Re: Giornata internazionale dei Popoli Indigeni (9 agosto)



Cari amici,
pubblico la vostr amail sul mio blog e inserisco il link nei siti amici
Grazie
Giuliano Falco
http://giulianofalco.blogspot.com

Il 06/08/10, Ass. popoli minacciati / Ges. bedrohte
Voelker<info at gfbv.it> ha scritto:
> Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
> www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100806it.html
>
> Giornata internazionale dei Popoli Indigeni (9 agosto)
> Lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali minaccia la
> sopravvivenza delle popolazioni indigene in tutto il mondo
>
> Bolzano, Göttingen, 6 agosto 2010
>
> Mai come oggi i popoli indigeni in ogni angolo della terra sono messi
> con le spalle al muro. Questa è, in poche parole, la conclusione di un
> rapporto dell'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) stilato in
> occasione della Giornata Internazionale dei Popoli Indigeni (9 agosto).
> La documentazione raccolta sulla situazione dei popoli indigeni in
> Africa, Asia e America Latina dimostra le catastrofiche conseguenze
> della brama per l'oro, il rame, il petrolio, il gas e l'uranio, del
> disboscamento delle foreste e del mutamento dei corsi di fiumi dovuti a
> progetti idroelettrici. Le miniere situate in territori indigeni
> contaminano le fonti di acqua potabile e la progressiva perdita di
> territorio impedisce alle comunità indigene di procurarsi sufficiente
> cibo grazie alla caccia, alla pesca o all'agricoltura. Le comunità
> indigene del mondo perlopiù chiedono semplicemente di poter continuare a
> vivere dignitosamente e indisturbati sulla loro terra ancestrale,
> secondo le loro millenarie tradizioni.
>
> Le conseguenze del cambio climatico rendono ancora più drammatica la
> situazione delle popolazioni indigene. I circa 32.000 indigeni Kuna
> dell'isola di San Blas al largo delle coste di Panama stanno infatti
> valutando di migrare verso la terra ferma a causa delle sempre più
> frequenti inondazioni delle loro terre che in alcuni casi emergono solo
> di un metro dal livello del mare. Particolarmente drammatica risulta
> essere la situazione dei circa 25.000 indigeni del bacino del fiume
> Xingu in Brasile. La costruzione della diga di Belo Monte nello stato
> brasiliano del Pará cambierà il flusso d'acqua del fiume privando la
> maggior parte delle comunità indigene della loro base esistenziale. Il
> prossimo 9 agosto i diversi popoli indigeni dello Xingu si sono dati
> appuntamento presso il cantiere della diga ad Altamira per un'azione di
> protesta.
>
> E' peggiorata anche la situazione degli Yanomami dell'Amazzonia
> brasiliana. Il governo brasiliano intende facilitare lo sfruttamento dei
> giacimenti di uranio presenti nella loro terra, ma si assiste però anche
> al ritorno dei cercatori d'oro illegali che dalla fine degli anni '80
> hanno pesantemente contaminato con il mercurio il territorio e i fiumi
> degli Yanomami con la conseguente morte di 1.500 persone.
>
> La situazione non è migliore per i Pigmei Baganga del Gabon nell'Africa
> centrale. La fiorente industria del legname distrugge
> indiscriminatamente i loro boschi, la fame delle città centrafricane per
> "carne del bush" ha comportato la caccia intensiva senza rispetto per i
> tempi di riproduzione e ha lasciato le popolazioni indigene alla fame
> per la progressiva mancanza di selvaggina. Ciò che aspetta i Baganga,
> che vivono nei e dei boschi, è per i Penan nella provincia malese di
> Sarawak una triste realtà: dopo la completa distruzione dei loro boschi
> la popolazione nomade è stata costretta alla sedentarietà ed è passata
> da una vita dignitosa ad una vita di privazioni in cui deve ancora
> superare lo shock legato alla perdita di ogni riferimento culturale. Le
> popolazioni Papua della Papua-Nuova Guinea presto costituiranno una
> minoranza in casa propria a causa dei progetti indonesiani di istituire
> enormi piantagioni di olio di palma, riso, mais, soia e canna da
> zucchero sui loro territori e allo scopo trasferire sull'isola circa
> 600.000 Indonesiani.
>
> I miglioramenti legali raggiunti a partire dal 1994 con il primo
> decennio ONU per i Popoli Indigeni sono finora rimasti solo sulla carta.
> Di fatto la maggior parte degli stati nazionali non rispetta gli impegni
> internazionali presi e fintanto che le popolazioni indigene non verranno
> incluse come partner paritetici in tutte le decisioni che vanno a
> toccare le loro condizioni di vita, la loro situazione non solo non
> migliorerà ma andrà inesorabilmente peggiorando.
>
> Vedi anche in gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2010/100420it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090806it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090804it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090529it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2009/090123it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080530it.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080515ait.html |
> www.gfbv.it/2c-stampa/2008/080416it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/brasil-tras.html |
> www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/global-it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/dekade-it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/diritto/univ-indig-it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/diritto/ilo169-conv-it.html |
> www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/konibo.html
> in www: http://en.wikipedia.org/wiki/Indigenous_peoples | www.ipcc.ch |
> www.ienearth.org | www.stopdamsamazon.org
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