Diamo all’Italia un governo di Pace



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Diamo all’Italia 
un governo di pace

Oggi 29 novembre 2013, a 65 anni dall’uccisione del 
Mahatma Gandhi, Antonio Ingroia e Flavio Lotti hanno presentato a Roma 
le proposte e gli impegni di Rivoluzione Civile per dare all’Italia un 
governo di pace.

La Conferenza stampa si è svolta alle ore 11.00 a 
Roma, presso la sede nazionale di Rivoluzione Civile.

Rivoluzione 
Civile è la prima e, al momento, la sola forza politica ad aver 
presentato il proprio programma di politica estera e di sicurezza.

Nel 
testo che segue Flavio Lotti riassume le principali idee e impegni 
illustrati stamane.

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Diamo all’Italia un governo di pace.

Uno dei 
segni più evidenti del disastro in cui siamo finiti è nella scomparsa 
dell’Italia dal mondo e la sua perdita di credibilità e rilevanza 
internazionale. La responsabilità primaria è di Berlusconi. Ma anche i 
tecnici del governo Monti portano pesanti responsabilità.

Oggi l’
Italia è fuori dal mondo.

Una visione miope, un’agenda dettata dai 
grandi gruppi economici finanziari (soprattutto Eni e Finmeccanica) e 
una strumentazione profondamente inadeguata hanno contribuito al 
declino dell’Italia, l’hanno messa fuori gioco, ci hanno esposto a 
grandi rischi e ci hanno fatto perdere grandi opportunità.

Al punto in 
cui siamo non abbiamo nemmeno bisogno di richiamare i nostri valori. 
Per cambiare ci basta di invocare i principi del realismo politico.

Per uscire dalla crisi dobbiamo riaprire gli occhi sul mondo che sta 
cambiando rapidamente, riconoscere le nostre responsabilità e dotarci 
della strumentazione necessaria per agire responsabilmente.

Non ha più 
senso parlare di politica interna e di politica estera. Abbiamo bisogno 
di una politica radicalmente nuova. 

Una politica nonviolenta fondata 
sui diritti umani.

Una politica che deve essere espressione di un 
nuovo modo di pensare le relazioni internazionali, tra gli stati e tra 
i popoli, di gestire i grandi problemi comuni aperti, di contribuire 
alla loro soluzione, di prevenire nuovi conflitti.

Lottare contro la 
povertà nel mondo, farla finita con le tante guerre, fermare il 
cambiamento climatico e proteggere l’ambiente, promuovere tutti i 
diritti umani per tutti, ridurre le disuguaglianze, garantire pari 
opportunità, costruire un’economia sociale di giustizia, costruire l’
Europa dei cittadini, rafforzare e democratizzare l’Onu ci conviene! 
Più di quanto riusciamo ad immaginare.

Ci attende un grande lavoro.

Prima di tutto noi vogliamo introdurre un metodo nuovo. Dobbiamo 
imparare ad “agire come sistema paese” ovvero dobbiamo valorizzare e 
potenziare il contributo di tutti gli attori presenti nel nostro paese. 
Non è solo un problema tecnico di coordinamento. E’ l’approccio 
complessivo che deve cambiare. Questa è la principale innovazione che 
vogliamo introdurre in Italia. L’Italia dispone di un vasto tessuto di 
attori protagonisti di percorsi e processi di cooperazione 
internazionale, di pace, di solidarietà che, se realmente valorizzati, 
possono consentire all’Italia di re-inserirsi pienamente nella comunità 
internazionale che coopera.

Noi vogliamo aprire le porte del 
Parlamento e del governo alla società civile responsabile e agli enti 
locali impegnati per la pace e i diritti umani. Ci impegniamo a creare 
una sede permanente in cui ci sia ascolto (segnalazioni, denunce, 
proposte), dialogo e collaborazione sulle quattro grandi questioni del 
nostro tempo: lotta alla povertà, prevenzione e risoluzione dei 
conflitti, diritti umani e democrazia internazionale.

