Re: urgentissimo ed importantissimo



ricevo e giro a voi per mettervi al corrente di come vanno le cose quando in mezzo ci sono le menzogne e l'inganno. Artisti che si consumano al servizio dell'ingiustizia e la crudeltà del occupante non è un artista ma un complice e come tali vanno trattati.
un abbraccio
jamil
----- Original Message ----- From: "bassi48" <bassi48 at libero.it> To: "gharaba" <gharaba at libero.it>; "cerulli_enrico" <cerulli_enrico at hotmail.com>; "gianna13" <gianna13 at libero.it>; "ilario.simonaggio" <ilario.simonaggio at cgilpadova.it>
Sent: Tuesday, October 17, 2006 1:53 PM
Subject: urgentissimo ed importantissimo


ricevo e prego di far girare,è veramente vomitevole!
ciao bassima
----- Original Message ----- From: valmarina
 To: Donneinnero Lista
 Sent: Tuesday, October 17, 2006 8:42 AM
 Subject: [donneinnero] Fw: urgentissimo ed importantissimo


 Questa mi pare davvero una notizia da mettere in rete!
Leggete bene anche gli allegati, l'operazione mediatica che questa mostra si prefigge è allucinante!
 Vi basti questa affermazione " Omanut mosterà  invece Israele come grande
esperimento di integrazione, esempio per tutte le nazioni come>democrazia, come lotta per la tutela dei diritti umani in un oceano di>ostilità" contenuta nell'allegato mostra_israele.doc!
 Vogliamo dire e fare qualcosa?
       Corinna


----- Original Message ----- From: Emma To: frongia at istat.it ; corinna.vicenzi at alice.it ; lparodi at gepark.com ; paola manduca
 Sent: Monday, October 16, 2006 12:52 PM
 Subject: urgentissimo ed importantissimo



 urgentissimo ed importantissimo


 attenzione!!!!!!
il 17 di ottobre, a Milano, al Palazzo Reale, verrà inaugurata la mostra "Omanut : Cento anni di arte e vita, Israele 1906 - 2006", che terrà cartellone per ben tre mesi ed avrà una fortissima ricaduta specie nelle scuole. Il suo intento è, come dice Vittorio Sgarbi nel commento all'iniziativa, <<ribaltare l'associazione logica che lega l'immagine di Israele a eventi bellici>>, mentre Daniele Liberanome, facendo riferimento ad un'intervista ad Amnon Barzel, dice che la mostra ha il fine di <<ricordare i cento anni dell'arte israeliana>> e...<<festeggiare il centenario dell'arte di una nazione>>, nata con la fondazione di un'Accademia d'arte << in un sobborgo pressochè disabitato della Gerusalemme di allora>>, per decisione del Congresso sionista di Basilea del 1901. Nell'articolo si fa notare che Il messaggio della mostra è espresso dall'opera dell'artista Menashe Kadishman :<<25.000 piccole facce di metallo.....si intuisce che sono ragazzi in giovane età. E' in onore ai soldati, al loro sacrificio, che permette a Israele di vivere,...>>, come pure che l'arte israeliana è <<"esistenziale"...perchè si occupa del rischio che lo Stato stesso sparisca con tutti i suoi cittadini>>....in quanto << oggi le frontiere sicure non sono una garanzia sufficiente di sopravvivenza, perchè il pericolo può arrivare da lontano, con i missili.>> Tali concetti vengono ribaditi anche nell'articolo di D.L. dove si parla di problemi << in cui si dibatte lo Stato ancor prima della sua fondazione>> per cui gli artisti esprimono il <<tema della vita e della morte in un Paese in guerra continua e sempre minacciato nella esistenza propria e dei propri cittadini>>.

Come potete notare si tratta di un'operazione mediatica di enorme importanza alla quale hanno cooperato anche istituzioni italiane locali e nazionali, che ritengono giusto premiare in questo modo uno Stato che non solo viola quotidianamente il Diritto Internazionale ed Umanitario, la IV Convenzione di Ginevra, il verdetto del Tribunale Internazionale di Giustizia dell'Aja sul muro e la successiva condanna dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, senza contare le innumerevoli risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle NU, ma si è permesso ultimamente di invadere, bombardare in modo criminale, devastare il Libano e la Striscia di Gaza in modo evidentemente pretestuoso, usando armi sperimentali dagli effetti sconvolgenti. Lasciando poi l'onere della riparazione dei danni e della ricostruzione, oltre che del sostegno umanitario,giustamente (!), a quegli Stati che non hanno avuto il coraggio di imporre il ritiro dell'invasore. L'evento ha come sponsor importante l'azienda farmaceutica israeliana TEVA che ha in Italia 6 stabilimenti e 800 dipendenti, oltre alle varie comunità ebraiche. Leggete le pagine allegate e diffondetene la notizia. Questa non è un'operazione culturale, ma una sporco tentativo di riciclaggio di un'immagine che i recenti avvenimenti drammatici avevano offuscato.

 mariano


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