Il ministro degli esteri sudanese in visita in Europa (6 ottobre)



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2010/101005it.html

Il ministro degli esteri sudanese in visita in Europa (6 ottobre) - Delegazione del Consiglio di sicurezza dell'ONU si reca in Sudan
Appello: non dimenticate il destino di 3 milioni di profughi del Darfur!

Bolzano, Göttingen, 5 ottobre 2010

In occasione della visita in Germania del Ministro degli esteri sudanese Ali Karti (6 ottobre) e della visita in Sudan di una delegazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, l'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si appella alla comunità internazionale affinché nei molti colloqui che accompagneranno le due visite ufficiali non ci si dimentichi della drammatica situazione dei tre milioni di profughi del Darfur. Nei campi profughi sono in aumento violenza e disperazione mentre le autorità ostacolano l'accesso ai campi alle organizzazioni umanitarie. Il dibattito per una corretta realizzazione del referendum sul futuro del Sud-Sudan non può mettere in secondo piano l'impegno per la pace in Darfur.

Secondo l'APM, lo scioglimento dei campi profughi del Sudan occidentale avviato dalle autorità sudanesi è decisamente prematuro. Nonostante la pubblicazione di un nuovo "piano di pace" per il Darfur, dal 26 settembre 2010 a oggi l'aviazione sudanese ha bombardato almeno 18 villaggi nel sud del paese. Durante uno degli ultimi bombardamenti di venerdì scorso sono morte, secondo i resoconti di testimoni oculari, circa 100 persone tra cui almeno 45 scolari.

Nell'ambito di una nuova strategia per il Darfur il governo sudanese intende sciogliere i campi profughi nel Sudan occidentale e dare così l'impressione di avere ristabilito la pace nella regione. Non vengono però perseguiti i criminali di guerra responsabili di genocidio né vi sono piani realistici per il veloce ritorno a casa dei profughi. Durante il genocidio sono stati distrutti 3.400 villaggi. La violenza non si ferma nemmeno di fronte ai campi profughi all'interno dei quali ognuna delle parti in causa è responsabile di omicidi a sfondo politico e la situazione nella regione continua a essere esplosiva. E' quindi fondamentale che la comunità internazionale aumenti il suo impegno a favore dei profughi del Darfur.

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