Libia: inasprire le sanzioni!



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110307it.html

Libia: inasprire le sanzioni!
Niente denaro alla Banca centrale libica! Le aziende petrolifere dovrebbero pagare su un conto vincolato

Bolzano, Göttingen, 7 marzo 2011

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) ha chiesto un forte inasprimento delle sanzioni contro il regime di Gheddafi. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU e l'Unione Europea devono allargare le loro azioni finanziarie per colpire il regime di Gheddafi. L'APM per esempio propone di interrompere tutti i pagamenti alla Banca Centrale libica. Inoltre le sanzioni devono essere allargate alle imprese libiche che operano all'estero e alla Libyan Investment Authority (LIA) che gestisce la maggior parte delle 800 partecipazioni estere del clan Gheddafi per un valore di 152 miliardi di dollari. Inoltre le imprese petrolifere che continuano a fornirsi di petrolio dalla Libia dovrebbero eseguire i pagamenti su un conto vincolato a cui possa avere accesso solo la nuova dirigenze libica post-Gheddafi. Secondo le informazioni fornite dal Ministero delle finanze statunitense tale regolamento è già valido per le imprese statunitensi.

L'APM denuncia anche il comportamento dell'impresa petrolifera austriaca OMV che continua a pagare le forniture petrolifere dalla Libia alla Banca centrale libica. Chi conosce gli stretti legami tra la Banca centrale libica e il clan Gheddafi dovrebbe sapere che quei soldi servono al regime per finanziarsi l'attuale guerra per il mantenimento del potere. Lo slogan pubblicitario della OMV "correttezza, responsabilità e rispetto" suona come una tragica presa in giro delle vittime del regime.

Una portavoce della OMV ha confermato che l'impresa continua a fornirsi di petrolio dalla Libia e ha precisato che ciò non viola alcuna sanzione né dell'Unione Europea né dell'ONU. L'OMV è la maggiore impresa austriaca e appartiene per il 31,5% alla holding industriale statale AG. Dal 2002 il presunto impegno etico della OMV è fortemente messo in discussione a causa dei suoi affari petroliferi in Sudan e in Iran. Oltre alla OMV attualmente sono soprattutto imprese indiane e cinesi a continuare a fornirsi di petrolio dalla Libia effettuando i pagamenti presso la Banca centrale libica. In questo modo il regime di Gheddafi può contare su entrate alla banca da lui controllata pari a dodici milioni di dollari al giorno.

Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110301it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110228it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110224it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110223it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110222it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110221it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110217it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2011/110213it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100506it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2005/050617it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030620it.html | www.gfbv.it/3dossier/masiri/masiri.html in www: http://it.wikipedia.org/wiki/Tebu | http://it.wikipedia.org/wiki/Berberi | http://it.wikipedia.org/wiki/Libia | www.makabylie.org