Ladini: Rosy Bindi s'informi e non difenda un'ingiustizia fascista



Associazione per i popoli minacciati / Comunicato stampa in
www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070819it.html

Ladini
Rosy Bindi s'informi e non difenda un'ingiustizia fascista

Bolzano, 19 agosto 2007

Ho letto l'intervento di Rosy Bindi ( www.amiscdlaladinia.info/index.php?option=com_content&task=view&id=59&Itemid=2) e sono rimasto allibito. Allibito e deluso. Possibile che nel 2007 un'esponente del centro-sinistra faccia suoi gli argomenti che già 90 anni fa erano della destra? Ampezzo é nella valle del Boite? L'argomento dello spartiacque come criterio di appartenenze politiche e culturali rappresenta purtroppo un vecchio e brutto residuo di quel nazionalismo italiano che nel 1915 portò l'Italia in guerra. Il nazionalismo italiano attraverso l'argomento dello spartiacque ha voluto, a guerra finita, dichiarare "italiane" zone che italiane non erano. È tristissimo vedere come un'esponente della sinistra condivida oggi gli argomenti che erano fondamentalmente anche quelli del fascismo. Ed è stato dichiarando come "italiane" zone che italiane non erano che il fascismo ha strappato Cortina e gli altri due comuni ladini dall'Alto Adige. Mussolini voleva annientare la minoranza ladina - pur non riconoscendola ufficialmente come tale.

Ma se volessimo seguire l'argomento dello spartiacque, non solo l'Italia, ma l'Europa sarebbe un'altra: l'Alto Adige farebbe parte della provincia di Verona (l'Adige nasce in Alto Adige, la signora Bindi forse ha bisogno di un corso di geografia di base). E visto che il Reno nasce in Svizzera, la Svizzera tedesca e retoromanza farebbe parte della Germania. Certo, questo era il sogno di Hitler. Buona parte della Svizzera italiana farebbe parte dell'Italia: era il sogno di Mussolini. Sottolineo: non faccio il confronto tra Hitler o Mussolini e la Bindi! L'argomento dei corsi acquiferi però fa parte del repertorio più odioso dell'Europa dei nazionalismi. Che Cortina poi venga bagnata dalle acque del Boite piuttosto che dalle acque di una altro rio, non cambia minimamente la sua storia e cultura. L'argomento del Boite palesa una spaventosa ignoranza culturale da parte della Bindi; farebbe meglio ad informarsi sulle culture presenti sul territorio dello stato italiano invece di cantare in coro con la destra centralista.

C'è però un'altro aspetto, che la signora Bindi certamente non conosce (ma se non conosce la storia e la realtà culturale, almeno abbia la saggezza di tacere): è stato il fascismo a dividere le valli ladine. Il fascismo ha diviso i Ladini in tre province e due regioni con l'esplicita intenzione di cancellare questa minoranza. Se nel 2007 queste comunità con lo strumento democratico di un referendum vogliono abolire un torto commesso da Benito Mussolini, una persona che si dice "democratica" non può rifiutare né lo strumento democratico né l'abolizione di una gravissima ingiustizia fascista. È sconcertante e riluttante vedere come invece un'esponente del centro-sinistra si scaglia contro lo strumento democratico del referendum e si erge a sostenitrice dell'ingiustizia fascista.

Mateo Taibon

Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/2007/070221ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060925ait.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060920it.html | www.gfbv.it/2c-stampa/2006/060316it.html | www.gfbv.it/3dossier/eu-min/it-mayr-it.html | www.gfbv.it/3dossier/eu-min/eu-lingue.html | www.gfbv.it/ladin/dossier/ladin-it.html

* www: www.amiscdlaladinia.info | www.lauscdiladins.com | www.noeles.net | www.vejin.com/ladindolomitan.html | [pdf] www.bfs.admin.ch/bfs/portal/de/index/news/publikationen.Document.66866.html