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(Fwd) Brasile / Munduruku: Lula consegna 2,4 milioni di ettari a 7.000 indigeni Munduruku




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Date forwarded: 	Mon, 22 Mar 2004 12:28:03 +0100
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	bedrohte Völker <info@gfbv.it>
To:             	<conflitti@peacelink.it>, <dirittiglobali@peacelink.it>
Subject:        	Brasile / Munduruku: Lula consegna 2,4 milioni di ettari 
Date sent:      	Mon, 22 Mar 2004 12:27:33 +0100
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www.gfbv.it/2c-stampa/04-1/040322it.html

Brasile / Munduruku
Lula consegna 2,4 milioni di ettari a 7.000 indigeni Munduruku

Bolzano, 22 marzo 2004

Il presidente del Brasile Luiz Inácio "Lula" da Silva ha consegnato
esattamente 2.381.000 ettari di terra nella regione amazzonica a 
7.000
indigeni Munduruku. Si tratta di una superficie grande all'incirca
quanto la Toscana. I Munduruku vivono nella parte superiore del fiume
Tapajós, nello stato del Pará.

L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) considera questo gesto 
di
Lula come primo passo verso un risarcimento del torto sofferto da
oltre 500 anni dai popoli indigeni del Brasile. Quando il portoghese
Cabral "scoprì" il 22 aprile 1500 l'attuale Brasile, nel paese
sudamericano, vivevano circa 900 popoli indigeni per una popolazione
tra 2,4 milioni e 5 milioni di persone che ci vivevano da migliaia di
anni. Con la colonizzazione del Brasile ebbe inizio la loro
sofferenza: molti indigeni divennero schiavi, costretti nei campi di
lavoro forzato e al lavoro nelle piantagioni che arricchivano i nuovi
padroni. I principali prodotti coltivati erano la canna da zucchero,
banane, caffè. Inoltre i colonizzatori cercavano prodotti
dell'Amazzonia, quali semi di Urucum, Guaraná e pepe.

Soprattutto i popoli indigeni che vivevano lungo il corso del Rio
delle Amazzoni subirono una drastica riduzione della propria
popolazione. Grandi popoli quali gli Omagua ed i Tapajós erano
scomparsi già nel XVIII secolo. Dei Munduruku, Mawé o Mura solo pochi
sopravvissero. La loro cultura fu distrutta, fu loro rubato il loro
ambito vitale. Solo durante il boom del caucciù (1900-1908) furono
assassinati circa 30.000 indigeni. Solo alla fine degli anni '60 lo
stato brasiliano decise di intraprendere qualche primo passo per
proteggere i popoli indigeni e punire i loro assassini.

Oggi i discendenti di molti popoli indigeni non si differenziano 
molto
dai lavoratori rurali. A causa dei preconcetti e della 
discriminazione
subita da parte della società che li circonda, molti indigeni sono
fuggiti in città anonime e hanno nascosto la loro identità. Nelle
statistiche ufficiali non sono considerati: infatti i dati ufficiali
parlano di 366.778 persone appartenenti a 215 popoli, mentre le
associazioni per i diritti umani stimano 225 popoli con una
popolazione di 551.210 persone.


Vedi anche:
* www.gfbv.it: www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030923ait.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030826it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/1-01/20-4-it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/2-00/20a-9-it.html |
www.gfbv.it/2c-stampa/03-2/030808ait.html |
www.gfbv.it/3dossier/seattle-it.html |
www.gfbv.it/3dossier/diritto/ilo169-conv-it.html |
www.gfbv.it/3dossier/ind-voelker/konibo.html

* www: www.coica.org |
www.ecn.org/molino/collettivo/informes/pppdighe.htm | www.ilo.org

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