rassegna stampa: INDONESIA: Torna la paura-aviaria: 7 casi sospetti.



a cura di AltrAgricoltura Nord Est
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tratto da "Il Gazzettino" - Giovedì, 3 Agosto 2006
INDONESIA: Torna la paura-aviaria: 7 casi sospetti.
Torna la paura per l'influenza aviaria in Indonesia. Sette persone dello
stesso villaggio sono state ricoverate con sintomi sospetti nella provincia
settentrionale di Sumatra dove sette componenti di una stessa famiglia erano
morti per l'H5N1 lo scorso maggio. Si temeva che il virus si fosse
trasformato e passasse da uomo a uomo. Ma gli scienziati hanno poi scartato
quest'ipotesi. Secondo gli esperti stranieri, l'Indonesia non è riuscita a
controllare la diffusione della malattia fra gli animali.
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tratto da "Green Planet" - 26/7/06
AVIARIA, UN MORTO IN THAILANDIA
La vittima è un ragazzo di 16 anni.
Un ragazzo di 16 anni è morto per influenza aviaria nella provincia di
Phetchabun (Nord-Est della Thailandia). Lo ha annunciato alla stampa il
primo ministro Thaksin Shinawatra. E' la quindicesima vittima del virus H5N1
nel Paese e la prima dal dicembre 2005. Phetchabun è vicina alla provincia
di Pichit, dove le autorità avevano annunciato un ritorno dell'infezione nel
Paese, dopo quasi otto mesi di assenza.
TGCom, 26 luglio 2006
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AVIARIA: INDONESIA, CONFERMATA 42ESIMA VITTIMA
Un test internazionale ha confermato che la morte di un 44enne indonesiano
questo mese è stata provocata dall'influenza aviaria, ha riferito oggi un
alto funzionario del ministero della Salute.

L'uomo, un venditore di pollo fritto della parte est di Giakarta, è morto il
21 giugno, portando a 42 il numero di indonesiani uccisi dal virus
dell'influenza aviaria che ha provocato la morte di almeno 132 persone nel
mondo da quando la malattia è riemersa in Asia nel 2003.

"E' stato confermato dal laboratorio di Hong Kong che l'uomo aveva
l'influenza aviaria. C'erano polli morti intorno a lui, ma i polli del
circondario sono risultati negativi", ha detto a Reuters I Nyoman Kandun,
direttore generale del Controllo malattie infettive del ministero della
Salute.

I casi umani di influenza aviaria continuano a salire in Indonesia dal 2003.
Il popoloso Paese del Sudest asiatico quest'anno ha registrato più morti tra
gli essere umani a causa del virus di qualunque altro.
Reuters Italia, 20 luglio 2006
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tratto da "Il Sole 24ore" - 1 agosto 2006
In arrivo 45 milioni per le imprese avicole danneggiate dalla crisi del
settore.
(di Nicoletta Cottone)

Sbloccati 45 milioni di euro di aiuti alle imprese del settore avicolo
danneggiate dall’emergenza aviaria, che aveva fatto registrare in inverno
forti perdite al settore: lo ha annunciato il ministro della Salute Livia
Turco nel corso della conferenza stampa di presentazione del piano d’azione
contro l’aviaria.

Il ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro, che domani renderà
nota la ripartizione dei 45 milioni di euro, ha, infatti, concluso la
procedura comunitaria per l'erogazione di aiuti, cofinanziati dall'Unione
europea alle imprese danneggiate, iniziata dal suo predecessore Gianni
Alemanno. Le linee guida del piano d’azione per prevenire e contrastare
focolai di influenza aviaria nella stagione autunnale e invernale sono state
delineate il 26 luglio nell’ultimo incontro dell’Unità centrale di crisi per
l’influenza aviaria prima della pausa estiva. Le misure sono state testate
il 19 e il 20 luglio in Veneto, Toscana e Sicilia, dove si sono svolte
esercitazioni con simulazioni di focolai di aviaria che hanno dimostrato un
livello confortante di preparazione e risposta a una eventuale emergenza. Il
piano è stato messo a punto in anticipo perché dal prossimo 20 agosto, ha
spiegato il sottosegretario alla Salute Gian Paolo Patta, potrebbero
arrivare in Italia i primi flussi di uccelli migratori dall' Asia e dal Nord
Europa.
«Dobbiamo superare la cultura dell'emergenza - dice il ministri della Salute
Livia Turco - e convivere senza drammi con un virus che è presente
stabilmente in alcune zone del pianeta. Per questo è giusto informare i
cittadini in modo compiuto su quanto si sta facendo».