L’impegno di 
Rivoluzione Civile contro l’illegalità non conosce confini. La guerra e 
la povertà sono illegali. Sono vietati dal diritto internazionale dei 
diritti umani e noi ci batteremo in ogni sede per ripristinare il 
rispetto della legalità.

Vogliamo far rispettare e attuare l’Articolo 
11 della Costituzione. La guerra non è uno strumento a disposizione 
della politica e del governo.

Vogliamo passare dalla sicurezza 
militare alla sicurezza umana, dalla sicurezza nazionale alla sicurezza 
comune.

Vogliamo fare pace con il mondo e per questo ci impegniamo a:

1. Lottare contro la miseria e la morte per fame.
2. Mettere 
immediatamente fine alla missione militare in Afghanistan e risarcire 
le vittime della guerra sostenendo le forze sane della società civile.
3. Cancellare i piani di acquisto dei cacciabombardieri F35 e rivedere 
tutti i programmi di acquisto degli armamenti. Tagliare la spesa 
militare e riorganizzare le forze armate in senso riduttivo.
4. 
Costruire la Comunità del Mediterraneo che trasformi quest’area di 
grandi crisi e tensioni in un mare di pace e benessere per tutti.
5. 
Costruire una nuova Europa, un’Europa dei cittadini, solidale e 
nonviolenta.
6. Fare pace in Medio Oriente riconoscendo a israeliani e 
palestinesi il diritto di vivere in pace su quella terra con gli stessi 
diritti, la stessa dignità e la stessa sicurezza.
7. Fare pace con l’
Africa.
8. Disarmare la finanza.
9. Rafforzare l’infrastruttura 
internazionale dei diritti umani.
10. Salvare, democratizzare e 
rilanciare l’Onu.

Con lo stesso scopo ci impegniamo a:

1. Aumentare i 
fondi per la cooperazione internazionale.
2. Progettare e organizzare 
il Sistema-Italia della cooperazione internazionale approvando una 
nuova legge e promuovendo la cooperazione comunitaria, partecipata e 
diffusa.
3. Rilanciare e sviluppare il servizio civile nazionale ed 
europeo rendendolo accessibile a tutte le ragazze e i ragazzi che 
chiedono di parteciparvi.
4. Promuovere l’inserimento permanente dell’
educazione alla pace, ai diritti umani e alla cittadinanza democratica 
glocale nei programmi scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e 
grado.
5. Impegnare la Rai a fornire un’informazione che dia conto dei 
fatti del mondo, attenta alla vita delle persone e dei popoli anche 
mediante la creazione di una struttura permanente “la Rai per i diritti 
umani”, la creazione di una rete di uffici di corrispondenza nel mondo 
e l’inserimento di spazi adeguati nei palinsesti.
6. Creare le 
istituzioni nazionali per i diritti umani a cominciare dalla 
Commissione diritti umani e dal Difensore civico nazionale secondo i 
principi raccomandati dalle Nazioni Unite, dal Consiglio d’Europa e 
dall’Unione Europea.
7. Rafforzare la trasparenza e i controlli sul 
commercio internazionale di armi.
8. Intensificare la lotta 
internazionale contro le mafie e la criminalità organizzata.
9. Fare 
pace con il mondo che abbiamo in casa. Approvare le due proposte di 
legge di iniziativa popolare che riconoscono i diritti di cittadinanza 
delle persone di origine straniera promosse dalla campagna L’Italia 
sono anch’io.
10. Abrogare la legge Bossi-Fini e chiudere i CPT. Fare 
una nuova legge sull’immigrazione
11. Promuovere una legge nazionale 
per l’applicazione del diritto all’Asilo.

L’elenco delle cose che 
vogliamo fare continua negli appelli delle organizzazioni della società 
civile responsabile che ho sottoscritto. Il programma lo completiamo e 
lo realizziamo insieme a tutte le donne e gli uomini che vogliono 
assumersi una responsabilità maggiore e fare la propria parte. 

Flavio 
Lotti, 
candidato Rivoluzione Civile alle elezioni politiche 2013:
www.
flaviolotti.it 

29 gennaio 2013