Fw: Appello ai parlamentari, non contro il governo, ma il rispetto e la dignità delle persone



ricevo e giro a tutti voi.
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Sent: Saturday, February 14, 2009 1:29 AM
Subject: Appello ai parlamentari, non contro il governo, ma il rispetto e la dignità delle persone

Iscrivetevi per la modifica del DDL 773 (quello che toglie il divieto di segnalazione dei clandestini, e non permetterà atti civil: matrimoni, denunce, riconoscimento figli e altre pratiche; agli irregolari)

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Modificare il Ddl 733: "NE CONTRO NE A FAVORE DEL GOVERNO, SOLO A FAVORE DELLA GIUSTIZIA"
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Appello ai parlamentari non contro il governo, ma il rispetto e la dignità delle persone

Organismi cattolici scrivono ai parlamentari italiani in merito al Ddl 733

La Fondazione Migrantes , la Caritas Italiana, la Comunità di Sant’Egidio, le  A.C.L.I., la  Fondazione Centro Astalli  e la Comunità Papa Giovanni XXIII, rivolgono il seguente appello ai parlamentari italiani:
"Solo una legge giusta potrà davvero rendere più sicuri i cittadini. È per questa ragione che, nell’imminenza della discussione in aula del disegno di legge sulla sicurezza (n.733), rivolgiamo il nostro appello ai parlamentari ed ai politici italiani confidando in soluzioni legislative che sappiano coniugare la tutela degli interessi dello Stato con il rispetto della dignità umana. La sicurezza dei cittadini, delle loro famiglie e dello Stato è infatti un bene prezioso che va perseguito con responsabilità. 
 Animati non da interessi di parte e a nome di numerose associazioni e  organismi cattolici, esprimiamo la nostra viva apprensione per alcune tra le norme proposte che, se approvate, influiranno negativamente sulla vita e la dignità delle persone e persino sul bene della sicurezza che pure esse intenderebbero tutelare.  

1. Il disegno di legge limita gravemente i diritti della comunità familiare, prevedendo l’incapacità al matrimonio con effetti civili per lo straniero privo del permesso di soggiorno.
“Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia” (art.16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo). Si tratta di un diritto fondamentale della persona, inalienabile anche per coloro che sono in posizione amministrativa irregolare. Per i credenti l’intangibilità del matrimonio  consegue inoltre dalla sua elevazione a sacramento, la quale fonda il dovere della comunità politica “di onorare la famiglia” assicurandole “la libertà di costituirsi” proprio attraverso il patto di matrimonio (Catechismo della Chiesa cattolica, n.1601, 2211). 
D’altra parte la possibilità di vivere legalmente in famiglia – talvolta usufruendo per sé e per i figli della posizione di regolarità amministrativa mutuata dal coniuge - assicura non solo serenità e stabilità a uomini, donne e minori, ma evita loro percorsi di marginalità garantendo alla nostra società, e in questo modo davvero, una maggiore sicurezza. 

2. Il disegno di legge introduce il reato di ingresso e permanenza illegale sul territorio dello Stato. Si tratta del cosiddetto “reato di clandestinità” che, se confermato, costringerebbe lo Stato a celebrare con inutile spesa decine di migliaia di processi che si concluderanno, in caso di condanna, con la comminazione di una sostanziosa pena pecuniaria di fatto inesigibile a carico di indigenti, o comunque di non abbienti. Persone, vale la pena ricordarlo, giunte nel nostro Paese sospinte da necessità gravi, non di rado anche a rischio della loro stessa vita.
Già l’esperienza di altri paesi europei ha dimostrato che l’adozione di legislazioni penalizzanti nei riguardi dell’immigrazione più disperata non solo non aiuta a contrastare e governare il fenomeno della irregolarità ma rende addirittura più inefficace la risposta dello Stato, colpendo le vittime invece che i loro approfittatori.
Non è in questione il diritto dello Stato di regolare le migrazioni e controllare efficacemente la proprie frontiere, ma non bisogna confondere i criminali con i migranti,  riguardo ai quali è consueto che “ci si soffermi sul problema costituito dal loro ingresso e non ci si interroghi anche sulle ragioni del loro fuggire dal Paese d'origine. La Chiesa guarda a tutto questo mondo di sofferenza e di violenza con gli occhi di Gesù, che si commuoveva davanti allo spettacolo delle folle vaganti come pecore senza pastore” (Messaggio di Sua Santità Benedetto XVI per la giornata mondiale del migrante del rifugiato del 2006).
Se dunque si vuole davvero una diminuzione dei flussi clandestini “La scelta più appropriata è quella della cooperazione internazionale, che mira a promuovere la stabilità politica e a rimuovere il sottosviluppo” (Messaggio di Sua Santità Giovanni Paolo II per la Giornata Mondiale del migrante e del rifugiato del 1996).     

