azione pro-sviluppo sostenibile in sud italia



mi vorrei fare promotore di una azione pro-sviluppo sostenibile e morale.
( con un occhio di riguardo al mezzorgiorno d'italia):

perchè non inviamo questa email o simili, al governo italiano o forse è più
preciso ad un ufficio del governo preposto a tale servizio?

1.gianfranco.

p.s. io personalmente la sto inviando con questa spedizione!
mi sono sentito di esprimere anche un suggerimento ad un governo che non
naviga in acque tranquille.
è un gesto senza pretese. chissà come andrà a finire!
penso che forse l'indirizzo non è proprio efficace, se qualcunomi potrebbe indicare l'indirizzo giusto gliene sarei grato

----- Original Message -----
From: "magius" <magius at inventati.org>
To: <res at liste.retelilliput.org>
Cc: <gas at liste.retelilliput.org>
Sent: Thursday, March 10, 2005 10:58 AM
Subject: [gas] Bio Energia e sviluppo dell' Italia del Sud


ENORMI OPPORTUNITA’DI SVILUPPO E LAVORO NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE. E’
L’ENNESIMA OCCASIONE PERDUTA? Di chi sono le responsabilità?

Un progetto RIVOLUZIONARIO che parte da un idea di RAUL GARDINI, nei
dorati anni ’80….

Quando, in piena euforia consumistica, il presidente del gruppo Montedison
avanzò la stravagante idea di ricavare energia (BIOETANOLO) dalla frutta e
dai cereali prodotti in eccedenza nella Comunità Europea.

L’argomento torna d’attualità dopo una decisione del Consiglio dell’Unione
Europea che ha permesso all’Italia di godere di una estensione delle
esenzioni fiscali sulla produzione di carburanti ecologici ed in
particolare di biodiesel. Tale combustibile è ottenuto dalla lavorazione
dell’olio di colza e di girasole. I suoi usi sono i più svariati, dal
riscaldamento all’autotrazione, con rese simili ai derivati del petrolio.
E riduce l’inquinamento. Il risultato diretto è un crollo verticale delle
emissioni di gas nocivi nell’atmosfera: monossido di carbonio -85%,
aldeidi -60%, composti aromatici -40%. Il risultato indiretto sarebbe un
crollo verticale delle patologie legate all’inquinamento. La produzione
prevista è in aumento grazie agli sconti fiscali, ma è largamente
insufficiente rispetto ai fabbisogni del nostro sistema economico. Solo in
poche città italiane circolano sporadici veicoli alimentati con tale tipo
di carburante e per la maggior parte si tratta di mezzi pubblici. Con
immancabile sbandieramento a destra e a manca della “sensibilità
ecologica” della locale amministrazione. A quando il grande salto verso la
produzione di massa?

Forse bisognerebbe girare la domanda ai grandi gruppi petroliferi che
dominano l’economia mondiale rimpinguando le casse dei governi (e dei
governanti) di tutto il mondo.

La nuova frontiera viene però dalle esperienze di paesi come il Brasile.
Dove le auto viaggiano con miscele di carburanti che hanno percentuali di
ETANOLO fino al 90%. L’etanolo è un composto alcolico che in Brasile è
ricavato dalla canna da zucchero. Questa produzione in Italia potrebbe
raggiungere dimensioni colossali grazie alla lavorazione di una pianta, il
sorgo zuccherino. In Sicilia, dove le condizioni climatiche sono ideali,
la resa è fino a 10 volte superiore rispetto alla canna da zucchero. Si
potrebbero immaginare nel nostro mezzogiorno sterminate coltivazioni di
sorgo, colza, girasoli anche laddove adesso i terreni sono abbandonati.
Trasformare le terre di Sicilia, Calabria, Lucania in giacimenti di
energia pulita potrebbe essere la sfida del XXI secolo.

La svolta epocale che è finora mancata per un complicato ed antico sistema
di interessi politici, economici e mafiosi che continua a strangolare il
sud. Altro che ponte sullo stretto!. Si pensi a quanta nuova occupazione e
ricchezza potrebbe portare questa nuova risorsa economica. E’ la riprova
che coniugare il rispetto dell’ambiente con le logiche economiche è
possibile.

La scandalosa mancanza di interesse per tali problematiche la dice lunga
sulla sensibilità ambientale dei numerosi governi che si sono succeduti
alla guida del paese.

Ed i risvolti sociali sono drammatici. Un esempio paradigmatico della
disperazione della gente del sud ci viene dalle rivolte nate in seguito al
provvedimento della magistratura che imponeva la chiusura di stabilimenti
petrolchimici in Sicilia. Troppi morti per cancro in quelle aree. Ma la
chiusura degli ecomostri avrebbe privato del lavoro migliaia di persone.
Una realtà dove si insegue il miraggio di un lavoro fino alla morte!.
Dovrebbe essere uno stimolo sufficiente per qualunque governo affinché il
sistema cambi. Ma nulla si è fatto e le fabbriche sono state riaperte per
decreto. Per la legge adesso non inquinano più. Non avevamo dubbi che il
nostro illuminato premier avrebbe compiuto il miracolo. Allora
continueranno ad esserci città dove i lavoratori e le loro famiglie
muoiono a causa di un lavoro a cui non hanno alternative. Per produrre
sostanze nocive e mantenere processi produttivi che causano devastanti
effetti sulla salute della popolazione. E che spesso per interesse, non
per pudore, vengono tenuti nascosti dai responsabili. Si riuscirà mai a
risanare il bilancio del Sistema Sanitario Nazionale su queste basi? Forse
almeno questo argomento potrebbe toccare il cuore dei nostri governanti.
Ma i forti dubbi in proposito non sono dissolti nemmeno dalla maniacale
politica economica post Maastricht, tutta tesa al ripianamento del deficit
pubblico.

Il dibattito (polemico), tipicamente italiano verte sulle responsabilità
di questo o quel governo, di questa o quella amministrazione. Non sulle
possibili soluzioni del problema.
La tutela dell’ambiente e della qualità della vita deve essere nel nuovo
secolo la principale priorità di ogni Stato a prescindere da qualunque
logica di profitto economico e politico. D’altronde certe scelte sono
inevitabili, perché derivate da decenni di indiscriminata devastazione
dell’habitat naturale.


(articolo tratto da EuropeanConsumers)


ciao
magius
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