Fwd: “Niente crimini di guerra” generali croati assolti all’Aia



Vi giro questa news dalla lista disarmo (a sua volta ripresa dalla stampa).
Davide

-------- Messaggio originale --------
Oggetto: 	“Niente crimini di guerra” generali croati assolti all’Aia
Rispedito-Data: 	Sat, 17 Nov 2012 10:40:08 +0100
Rispedito-Da: 	disarmo at peacelink.it
Data: 	Sat, 17 Nov 2012 10:44:29 +0100 (CET)
Mittente: 	rossana123 at libero.it <rossana123 at libero.it>
Rispondi-a: 	disarmo at peacelink.it
A: 	disarmo at peacelink.it



Per chi ancora crede in quella farsa che si chiama Tribunale Penale
Internazionale

“Niente crimini di guerra” generali croati assolti all’Aia

Ante Gotovina e Mladen Markac, erano stati condannati in primo grado per
le violenze commesse durante la guerra del 1991-1995

Contrordine: gli ex generali croati Ante Gotovina e Mladen Markac non
sono quei criminali di guerra che ad aprile dell’anno scorso avevano
meritato una condanna a 24 e 18 anni davanti al Tribunale Penale
Internazionale per l’ex Jugoslavia (Tpi) per la `liberazione´ della
Krajina a maggioranza serba nell’estate 1995. Oggi la Corte d’Appello
dell’Aja a stretta maggioranza, tre giudici a favore due contrari (tra
cui l’italiano Fausto Pocar), ha ribaltato il giudizio: assoluzione
piena, immediato rilascio. Ed altrettanto immediata riapertura delle
ferite balcane.

Zagabria, che attendeva il verdetto davanti ai maxischemi in piazza, fa
festa per quelli che ha sempre considerato “eroi”. Il governo invia
immediatamente un jet a prenderli. Il premier Milanovic e il presidente
del Parlamento Leko li accolgono all’aeroporto e centomila persone li
acclamano nel centro di Zagabria. Tutt’altra atmosfera a Belgrado che
considera la sentenza «scandalosa». Il governo annuncia che ridurrà la
collaborazione con il tribunale dell’Aja. Il presidente Nikolic parla di
«sentenza politica e non giuridica». I serbi sono stati «vittime di
genocidio», scrive Nikolic in un comunicato dai toni durissimi, ma
«vengono fatti passare per criminali che si devono vergognare e stare
zitti».

Evidenti i sospetti serbi che l’assoluzione sia stata una compensazione
per la Croazia, che nel luglio 2013 entrerà a far parte dell’Unione
Europea. D’altra parte proprio i quattro anni di latitanza di Gotovina
tra il 2001 ed il 2005 rallentò il processo di adesione. Ma la Serbia
che con il premier Tadic, per farsi aprire le porte europee, ha finito
per “consegnare” il boia di Srebrenica, Rakto Mladic, ha cambiato
orientamento. Belgrado ha da oggi abbassato al solo `livello tecnico´ la
cooperazione con il Tribunale e d’ora in poi non consegnerà più alcuna
documentazione all’Aja.

Le accuse di sentenza politica minano le fondamenta del Tpi. La sentenza
è stata presa a maggioranza: favorevoli il presidente della Corte,
l’americano di origine polacca Theodor Meron (che su Wikipedia è già
diventato “croatian hero”), il giamaicano Patrick Robinson ed il turco
Mehmet Guney, contrari l’italiano Fausto Pocar ed il maltese Carmel
Agius. La sentenza di primo grado è stata smontata negando il valore di
prova all’elemento centrale dell’inchiesta: l’«imprecisione» dei tiri di
artiglieria. I croati sostenevano che non erano attacchi contro i civili
le cannonate finite a più di 200 metri dai legittimi obiettivi militari.
In appello questo principio è stato ribaltato. Quindi nella `Operazione
tempesta´ dell’estate 1995 contro i secessionisti serbi della Krajina,
l’allora capo dell’esercito croato Ante Gotovina e l’allora capo della
polizia Mladen Markac non presero «deliberatamente» a cannonate scuole e
ospedali a fini di pulizia etnica. La morte di 324 civili e l’espulsione
di oltre 90mila persone sui quali si basava l’accusa furono legittimi
atti di guerra. O non ci sono prove che siano stati atti criminali.
Quanto meno, per tre giudici su cinque, non oltre ogni ragionevole dubbio.
http://www.lastampa.it/2012/11/16/esteri/crimini-di-guerra-generali-croati-assolti-dal-tribunale-dell-aia-5ZYPqzQRGxFwLfTBvdgReK/pagina.html