vengano
adottate misure adeguate per impedire ulteriori contaminazioni.
- proteggere e sostenere l'agricoltura e il cibo dalla minaccia degli OGM,
mettendo al bando l'importazione e la coltivazione di tutte le colture OGM.

Per questo, in Italia, il 15 settembre partirà il grande dibattito pubblico
promosso dalla Coalizione "ItaliaEuropa - Liberi da Ogm" affinché
l'agricoltura italiana sia basata su qualità, sicurezza, quindi libera da
OGM.