CNN rifiuta di fare pubblicità a film su omicidio di Bush



Mercoledì, 25 ottobre 2006 11.22 

LOS ANGELES, 24 ottobre (Reuters) - Il canale televisivo statunitense Cnn e la National Public Radio non daranno spazio alle pubblicità a pagamento del controverso film che racconta l'assassinio del presidente George W. Bush, a causa del suo contenuto. Lo ha detto ieri un portavoce del canale televisivo.
Il film, intitolato "Death of a President", ha generato molte polemiche quando è stato presentato al festival di Toronto a settembre, e due grandi catene di cinema statunitensi hanno già rifiutato di distribuire il film che farà il suo debutto il prossimo venerdì.
"Cnn ha deciso di non pubblicizzare il film a causa della natura estrema dei contenuti trattati", ha detto il canale satellitare attraverso un comunicato.
Una portavoce dell'emittente ha declinato l'invito ad elaborare ulteriormente la dichiarazione.
Come organizzazione non-profit, la National public radio non trasmette vere e proprie pubblicità, ma accetta piccole somme da parte di fondazioni e aziende per fare brevi annunci. La radio, però, non trasmetterà alcun annuncio delle aziende che sponsorizzano il film per evitare di essere coinvolta nelle polemiche che lo accompagneranno, ha detto un suo portavoce.
"Molto probabilmente la pellicola creerà molte polemiche e noi ci limiteremo a scrivere di queste come di qualsiasi altra notizia", ha detto la portavoce Andi Sporkin. "Ma accettare una sponsorizzazione susciterebbe domande e creerebbe confusione" fra i nostri ascoltatori.
"Death of a President" è realizzato come un documentario che ricostruisce un dramma politico che si sviluppa dietro l'indagine sull'omicidio di Bush, che nel film avviene nell'ottobre 2007.
Il film, diretto dal regista britannico Gabriel Range, utilizza tecnologie digitali per rappresentare Bush nel momento in cui viene assassinato, ed è stato criticato per aver portato sullo schermo la scena dell'omicidio di un presidente ancora in carica.
La casa distributrice del film, Newmarket Films, sostiene che la pellicola, in realtà, mira a lanciare un messaggio contro la violenza, e fa notare che molti grandi media statunitensi come il New York Times e il Washington Post hanno accettato di fargli pubblicità. 
   
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