Mobilitiamoci tutti contro la "sorveglianza globale"



Di Bruno Chastonay

Gli americani insofferenti con la nuova tecnologia di sorveglianza 
   
http://www.ecplanet.com/canale/varie-5/guerra_alle_liberta-152/0/0/25465/it/ecplanet.rxdf

Probabilmente siete stati intercettati particolarmente da una telecamera di un aeroporto mentre cercavate di correre per prendere l'aereo. Se avete notato, una telecamera di video-sorveglianza vi segue ad ogni movimento, durante le vostre visite in Banca, nei supermercati, nelle strade. L'accettazione varia quando le persone sono confrontate con problemi legati alla sicurezza o al miglioramento di un servizio, ma che potrebbe infrangere la PRIVACY.

Recentemente è stato condotto uno studio in cerca di opinioni sui vari metodi utilizzati per la sorveglianza:

monitoraggio del governo di E-mail e messaggi FAX, uso Internet;

datore di lavoro che controlla le E-mail e l'uso internet;

video-camere in locali pubblici, nei servizi;

lo screening dei passeggeri negli aeroporti;

specchi segreti o video-camere negli spogliatoi dei negozi;

camere nascoste per il traffico;

spyware nei computers;

registrazione da parte del governo delle chiamate telefoniche;

le società che registrano le telefonate dei servizi alla clientela

le frequenze radio identificate - RFID - sulle targhette di identificazione dei prodotti;

chips impiantati per verifica dell'identità.

In generale, i ricercatori, hanno raccolto un atteggiamento misto nel come sono spiati e seguiti.

La preoccupazione maggiore:

circa il 90 per cento delle risposte dice NO su quanto porta insicurezza sull'uso dei controlli telefonici da parte del governo.

Più dell'85 per cento sono contrari o insicuri sui software nei propri computers che monitorizzano le ricerche su Internet o le preferenze personali negli acquisti.

Oltre il 70 per cento dice no, o sono incerti, sull'uso di dispositivi RFID sui prodotti che potrebbero essere pure utilizzati per controllare l'identità da brevi distanze.

Quasi tutti concordi nel non gradire l'idea di un governo che metta dei chips nelle persone per verifica dell'identità.

Quanto preoccupa meno:

2/3 non si dice preoccupato di avere le conversazioni telefoniche registrate durante i loro colloqui di lavoro.

circa il 57 per cento sono disposti ad accettare il controllo dei dipendenti di email e attività internet sui posti lavoro.

Oltre il 57 per cento delle risposte non sembrano essere intimoriti dall'uso di telecamere nascoste dalla polizia per un controllo del traffico.

Oltre la metà delle risposte dichiara nessun timore nell'essere monitorati negli aeroporti.

Quasi il 49 per cento non è preoccupato nell'uso dei negozianti degli specchi segreti o video camere negli spogliatoi dei negozi.

Oltre il 31 per cento era incerto nell'uso di video camere in locali pubblici come prevenzione di atti illegali o pericolosi. Almeno il 29 per cento non ne era interessato. Un totale di 889 persone attraverso le regioni degli Stati Uniti hanno partecipato al sondaggio che rappresenta l'11 per cento del tasso di risposta. Un margine di errore di +2 pc/-2 pc.

Il metodo di sorveglianza più negativo individuato concerne l'impiantazione di un chip elettronico sotto pelle per controllo dell'identità. Oltre la metà delle risposte vedono l'uso dei mezzi spia, l'uso delle registrazioni e filmati dal governo, l'uso ampio di dispositivi RFID, ovvero targhette per rintracciare le persone, come modi inaccettabili di sorveglianza.

In generale, le iniziative governative di sorveglianza, sono viste negative più di quelle effettuate dai commercianti. In aggiunta, la sorveglianza che si appoggia alle tecnologie emergenti, come i chips impiantati, spyware e RFID, sono percepite più invasive che non i metodi di sorveglianza di bassa-tecnologia, come le video camere o gli specchi segreti.

La ricerca dimostra che la casistica nell'ambito di altre demografie è variabile ovvero che influenza le visioni degli individui e il pensiero sui metodi di sorveglianza. Per esempio, le donne in uno studio, sembrano essere molto più negative sulla sorveglianza che non gli uomini. Il 50 per cento delle donne tendono ad avere un atteggiamento negativo durante tutto il sondaggio, comparato al 44 per cento degli uomini.

In aggiunta, le persone con una educazione superiore tendono ad essere più negative sui metori di sorveglianza. Tutti i giovani con un'età entro 18-25 anni e gli anziani oltre i 65 anni, sembrano avere una percezione negativa maggiore che non gli individui di età entro questi due gruppi.

I fattori che i rispondenti giudicano importanti nelle loro opinioni sono:
(abbiamo chiesto di elencarcene quattro)

Il controllo sul "guardone": l'80 per cento delle risposte crede che sia importante o molto importante di avere il controllo su quelli che sono incaricati a guardare il pubblico;
Anonimato: il 76 per cento delle risposte crede che l'anonimato sia importante o molto importante. I metodi che catturano le informazioni non dovrebbero prendere o archiviare le informazioni di identificazione personale;

Da notare: il 71 per cneto delle risposte crede che sia necessario che l'organizzazione che effettua queste sorveglianze, di provvedere ad una forma di avviso in anticipo, sul loro uso (con chiare eccezioni alle attività anti-terroristiche);

Protezione legale: il 70 per cento degli individui crede sia necessario avere un ricorso legale contro le organizzazioni che abusano o usano malamente la sorveglianza.

Mentre la sorveglianza è diventato un mezzo che fa parte ormai della vita di molti americani dopo l'attacco 11 settembre, molti di noi continuano a mantenere una visione negativa o preoccupata su certi metodi. Secondo la ricerca, suggerimenti importanti verso il governo e le organizzazioni industriali di capire le percezioni del pubblico prima di applicare nuovi metodi di sicurezza e tecnologie. 
Fonte: Ponemon Institute LLC / luglio 2006