Buon Natale e sereno Anno nuovo



A voi in regalo un bellissimo video musicale dal Burkina.
 
Cari auguri a tutti.
Patrizia
 
 
 
clip^ Norbert Zongo: Dossier archiviato?
 
 
Artisti uniti per Norbert Zongo.
Tiken Jah Fakoly, Ismaël Isaac, Didier Awadi, Smockey, Sams'K le Jah, faso Kombat, Sana Bob, Obscur Jaffar, Slam e Miss Safia.
 
Durata: 05:17
Girato: 17 dicembre 2008
Località: Ouagadougou, Kadiogo, Burkina Faso
 
Collettivo 10 anni di impunità è troppo!  -  info: www.norbertzongo10ans.net
 
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Norbert Zongo e i nuovi mercenari alla Bob Denard

di Vincent Ouattara

 

 

« Quanti mercenari, soprattutto francesi, invadono ogni giorno l'Africa cosiddetta francofona? Quanti nuovi Bob Denard invadono i nostri paesi per fare man bassa su tutto ciò che luccica? Quanti illustri mercenari sbarcano da noi dettando legge ai nostri responsabili che possono cambiare come se si trattasse di una ruota di scorta? Quanti sono i mercenari, i nuovi Bob Denard che sbarcano da noi in jet e ci fanno applaudire mentre ci alleggeriscono di tutti i nostri beni? »  scriveva Norbert Zongo sotto lo pseudonimo di Henri Sebgo.

 

Sarà assassinato con suoi tre compagni, il 13 dicembre 1998, perché seguiva la via di quegli uomini che lottano per i valori di giustizia e di libertà.

Se n’è andato dieci anni fa, ma la sua penna non è morta.

A lui si riconosce l’inizio delle grandi rivelazioni sui dossier neri del regime del presidente Blaise Compaoré: Dabo Boukari, Oumarou Clément Ouadraogo, Guillaume Sessouma, Davide Ouédraogo e ben altri, vite di lacrime che non avranno pace finché giustizia non sarà loro resa.

 

Norbert parla anche dei tragici avvenimenti del 15 ottobre 1987 che hanno portato i "rettificatori" al potere: «Il clima di terrore ha ghermito tutt’intorno: il presidente Thomas Sankara ed i suoi compagni polverizzati da bazooka, Henri Zongo e Boukary Lingali uccisi sommariamente dai boia che hanno bruciato vivi i loro compagni a Koudougou…» (L’indépendant n° 166, 15 ottobre 1996).

 

Così il Burkina Faso rientrerà nei ranghi della Françafrique. All'epoca del summit Francia-Africa di Ouagadougou nel 1998 che chiamava « Francia Colonie », scriveva: « Si sono espulsi i mendicanti dalla città di Ouagadougou. Si è pulito, scopato Ouagadougou. Abbiamo vergogna della nostra povertà, della nostra miseria » (L’indépendant n°228, 5 gennaio 1998).

 

Appare, sotto la sua penna, un tipo di cittadino che non è francofono, che non lo merita: « questi poveri, reietti della società, vivono una prigione a cielo aperto nel loro paese » è dunque a buon diritto che Norbert Zongo scriveva: « Schiavi siamo stati, schiavi siamo.  Summit come quello di Francia - Colonie a Ouagadougou ce lo provano… » (L’indépendant n°173, 3 dicembre 1996).

 

Ma lo scriba apostrofava i suoi concittadini, mentre il paese piombava nella miseria, col suo corteo di corruzione, di nepotismo e di assassini politici. E molto legato a Parigi, il suo principale finanziatore Blaise Compaoré imperversa anche dai suoi vicini che sostengono il criminale di guerra Charles Taylor nella demolizione della Liberia.  

Crimini che non poteva lasciar passare Zongo: « Calmiamo la tempesta nella nostra testa, consigliava, insistendo: Vivere vicino ai senza-avvenire, è non avere più un avvenire », (L’indépendant, 2 giugno 1994).

 

Il dono di sè diventa per lui anche uno scopo di vita, autore di due opere importanti « Parachutage » e «Rougbenga » dove la sua ricerca di libertà suona come un inno della vita. Lo sapeva e lo diceva con certezza: « Denuncio quindi sono ».  

 

Non denunciava solamente i crimini di sangue del suo paese, attaccava la politica francese e le sue multinazionali che spossessano l'Africa dei suoi beni, dei suoi figli e impongono il servilismo. La privatizzazione dell' Air Afrique lo indigna, e scrive: « Quando un Billecar appropriandosi di Air Afrique, applica le tariffe più elevate al mondo per annichilire il turismo africano, impegnando la compagnia a riscattare l’ Airbus francese per dichiararla tempo dopo in fallimento, è peggio di Bob Denard: è un mercenario dei tempi moderni. » (L’Indépendant n°114, 10 ottobre 1995). 

