Ennesimo voltafaccia di Bush (non era Al Qaida il pericolo principale?)



IRAN, PENTAGONO LAVORA DA MESI A UN PIANO CONTRO I SITI NUCLEARI

Washington, 16 mar (Ap-Apcom) - L'Iran rappresenta la sfida principale per gli Stati Uniti e lo sforzo diplomatico contro il programma nucleare iraniano deve avere successo al fine di evitare uno scontro: è il contenuto di massima della 'National security strategy', la dottrina per la politica estera Usa, rivista per la prima volta dopo la guerra in Iraq. Bush presenterà oggi il rapporto all'Institute of Peace, in coincidenza con il discorso del Consigliere per la sicurezza nazionale, Stephen Hadley.

Nelle 49 pagine del rapporto, il presidente riafferma la validità dell'attacco preventivo, ma in maniera meno decisa rispetto al documento del 2002: "Se necessario - si legge nel testo - nel rispetto dei vecchi principi di autodifesa, non si esclude l'uso della forza prima che vengano lanciati attacchi, anche se dovesse persistere un certo grado di incertezza sul luogo e il momento dell'attacco nemico".

I toni sull'Iran sono duri: "Il regime iraniano sponsorizza il terrorismo, minaccia Israele, cerca di ostacolare il processo di pace in Medio Oriente, disturba il processo democratico in Iraq". La Siria viene accusata di offrire rifugio ai terroristi e di sostenere attività terroristiche.

In termini operativi al Pentagono da tempo si sta lavorando alla messa a punto di un piano dettagliato per quanto riguarda l'Iran. L'ipotesi più accreditata sembra quella di un 'raid' mirato ma sistematico per bloccare integralmente il programma nucleare iraniano. Del piano si è occupata, di recente, la stampa britannica. In particolare il Daily Telegraph ne ha svelato a febbraio diversi dettagli, compresi alcuni siti considerati bersaglio di un eventuale attacco Usa. Molti di questi obiettivi si trovano di fatto in zone molto popolate e un'azione militare potrebbe colpire diverse vittime non militari.