Albania: rapporto di Amnesty sulla violenza contro le donne



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COMUNICATO STAMPA
CS35-2006

RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN
ALBANIA

'Mi picchio', mi schiaffeggio' e poi prese in mano il cavo del telefonoŠ'

'Un giorno ha preso le manette e mi ha legato alla marmitta della sua
automobile, poi ha messo in motoŠ'

'Mi picchiava cosi' duramente che sono finita in un ospedale psichiatrico
a causa della depressioneŠ'

(Testimonianze di donne sopravvissute alla violenza domestica in Albania)


Il governo albanese deve rispettare i suoi obblighi e prendere immediate
misure per proteggere la vita di migliaia di donne che subiscono violenza
da parte dei loro mariti o partner.

E' quanto chiede Amnesty International in un rapporto diffuso oggi, dal
titolo 'Albania, violenza contro le donne in famiglia' in cui
l'organizzazione per i diritti umani denuncia numerosi casi di donne prese
a schiaffi, calci e pugni, minacciate con pistole e coltelli, stuprate e,
in alcune circostanze, uccise. Talvolta le vittime non riescono a scampare
alla violenza se non ricorrendovi a loro volta oppure suicidandosi. Molte
continuano a subire violenza fisica e psicologica e controllo economico.
Spesso questi comportamenti vengono giustificati facendo riferimento alla
tradizione e alla 'mentalita'' albanese.

'Sollecitiamo il governo di Tirana a predisporre un piano d'azione che
comprenda meccanismi di protezione per le donne che subiscono violenza e a
incriminare e punire i responsabili, rendendo la violenza domestica un
reato penale' - afferma Amnesty International.

Le donne albanesi sono portate a credere che a loro non spettino gli
stessi diritti degli uomini e che la violenza domestica sia un elemento
normale del matrimonio. Tutto questo le spinge a non chiedere aiuto alla
polizia e a non avere fiducia nel sistema giudiziario. Quando una donna
telefona alla polizia per denunciare un caso di violenza, trova spesso
dall'altra parte della cornetta riluttanza a intervenire e a prendere
misure adeguate.

Le autorita' non vogliono riconoscere fino a che punto sia estesa la
violenza contro le donne, poiche' non esiste una legge che criminalizza
tale fenomeno ne' sono disponibili statistiche. Quando un caso di violenza
contro le donne giunge in tribunale, non viene riconosciuto e trattato con
la gravita' che merita.

Nel gennaio di quest'anno una coalizione di Organizzazioni non governative
ha sottoposto al Parlamento una proposta di legge per prevenire la
violenza in famiglia e proteggere le vittime. Se venisse approvata, questa
legge risulterebbe decisiva per aiutare le donne a chiedere protezione.

'Il governo deve intervenire. Deve rispettare i propri obblighi di diritto
internazionale e attuare quanto previsto dalla nuova proposta di legge
contro la violenza domestica' - sostiene Amnesty International. 'Deve
farlo attraverso una risposta coordinata che coinvolga da un lato il
sistema giudiziario e le forze dell'ordine, dall'altro gli operatori
sanitari e altre categorie professionali che possono collaborare a
prevenire la violenza'.

La violenza contro le donne in ambito domestico non dev'essere tollerata,
scusata e accettata come parte della vita matrimoniale o mera 'questione
familiare'. Amnesty International ritiene che essa violi il diritto delle
donne e delle ragazze all'integrita' fisica e mentale, alla liberta' e
alla sicurezza della persona, alla liberta' di espressione e al diritto di
scelta nel matrimonio. La violenza puo' costituire tortura o
maltrattamento e, in casi estremi, una violazione del diritto alla vita.

FINE DEL COMUNICATO Roma, 30 marzo 2006

Il rapporto Albania, violenza contro le donne in famiglia e' disponibile
in lingua inglese al seguente indirizzo:
http://web.amnesty.org/library/index/engeur11

Altri rapporti di Amnesty International sulla violenza domestica, in
lingua inglese:

Francia: La violenza contro le donne, un affare di Stato
http://web.amnesty.org/library/index/engeur210012006

Russia: 'Nessun posto dove andare'
http://web.amnesty.org/library/index/engeur460562005

Spagna: 'Le parole non bastano'. Occorre rendere concrete la protezione e
la giustizia per le donne che subiscono violenza di genere in casa
http://web.amnesty.org/library/index/engeur410052005

Turchia:  Le donne  di fronte alla violenza familiare
http://web.amnesty.org/library/index/engeur440132004

Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel. 06 4490224, cell. 348-6974361, e-mail: press at amnesty.it







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