Congo: il Consiglio di Sicurezza si riunisce per l'aumento del contingente di Caschi blu



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2008/081119it.html

Congo: il Consiglio di Sicurezza si riunisce per l'aumento del contingente di Caschi blu Il dibattito sulle truppe europee sposta il vero problema - I Caschi blu dell'ONU in Congo hanno bisogno di un mandato chiaro

Bolzano, Göttingen, 19 novembre 2008

L'Associazione per i popoli minacciati (APM) considera assurda e fuorviante la discussione sull'invio di truppe europee per sostenere le truppe di pace MONUC in Congo. Il dibattito sembra solo un motivo per distrarre l'opinione pubblica dal vero problema che rimane la protezione della popolazione civile. Non basta discutere in Consiglio di Sicurezza solamente di un rafforzamento della missione MONUC, obiettivo per il quale s'impegna anche l'Unione europea. L'APM in una lettera ai membri del Consiglio di sicurezza chiede che il punto centrale debba essere il miglioramento dell'efficacia nell'impiego delle truppe di pace dell'ONU.

In ogni caso il mandato delle Truppe di pace dell'ONU deve essere molto più chiaro. Con il loro attuale mandato le truppe MONUC sono condannate al totale fallimento, perché oggi non vengono viste come forza neutrale né dalla popolazione civile né dalle parti in conflitto oltre ad essere discreditate dallo stesso esercito congolese. I Caschi blu da una parte devono proteggere la popolazione civile dagli attacchi delle parti in conflitto e dall'altra devono combattere insieme all'esercito regolare congolese i ribelli Hutu della FDLR, accusati di essere i responsabili del genocidio in Ruanda. Alla luce della drammatica perdita di fiducia e della scarsa efficacia del MONUC il Consiglio di sicurezza deve trarre le conseguenze sul fallimento della missione. Con l'ampliamento della missione MONUC proposto dalla Francia a 2.785 soldati non ci sarebbe nessun miglioramento per la popolazione civile.

E' di buon auspicio la richiesta fatta dal Presidente tedesco Köhler che l'Europa debba prendere parte alla missione MONUC, riportando così all'attenzione dell'opinione pubblica la drammatica situazione del Congo. Adesso però l'Unione Europea dovrebbe chiedersi come mai la riforma dell'esercito regolare massicciamente sostenuta dai finanziamenti europei non abbia funzionato. L'Unione Europea non può restare a guardare senza far niente, il come, nonostante il programma EUSEC iniziato nel 2005, i soldati congolesi si danno ai saccheggi e alle violenze alimentando terrore e paura tra la popolazione civile. Inoltre l'esercito congolese collabora con i ribelli Hutu della FDLR. Contro queste contraddizioni si devono utilizzare metodi efficaci. L'Unione Europea non può continuare a distogliere lo sguardo da questo problema, visto che già da anni vorrebbe disarmare questi ribelli che diffondono il terrore.

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