Re[2]: I padroni della pubblicità - ovvero: l'inquinamento pubblicitario





Salve!   :)


A me pare che la specializzazione, assurta oggi ad unico modello di studio, di ricerca e di lavoro, ci abbia condotto praticamente tutti fuori strada. Non a caso, pur essendo stato discusso a lungo e tuttora il tema della pubblicità, il suo aspetto negativo più importante, quello fondamentale, ancora non salta fuori.

Cerco di spiegarmi, proprio il tema pubblicitario prestandosi perfettamente a mostrare quanto la parcellizzazione dei compiti limiti le nostre percezioni e sia quindi eticamente fuorviante.

Vi prego, accompagnatemi un momento in questo pensiero:


poniamo il caso
che qualcuno, per denaro,
divenga disposto a parlar bene
di chi l'ha pagato

in base a questo comportamento,
possiamo definire questa persona
comprata, corrotta, prostituita,
subornata? 

e possiamo definire il suo compratore
come corruttore, prostitutore, subornatore? 


Siamo nel giusto, insomma,
se chiamiamo il primo, in gergo, leccac**o,
ed il secondo, senza mezzi termini, farabutto? 


Qui sta appunto la questione fondamentale relativa alla pubblicità a pagamento!

Tutto il resto sono quisquillie, se commisurate al disvalore etico che è insito nel fondamento stesso della pubblicità a pagamento.

Ecco perché non esitiamo ad affermare che la pubblicità a pagamento è l'anima immonda del commercio e dell'intero nostro sistema economico.

Coloro che fanno pubblicità a pagamento, coloro che prezzolati divengono sbandieratori, cantano le lodi del loro padrone, e lo stesso loro corruttore, hanno in verità una terrificante responsabilità nel processo di globale disfacimento, di putrefazione di questo nostro mondo. 

Cosa ha ridotto i mass media, l'informazione, se non proprio la società tutta, nello stato in cui si trovano, se non le grandi somme di denaro provenienti dalla pubblicità e da altri analoghi comportamenti, legalmente e moralmente oggi perfettammente accettati, ma eticamente totalmente scorretti?


Pensiamo al fatto che, quando in radio od in TV una qualche ingenua persona si lascia scappare un sincero apprezzamento nei confronti di un qualche prodotto od azienda, essa viene immediatamente ripresa e zittita dal prezzolato conduttore di turno, il quale deve garantire che si parli bene solo di chi ha pagato. In tal modo si è affermata una cultura della falsità di cui oggi vediamo tutti i nefasti effetti. 

La verità non si può più dire,
perché non porta denaro a nessuno!

E se qualcuno osa dirla, viene boicottato
perché toglie denari ai corrotti!


Un qualsiasi media non ha più la possibilità di fornire una informazione corretta appunto perché i suoi introiti provengono da un corrotto sistema di ricompense.

Se non cambiamo i sistemi di ricompense, non c'è proprio nulla da fare: le persone continueranno a comportarsi male.

Ecco perché mi sto impegnando ad escogitare nuove vie di finanziamento, appunto perché passando attraverso le solite vie ne veniamo automaticamente corrotti.

E' un tema enorme, gigantesco, ma, per la miseria delle idee che si trovano in circolazione, chi oserà affrontarlo, oltre a fare un gran bene, ci si divertirà e ne trarrà un mondo di beneficio  :)


Concludendo, la prima distinzione da fare in relazione ad una pubblicità è:

- si tratta di una pubblicità fatta in prima persona?
- oppure c'è stata corruzione da parte di uno (il venditore) nei confronti di un altro (il pubblicitario)?

A mio avviso, la prima ipotesi è senza colpa, la seconda invece va punita, non con le leggi, bensì con lo sdegno.


saluti, ormai affettuosi, ciao, danilo   :)