3. il disegno di legge prevede che la detenzione dei migranti irregolari nei centri di identificazione per l’espulsione potrà giungere sino a diciotto mesi, quando l’esperienza di ormai un decennio di attuazione della legge sull’immigrazione( Bossi-Fini, Turco-Napolitano) mostra come le verifiche necessarie a valutare l’effettiva espellibilità, dai Centri di Permanenza, di un soggetto si esauriscano mediamente in un tempo molto inferiore (esattamente calcolato nella legge attuale tra i 30 e i 60 giorni) con la conseguenza che il maggiore periodo di detenzione amministrativa, assorbendo ingenti risorse che meriterebbero più positiva destinazione, si trasformerà in una sofferta privazione della libertà personale priva di scopo pratico.

4. Il disegno di legge prevede - sia per i residenti italiani che per quelli stranieri regolarmente soggiornanti - il divieto di iscrizione anagrafica in mancanza della disponibilità di un alloggio dotato di idonea certificazione dei requisiti igienico-sanitari, relegando le persone senza fissa dimora in uno speciale registro presso il Ministero dell’interno.
A causa della scadente qualità media delle abitazioni italiane – specie nei comuni o centri storici, nelle zone rurali e nei quartieri popolari antecedenti ai piani regolatori – questa norma, se approvata, condurrebbe al blocco in massa delle iscrizioni o variazioni anagrafiche, lasciando senza residenza un’ampia porzione della popolazione pur legalmente presente sul territorio. Diverranno allora difficili il sostegno pubblico alle famiglie in difficoltà, il controllo sulla scolarizzazione dei minori, la programmazione dei servizi, la notifica degli atti legali e molte altre funzioni civiche e costituzionali, rendendo improvvisamente non rintracciabili e meno tutelate vaste fasce della popolazione, incluse le persone senza fissa dimora, schedate in un archivio non comunale e  privo di oggettive connessioni con le necessarie funzioni di servizio sociale.

5. Il disegno di legge prevede l’onere di esibizione del titolo di soggiorno per la presentazione di istanze o l’ottenimento di autorizzazioni od atti riguardanti lo stato civile delle persone; nonché per l’accesso ai servizi pubblici.
Questa norma renderebbe inaccessibili agli stranieri irregolarmente soggiornanti servizi pubblici anche essenziali, mettendone in alcuni casi a rischio la sicurezza della vita e della salute, senza alcun giovamento ed anzi con maggiore danno per la pubblica sicurezza.
Verrebbe inoltre pregiudicato il compimento di atti di stato civile fondamentali, primi fra tutti la richiesta delle pubblicazioni per il matrimonio e la stessa formazione degli atti di nascita dei minori stranieri, con grave pregiudizio per la certezza dei rapporti familiari e di stato civile, pregiudicando l’esercizio dei diritti e dei doveri nascenti dalla relazione di coppia e dal  legame di procreazione.

6. È infine possibile che tra gli emendamenti al disegno di legge ne vengano votati alcuni che, confondendo il giusto obiettivo di ridurre l’irregolarità con l’accanimento nei riguardi delle persone prive del permesso di soggiorno, aggraverebbero ancor più la penosa condizione dei “forestieri più vulnerabili; vale a dire i migranti senza documenti, i profughi, coloro che hanno bisogno d’asilo, i profughi a causa di persistenti, violenti conflitti in molte parti del mondo e le vittime – in maggioranza donne e bambini - del terribile crimine che è il traffico di esseri umani” (Messaggio di Sua Santità Giovanni Paolo II per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2003). In particolare sarebbero inaccettabili la limitazione del fondamentale diritto alle cure mediche essenziali  per tutti e l’introduzione dell’obbligo di segnalazione alla polizia dello straniero privo del permesso di soggiorno che chieda di essere curato.

Ben consapevoli della complessità delle sfide, dei problemi e delle risorse che il fenomeno dell’immigrazione comporta, confidiamo nell’ascolto attento e nella riflessione paziente del legislatore, certamente capace di concludere il dibattito parlamentare rispondendo alle necessità attuali con fermezza ma anche con lungimiranza e civiltà. Perchè garantire il rispetto e la dignità delle persone divenga il primo obiettivo di leggi giuste che diano sicurezza e serenità a tutti i cittadini".

Fondazione Migrantes, Caritas Italiana, Comunità di Sant’Egidio, A.C.L.I. , Fondazione Centro Astalli e la Comunità Papa Giovanni XXIII