La risposta di Fairtrade Italia alla IBFAN



Spett.le IBFAN, caro Cattaneo,

 

la Vostra lettera ci permette di chiarire meglio il senso della nostra partecipazione ad Eurochocolate.

Non intendiamo sottovalutare nessuna delle questioni da Voi sollevate. C'è un problema Eurochocolate,  nella sua storia e nel suo rapporto con le organizzazioni di Commercio Equo, e c'è un problema Nestlè.

 

Partiamo dal secondo.

Mi pare che noi abbiamo fatto molta chiarezza su questo : la scelta di Faitrade Inghilterra non la condividiamo. l' abbiamo contestata ufficialmente, unici al mondo, ed abbiamo aperto con loro un importante dibattito.

I loro prodotti non entreranno in Italia e non siamo favorevoli a nuovi esperimenti,  in particolare nel settore del cacao.

Questa scelta è stata determinata da una riflessione, per ora purtroppo solo tutta nostra, su come il Commercio Equo debba rapportarsi alle grandi imprese transnazionali.

Il nostro compito, il motivo per cui siamo stati costituiti è quello di ampliare la domanda dei prodotti equosolidali, diffonderne il più possibile la cultura ed il significato, coinvolgere in modo serio le aziende di produzione, favorire i contatti con la piccola media e grande distribuzione organizzata. 

Quindi il nostro compito è di avvicinare il mondo delle imprese e  di verificarne la disponibilità.

Ma, con le imprese Transnazionali, ci siamo dati una sorta di codice interno, che ci ha portato alla nota presa di posizione sul caffè "equosolidale" Nestlè, posizione condivisa dalle organizzazioni Italiane di Commercio ed anche da Voi.

 

Veniamo ad Eurochocolate.

In passato non abbiamo partecipato a questa manifestazione, anche per i motivi da Voi evidenziati.

Quest' anno, nuovamente invitati a partecipare, abbiamo potuto constatare alcune situazioni cambiate ed alcune disponibilità interessanti.

La presenza dei colossi del cacao, a differenza del passato, non è la componente principale della fiera : la componente principale sono le piccole e medie imprese di produzione di cioccolata.

Abbiamo chiesto di poter avere uno spazio importante e visibile, e ci è stato dato.

Abbiamo chiesto di poter promuovere due eventi pubblici sul tema della produzione di cacao, delle condizioni dei lavoratori, dei possibili interventi a loro sostegno. E li faremo.

Abbiamo evidenziato la nostra posizione su Nestlè e utilizzeremo questa occasione per ribadirla.

Abbiamo anche intenzione di aprire una discussione con Guarducci, storico promotore dell' iniziativa, sulla questione "equochocolate", logo da lui scippato agli organizzatori di altrocioccolato.

E, non ultimo, crediamo utile e necessario che le tante e tante piccole e medie imprese di produzione di cioccolata presenti in fiera, possano essere da noi avvicinate per risvegliare il mercato dell' esperienza equosolidale nel settore, mercato totalmente fermo e senza nessuna prospettiva di ampliarsi.

Abbiamo aperto già la riflessione con AGICES e con le organizzazioni di Commercio Equo dell' Umbria, che hanno capito la nostra posizione, magari non condividendola del tutto, ma comprendendo la buona fede degli obiettivi.

Abbiamo concordato con Loro che a conclusione dell' esperienza se ne farà insieme una valutazione politica, e che non la consideriamo un’ esperienza automaticamente replicabile. Si vedrà.

Intanto abbiamo garantito, su richiesta di AGICES, la nostra partecipazione ad' una iniziativa che coinvolgerà la Città di Gubbio per promuovere la campagna "Città Equosolidali", iniziativa che avverrà durante "Altrocioccolato".

 

Forse questa nostra nuova presa di posizione su Eurochocolate comporta dei rischi, e ne siamo consapevoli.

Ma a noi è ben chiaro da che parte stiamo : dalla parte dei lavoratori delle piantagioni di cacao, dalla parte di chi cerca strade praticabili per favorirne l' emancipazione e la ricerca di una vita dignitosa.

I produttori equosolidali di cacao ci chiedono di impegnarci di più per favorire una loro maggiore presenza nei nostri mercati.

Non deve farci schifo "qualche centinaio di tavolette che verranno vendute".

 

Permettetecelo : quasi sempre condividiamo le preoccupazioni di chi anima la riflessione sui nostri temi.

Ma ogni tanto vediamo atteggiamenti che, dal nostro punto di vista, animati dalle migliori intenzioni, anzichè far crescere le nostre idee, le fanno arretrare, o le tengono immobili, che poi è la stessa cosa.

Questa nostra nuova iniziativa l' avete già catalogata tra le cose cattive e poco attente, prima ancora di chiederci le motivazioni.

Noi siamo abituati diversamente : non chiediamo ripensamenti a nessuno.

Chiediamo di capire, ascoltiamo e valutiamo poi.

Magari con quel pizzico di autoironia che ci consente di guardare gli altri dallo stesso gradino, e non dal gradino superiore.

 

La Vostra richiesta di "ripensamento", così come l' avete formulata, non intendiamo accoglierla.

Ma siamo disponibili a parlarne quando volete, e anche di farci valutare politicamente su questa cosa.

Ci auguriamo si possano aprire strade nuove per il Commercio Equo.

Ci auguriamo che Altrocioccolato vada bene e non riteniamo possa essere svuotato da questa nostra presenza ad Eurochocolate.

Anzi, semmai potrebbe essere il contrario.

 

A presto.

 

Adriano Poletti

Presidente di FAIRTRADE ITALIA