Re:Il viaggiatore leggero,portatore sconfitto di una speranza che non muore.



grazie a te.

Francesco.

--- "relaxpxfe at libero.it" <relaxpxfe at libero.it> ha
scritto: 

> Grazie per questa lettera così profonda e forte.
> 
> Sono veramente avvilito dalla politica e dai
> politicanti attuali (nazionali e
> internazionali).
> 
> Conserverò questo scritto per farmi forza nei
> momenti tristi e bui (come l'attuale).
> 
> Grazie,
> luca.
> 
> ---------- Initial Header -----------
> 
> From      : balcani-request at peacelink.it
> To          : federalistiromani at yahoogroups.com
> Cc          :
>
democraziaeuropea at yahoogroups.com,ecologiapolitica at yahoogroups.com,giovaniverdi at yahoogroups.com,glt-nonviolenza at liste.retelilliput.org,pace at peacelink.it,balcani at peacelink.it
> Date      : Sun, 29 May 2005 00:02:20 +0200 (CEST)
> Subject : Il viaggiatore leggero, portatore
> sconfitto di una speranza che non muore.
> 
> > 
> > Il viaggiatore leggero, portatore sconfitto di una
> speranza che non muore.
> > 
> >  
> > 
> > di Francesco Lauria
> > 
> >  
> > 
> >  
> > 
> > Avrei voluto scrivere qualcosa del referendum
> francese sul Trattato
> Costituzionale Europeo.
> > 
> >  
> > 
> > E invece una strana, anomala trasmissione
> televisiva del sabato sera, mi ha
> posto di fronte al ricordo sofferto di uno splendido
> viaggiatore notturno e
> leggero, dieci anni dopo il suo drammatico suicidio:
> Alexander Langer.
> > 
> >  
> > 
> > Alex era stato da un anno rieletto parlamentare
> europeo, era una persona
> eccezionalmente dolce e tormentata, cristiano e
> radicale, militante della FUCI e
> poi di Lotta Continua, traduttore di Don Milani,
> ecologista ed europeista, quasi
> anarchico, federalista, portatore di pace,
> costruttore di ponti, viaggiatore
> leggero.
> > 
> >  
> > 
> > Senza dogmi e senza incoerenza.
> > 
> >  
> > 
> > Transnazionale.
> > 
> >  
> > 
> > Alex viveva la politica come esperienza estrema,
> era un uomo di frontiera che
> abitava il limite, valicando i confini,
> abbassandoli, probabilmente perché, come
> molti padri dell’Europa, era lui stesso un uomo di
> frontiera, la nostra, quella
> del Brennero, dell piccolo paese dove vivono i miei
> piccoli nipotini:
> Vipiteno/Sterzing.
> > 
> >  
> > 
> > La battaglia di Alex era una battaglia etica,
> costruttiva per gli altri, a
> lungo termine distruttiva per se stesso.
> > 
> >  
> > 
> > Tante le sue battaglie, una in particolare mi è
> molto cara, quella degli anni
> settanta in cui si era battuto in Sudtirolo contro
> le gabbie etniche, contro
> l’obbligo di identificarsi in una etnia e a dovere
> ad essa tutto, dalla nascita
> alla fine.
> > 
> >  
> > 
> > Di fronte ad Alex la tragedia della Yugoslavia, la
> Bosnia.
> > 
> >  
> > 
> > Alex parlava molte lingue, traduceva sempre.
> > 
> >  
> > 
> > Seppe mostrare a uno spicchio di mondo, la trincea
> di opposizione condivisa e
> commovente ad un nazionalismo bastardo, spietato,
> utilitaristico: Tuzla.
> > 
> >  
> > 
> > Tuzla città della convivenza, mosaico e arcobaleno
> di pace nella guerra dei
> colori unici ed intolleranti.
> > 
> >  
> > 
> > Un mosaico di resistente multietnicità di fronte
> al sonno della ragione e
> delle emozioni.
> > 
> >  
> > 
> > Bosnia.
> > 
> >  
> > 
> > Un luogo che a me è entrato dentro in un tempo
> diverso, il tempo delle
> passioni tristi, non il tempo della tragedia urlante
> nel silenzio.
> > 
> >  
> > 
> > Ma mi è entrata dentro, questa complessa terra e
> mi fa urlare di fronte al
> crimine di pace che oggi vede la Bosnia
> ulteriormente dimenticata, lasciata a se
> stessa o, a tratti, accompagnata in un’eterna
> irritante adolescenza post conflitto.
> > 
> >  
> > 
> > Chissà cosa avrebbe scritto in questi giorni
> Alexander Langer, autore di
> interessantissime riflessioni sul tema della
> bioetica, chissà come ci avrebbe
> illuminato con la sua timidezza piena di triste
> speranza.
> > 
> >  
> > 
> > Costruttore di ponti.
> > 
> >  
> > 
> > Mostar, il ponte distrutto e ritrovato.
> > 
> >  
> > 
> > Un monumento vivente che, nonostante la
> ricostruzione, oggi non è più tale, ma
> che forse è una provocazione futura di fronte alla
> nostra fluttante capacità di
> vivere amando.
> > 
> >  
> > 
> > Alex costruttore permanente dell’unità forte
> dell’Europa, forte nella sua
> debolezza, nel rifiuto di un nazionalismo omologante
> e fintamente europeista,
> Alex federalista integrale.
> > 
> >  
> > 
> > 3 luglio 1995.
> > 
> >  
> > 
> > Un albero, sulle colline di Fiesole.
> > 
> >  
> > 
> > Il luogo più bello in cui vivere, forse.
> > 
> >  
> > 
> > Ma l’angoscia ti raggiunge anche nella felicità
> più forte o nella normalità
> più semplice.
> > 
> >  
> > 
> > Non possiamo dimenticare quella che Kirkegaard
> avrebbe definito: “l’angoscia
> della scelta”.
> > 
> >  
> 
=== message truncated ===



		
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