 

Non è solamente il saccheggio delle risorse ma quello che il giornalista prova a mettere in evidenza è l'arroganza che la accompagna:  « Quando in Burkina un semplice "direttore di trattoria" (rappresentante dei francesi in Burkina) viola, con l'arroganza più ingiuriosa, le leggi del nostro paese, calpesta le decisioni giudiziarie, è peggio di Bob Denard. Quando i Bouygues, i Saga, i Bolloré irrompono in Costa d'Avorio, in Burkina, in Benin (…), ricomprano le nostre imprese dite privatizzate per un pezzo di pane, dopo avere coltivato i nostri responsabili politici, garantendo loro pure il sostegno militare di Parigi, sono peggio di un mercenario alla Bob Denard » (Ibid).

 

Norbert Zongo chiama alla presa di coscienza avvertendo che: « questi nuovi mercenari sono pericolosi, più devastatori (…) Se Bob Denard avesse invaso il nostro paese, l'avremmo combattuto con ogni mezzo. Ma ecco che restiamo impotenti davanti a Sitarail, (gruppo Bolloré), la peggiore delle invasioni coloniali e dei mercenari che abbiamo subito. La rapina del nostro Cimat, è superiore a quella di Bob Denard ». 

 

La Francia non cambia… 

 

« La Francia ha ben da negare le rivelazioni della sua stampa che mostra la presenza di truppe francesi in Zaïre e di mercenari creati dalla guardia presidenziale francese, non c’è da illudersi, Parigi è in Africa ciò che è sempre stata: un padrone incontestato che detesta la contestazione e la punisce severamente. La Francia non cambia e non cambierà la sua politica africana così presto », scriveva Norbert Zongo.

 

E si chiedeva: « Siamo capaci di cambiare affinché Parigi non mandi più le sue truppe a calpestare i raccolti come in Ciad, invadere i nostri territori come durante l'operazione Turchese in Ruanda, imporci dei capi di stato come Mobutu, dettarci il nostro comportamento economico? Non basta gridare, vituperare l'imperialismo ed il colonialismo francese. Che cosa cercano le truppe francesi a Abidjan, Dakar, Ndjamena…? Che cosa cercano i numerosi consiglieri militari francesi presenti a Ouagadougou, Niamey, Lomé, Cotonou…? »   

 

La risposta a queste numerose domande, Norbert Zongo la vede nel cambiamento che nascerà grazie alla presa di coscienza della necessità di costruire nazioni libere e democratiche con istituzioni repubblicane forti. Per arrivarci, «  ciascuno di noi deve porsi la domanda: sono un alleato di questa Francia invasore, assassina delle libertà dei nostri popoli? » (L’Indépendant n°179, 14 gennaio 1997).  ……….

 

Norbert condannava la presenza militare francese nella sua terra e l'intromissione della Francia negli affari interni degli Stati africani che favoriscono le presidenze a vita, le distrazioni di fondi, il saccheggio delle risorse del continente etc,

 

Distingueva due tipi di Francia: una dei popoli liberi e l'altra predatrice delle libertà. « Il peggio è altrove, dice: la Francia coloniale e neocoloniale ha distillato nelle vene dei poteri politici africani e della maggior parte dei loro uomini questo orgoglio beato, questa sufficienza idiota che impedisce di riconoscere i loro errori…", (L’Indépendant n°107, 22 agosto 1995).

 

Gli Stati africani non devono più essere « una pattumiera in senso proprio ed in senso figurato del mondo intero in questo inferno di protezionismo più celebre e più ipocrita, in questo mondo di razzismo economico…».  

La voce dell'intellettuale è importante in questa lotta per la libertà. E’ per questo che Norbert Zongo accusava « queste élites di oggi che si abbandonano nell'incoscienza, la spensieratezza e la pigrizia».

Un modo di dire che è l'ora di lottare per essere, per non soccombere per sempre.  

 

Tra gli accusati dell'assassinio di Norbert Zongo: Marcel Kafando, Edmondo Koama ed Ousseini Yaro, tutti membri della guardia presidenziale del presidente Blaise Compaoré.

 

Alla fine, l’unico incolpato trattenuto in questo dossier sarà Marcel Kanfado che ha ottenuto, il 16 agosto 2008, un non luogo a procedere della Corte d'appello di Ouagadougou, dopo dieci anni di inchiesta del giudice Wenceslas Ilboudo.

 

Il caso Norbert è archiviato senza seguito? No, affermano i giudici, solo nuovi indizi a carico possono permettere di riaprirlo.  

Il silenzio degli uomini e delle donne conforta i boia nel loro ruolo, dà loro il diritto di continuare ad uccidere cittadini onesti ed archiviare i loro dossier senza seguito, perché hanno il sostegno dei politici europei che non hanno vergogna di dire che sono degli amici dell'Africa. 

 

La fuga è finita…  

 

« Figlio mio, sono venuta a dirti una cosa: molte persone sono venute a dirmi che scrivi ancora cose sul presidente. Mi hanno detto che la tua vita è in pericolo perché il presidente al potere non si accontenterà di incarcerarti come l'altra volta, ma ti ucciderà. Se quello che si dice è vero, ti supplico di non scrivere più. Se tu muori…».

 

E’ con queste parole premonitrici che inizia la lettera della madre di Norbert Zongo a suo figlio alcuni giorni prima dell'assassinio. 

 

Traduzione di Patrizia Donadello dal sito:

billetsdafrique.survie.org/spip.php?page=article_pdf&id_article=1189