Il sito degli orrori in Iraq



 

La storia fotografica del sito a cui centinaia di marine Usa hanno inviato foto degli orrori, in cambio di materiale porno.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 07-03-2006]

 

"FucKed Up" è un'espressione americana che indica tutto ciò che è strafatto, eccessivo, completamente marcio, incasinato, come quando uno beve fino a svenire, oppure quando una macchina viene distrutta in un incidente: si dice che è "fucked up". Quando un diciassettene bianco dell'Arkansas trova su Internet il filmato di una ragazza di colore che pratica la fellatio al suo fidanzato è facile che esclami "fucked up".

Un sito, con i server nella tollerante Olanda, che permette di scambiare e scaricare materiale erotico prodotto da amatori, cioè da uomini che si sono lasciati con la propria compagna e sono pronti a scambiare le foto e i video girati magari con il cellulare, ha scelto di chiamarsi Nowthatsfuckedup. Fin qui niente di particolarmente strano: se vuoi scaricare materiale porno deve iscriverti e pagare 10 o 20 dollari oppure devi inviare il tuo materiale "domestico" che sarà valutato da una giuria e a cui sarà dato un certo valore di scambio.

Le cose sono cambiate quando Christopher Wilson, fondatore del sito, nel 2004 ha invitato soldati e soldatesse Usa presenti in Iraq e Afghanistan ad avere accesso libero e gratuito al sito a patto di inviare non foto erotico-pornografiche, ma immagini della loro vita di combattenti in Iraq.

Per questo oggi su Christopher Wilson pendono trecento capi di accusa per un migliaio di foto pubblicate sul sito: sono immagini di soldatesse nude che si fanno fotografare con le granate sul seno, o coperte solo da un mitragliatore, marine che fanno la pipì; ma soprattutto sono foto di corpi dilaniati da una bomba, carbonizzati da un incendio, corpi prigionieri, villaggi distrutti, iracheni inquadrati nel mirino di un fucile un attimo prima di morire, cadaveri denudati per sfregio, teste decapitate e fatte esplodere. A questa vicenda squallida i maggiori organi di informazione americana della carta stampata e della Tv non hanno dedicato molto spazio.

Per questo nasce il libro di Gianluigi Ricuperati, con una bella introduzione del giornalista di Repubblica Marco Belpoliti, dal titolo "Fucked Up" e dal sottotitolo: "Ecco la Guerra in Iraq e Afghanistan. Orrore, sopraffazione e idiozia quotidiana, Le foto e i commenti dei soldati". E' un tascabile economico, ricco di documentazione fotografica, una testimonianza che non doveva mancare, più eloquente di quella "banalità del male", per utilizzare questa abusata definizione della Arendt, di mille discorsi sulla guerra, sulla sua legittimità, validità, oppurtunità, o peggio sacralità.

Il libro sembra dirci che la vera pornografia è la guerra, che in questo caso si congiunge e si mescola alla pornografia tradizionale e più scontata. Il potere che queste foto in Rete hanno avuto di attizzare l'odio e il desiderio di vendetta nei confronti dell'Occidente cristiano, nei mussulmani, è superiore sicuramente a quello di cento vignette satiriche.

Scheda
Titolo: Fucked Up
Sottotitolo: La guerra in Iraq, le foto e i commenti dei soldati
Autore: Gianluigi Ricuperati
Editore: BUR Rizzoli
Prezzo: 8,60 euro


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