Il vademecum. Regioni e Province autonome, dunque, riceveranno nei prossimi
giorni un manuale con le misure che nell’emergenza passata hanno dati buoni
risultati. Nel nostro Paese, ha confermato il ministro Livia Turco, «nessun
allevamento é stato contagiato nel corso dell'ultimo anno dall'aviaria».


La prevenzione. Molte le iniziative sul fronte della prevenzione: è attiva
una regolare sorveglianza sulla filiera avicola-industriale, negli
allevamenti rurali e sui volatili selvatici migratori, la registrazione nell
’anagrafe avicola di tutte le aziende, comprese quelle rurali, con lo scopo
di avviare su tutto il territorio nazionale un sistema di georeferenziazione
delle strutture, già operativo in Veneto e in Lombardia, indispensabile per
la rete di sorveglianza. Introdotte anche misure di quarantena e
incrementata la vigilanza veterinaria. Sono anche state applicate rigide
misure di biosicurezza negli allevamenti, dalle reti alle attività di
disinfezione, dalle recinzioni al divieto di organizzazione di mostre, fieri
e concentramenti di volatili. Forti controlli poi, sulle importazioni, con
rigide misure restrittive sulle importazioni da Paesi terzi e sugli scambi
intracomunitari.
Confermate le procedure urgenti da attivare in caso di focolaio: istituzione
di zone di protezione (3 chilometri di raggio) e di sorveglianza (7
chilometri di raggio) intorno ai luoghi dove è confermata la presenza di
virus H5n1; obbligo di censimento di pollai, allevamenti e aziende avicole e
divieto di accesso ai non autorizzati dai sindaci nelle zone faunistiche
comprese nelle aree di sorveglianza e protezione. Le misure restano in
vigore per almeno 21 giorni nella zona di protezione e per 30 in quella di
sorveglianza.


La situazione in Europa e in Italia. In Europa sono stati 14 i Paesi dove
sono stati trovati uccelli positivi all’influenza aviaria (Grecia, Italia,
Slovenia, Austria, Germania, Ungheria, Francia, Slovacchia, Svezia, Polonia,
Danimarca, Repubblica Ceca, Gran Bretagna e Spagna), in 5 questa ha
interessato anche animali domestici: si tratta di Francia, Germania, Svezia,
Danimarca e Ungheria (in quest’ultimo paese i focolai sono stati registrati
nel mese di giugno). In base ai dati del Centro di referenza nazionale
Oie-Fao per l’influenza aviaria presso l’Istituto zooprofilattico
sperimentale delle Venezie di Padova fra l’11 ottobre 2005 e il 28 luglio
2007 sono stati testati 11.890 campioni senza rilevare campioni positivi al
virus H5n1. Fra i 42 campioni sospetti testati fino al 3 marzo 2006 dallo
stesso istituto 19 campioni sono risultati positivi al virus H5n1: 2 cigni
in Calabria, 6 in Puglia, 8 in Sicilia, dove sono risultati positivi anche
un pollo sultano e una poiana, mentre in Umbria è stato trovato un germano
reale positivo.


Emergenza a Bali. Intanto è scattata l’emergenza a Bali, in Indonesia, dove
centinaia di polli morti sono risultati positivi al test del virus H5N1.
«Abbiamo effettuato un rapido test - dice il funzionario veterinario Gusti
Ngurah Sandjaja - e abbiamo trovato che risultavano positivo al virus
dell'influenza aviaria. Fortunatamente non ci sono indicazioni di contagio
con esseri umani».
Il funzionario ha anche precisato che sono circa 300 i polli morti la scorsa
settimana nel distretto occidentale di Jembrana a causa del virus.
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