la contraddizione



 
 
   La scelta dei ds di dare vita al Partito Democratico, disancorandosi dal blocco sociale di riferimento dei partiti socialisti alla fine di un percorso che ha conosciuto anche una sorta di equidistanza tra impresa e lavoratori,costituisce un indubbio elemento di chiarezza nella situazione politica italiana ed apre un processo di riaggregazione a sinistra.
   Non c'è dubbio che  il passaggio dei ds dalla sinistra al centro  moderato, genera un vuoto ed uno squilibrio per eccesso di affollamento a destra del sistema politico, che deve essere bilanciato dalla formazione  di un raggruppamento socialista che assuma fino in fondo la questione salariale, del walfare, delle pensioni, della scuola, dei servizi e sopratutto del controllo pubblico sui settori esdsenziali e strategici dell'economia e dei servizi.
  Tutto questo non può avvenire senza una rinegoziazione degli accordi di governo. L'affermazione di DiLiberto che il governo Prodi è il punto più avanzato dell'equilibrio politico italiano non può giustificare tutte le scelte passate e quelle correnti di questo governo.
  I dodici punti di Prodi vanno denunziati. La questione salariale e delle pensioni, delle privatizzazioni che non vanno fatte, del costo esorbitante ed eversivo della politica, della pace, dell'abolizione sic  ed simpliciter della Legge Biagi vanno poste subito.
   Una sinistra prigioniera del Governo non può dar vita ad una nuova forza politica alternativa al Partito Democratico. Il Partito  Democratico cercherà alleanze nel centro destra. La  sinistra non può farsi logorare da una esperienza di governo liberista.
   Il Congresso dei Comunisti Italiani da questo punto di vista è una occasione perduta dal momento che mette in risalto più la collaborazione di governo che l'antagonismo verso le sue scelte. Non c'è molto tempo. Se la  sinistra continua a stare nel Governo non si capisce perchè non debba anche condividere l'esperienza del Partito Democratico!!!
  Pietro Circolo Riccardo Lombardi Palermo